A Fronte Praecipitium, A Tergo Lupi – Pino Nuvola

A Fronte Praecipitium, A Tergo Lupi” era un’antica locuzione latina traducibile come “davanti il precipizio, dietro i lupi“, che oggi può essere tranquillamente spendibile come vera e propria metafora per descrivere questo nostro presente cervellotico e contradditorio. Pino Nuvola, pseudonimo artistico del chitarrista Stefano Durighel, uomo di tempra e con ideali d’altri tempi, se ne appropria come titolo per il suo nuovo disco in uscita in questi giorni di marzo per Pipapop Records, e come lui stesso chiarisce, la trasforma in una sorta di mantra spirituale: “A Fronte Praecipitium, A Tergo Lupi è l’attimo prima del salto, quando l’istinto prevale sulla razionalità, spogliandoci delle nostre vesti umane e svelando l’animale che è in noi. La fuga, la redenzione, la rinascita”.

Fronte Praecipitium A Tergo Lupi - Pino NuvolaCome un Henry Thoreau con una lap steel in mano, Pino Nuvola libera la propria propensione per fingerpicking ed armonie acustiche in 10 tracce strumentali capaci di ricreare sia grandi momenti di tensione, che intensi scampoli di armonia in pochi nudi arpeggi. Una tecnica chitarristica innata, ispirata da quell’american primitive poco praticato e seguito nel nostro paese, ma di cui John Fahey fu indimenticato esponente. L’ispirazione di Pino Nuvola nasce dalla ricerca di un equilibrio tra singolo individuo e Madre Natura, una forma d’espressione ancestrale, intrecciata con un impellente bisogno di riappropriarsi del proprio tempo e del proprio spazio. Nelle dinamiche asciutte della sua chitarra, si esprime il lato più selvaggio e primitivo della musica, un ritorno alle origini, tra la cruda lotta per la sopravvivenza (come suggerisce il titolo del disco) e la ricerca di una idilliaca pace interiore.
In tutti i brani di A Fronte Praecipitium, A Tergo Lupi emerge un tema chitarristico portante, che viene sviscerato in vivaci/tenebrose digressioni circolari, tra viscidi slide, brillanti arpeggi ed accordature aperte, prima di tornare a calcare la splendida via maestra. L’album è una sorta di flusso musicale continuo, da ascoltare senza pause, come fosse una narrazione unica priva di punteggiatura: i due brani che compongono il titolo, la tenace A Fronte Praecipitium e l’ispida A Tergo Lupi ne sono un esaudiente esempio. I legami con la montagna (il Massiccio del Grappa), il bosco e gli animali che ancora lo popolano, la vegetazione, il silenzio sono profondi e soprattutto rivelano il fine ultimo spirituale: titoli come Rupicapra (il camoscio ritratto nell’austera copertina), Datura Stramonium, Artemisia (nel quale echeggiano le tastiere suonate da Dnezzar), Edera, Viperae (il cui sinuoso incedere ricorda lo strisciare della serpe) non solo richiamano immagini di luoghi nascosti ed incontaminati, ma sono anche richiami antichi ad un modo solitario e meditativo di vivere la Natura.

Registrato da Tommaso Mantelli al suggestivo Lesder Studio sulle rive del fiume Piave, A Fronte Praecipitium, A Tergo Lupi di Pino Nuvola è un disco di una forza prorompente, nonostante la sua anacronistica e spoglia natura acustica, proprio perché capace con coraggio di scavare nel profondo, nell’essenza dell’essere umano, alla ricerca di quell’inedito scrigno di pace e di armonia.

 

Pino Nuvola bandcamp
Pipapop Records sito ufficiale

recensito da Poisonheart

 

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