No Word is Ever Enough – Humpty Dumpty & La Guerra delle Formiche

È il frutto di una bella collaborazione, di quelle genuine che nascono da un entusiasmo strabordante, incontenibile, che solo la musica può enfatizzare. No Word is Ever Enough è la sinergia tra Humpty Dumpty e La Guerra delle Formiche; uscito nell’ottobre 2021 per Sub Terra è uno di quei piccoli gioielli che – purtroppo- passano inosservati tra le miriadi di uscite annuali. Un piacere quindi ascoltarlo e scriverne un paio di personali considerazioni.
No Word is Ever Enough - Humpty Dumpty & La Guerra delle Formiche Humpty Dumpty è lo pseudonimo di Alessandro Calzavara, instancabile cantautore messinese discograficamente iper-prolifico, la cui vocazione indipendente è profonda ed integerrima. Invece, La Guerra delle Formiche (one-man-project di Carlo Sanetti) ritorna su queste pagine dopo tantissimo tempo (leggi qui in compagnia di Silvia Leoni), correva l’anno 2010 ed eravamo tutti più giovani: bello quindi ritrovarsi ed incrociare i propri cammini ancora una volta. In questi anni, Carlo Sanetti non è rimasto affatto inattivo, curando con passione Sub Terra Label e rimpinguandone con sapienza e buon gusto il catalogo musicale. Che poi è anche il segreto di No Word is Ever Enough, un concept album rarefatto, a tratti cinico, a tratti splendente, sempre sull’orlo di tracimare, eppure capace di infondere rara bellezza. La sua parabola temporale è ampia, snocciolata in 10 intensi episodi che toccano ciascuno le corde sentimentalmente fragili della perdita: l’iniziale Gibellina Song (cantata da Vanja Grinning Soul) è un tuffo al cuore con un delizioso arpeggio affogato nel rimpianto, subito ben bilanciata da Blowing con le sue sostenute armonie e le tipiche architetture delle disilluse ballad di metà Nineties.
Il duo è abile a dividersi i compiti tra scrittura e composizione ed allo stesso tempo giocare tanto per sottrazione (la purissima Imagine), che lanciarsi in incredibili cavalcate stratificate come nella epica Rain, arrivando al giusto compromesso nella sonica ed essenziale Crutch (il cui mantra iniziale da il titolo al disco).
L’enfasi della ballata a chitarra sembra essere la forma prediletta da La Guerra delle Formiche, mentre le liriche di Humpty Dumpty raccolgono un’empatia impazzita d’amore che pesca dai ricordi per farsi poesia: da Ode to Leuconoe –che scomoda persino il sommo Orazio-, alla glaciale How con i suoi picchi emotivi spaccacuore suonati dal piano di Mauro Belgi. La parte finale del disco si distingue per due mosche bianche che spezzano la linearità di No Word is Ever Enough: vivace e spontaneo è il lo-fi di My Lover, mentre Sweet Adolescent Smile è una ballata cantata in italiano da Alessandro Bizzarrini già con Sanetti nel progetto Tedesko & The Monomagical Band. Chiusura col botto con The Waiting Song, una splendida ninna nanna tra archi (Fabio Porroni al violino e Maria Clara Verdelli al violoncello), arpeggi celestiali e la voce pulita di Valentina Gettatelli.

No Word is Ever Enough raccoglie come uno scrigno incautamente dimenticato, piccole gemme preziose ed almeno un paio di diamanti grezzi (Crutch e Rain su tutte). È il riappacificarsi con i ricordi, in un tortuoso percorso fatto di imprevisti, di deviazioni dolorose, di scelte di vita. Ma è anche tanta luce ed un approccio alla musica (ed alla sua dematerializzazione sia fisica che etica) rispettoso ed umile, un ritorno alle origini verso la dimensione di bellezza e spontaneità. E questo per una etichetta come Sub Terra è la soddisfazione più gratificante.

La Guerra delle Formiche bandcamp
Humpty Dumpty bandcamp
Sub Terra Label sito ufficiale



recensito da Poisonheart

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