Recensioni Musicali Heart of Glass compie 10 anni

Per mesi ho pensato e ripensato a come non cadere in una spudorata lettera di commiato. Invano. Recensioni Musicali Heart of Glass compie oggi dieci anni di discreta attività. Anziché festeggiare, in direzione ostinata e contraria, decide di prendersi una pausa.
Una indeterminata pausa.

Heart of Glass nasceva nel 2009 da un’amicizia. Amicizia che oggi fatica a slegarsi dalla nostalgia. Il 1 marzo di diec’anni fa veniva pubblicata la prima recensione -ovviamente l’omonimo dei Ramones– perché è proprio nei Ramones, in Iggy Pop e negli Stooges, nel punk di Please, Kill me, che quell’amicizia (ammirazione e rispetto reciproco) è nata e -nonostante tutto- si è radicata.
Heart of Glass: Un gruppo di amici con la passione per la musica“, si leggerà su un’immaginario epitaffio alla E.L. Masters. Ma è proprio così. Spesso, è consuetudine dire, che le cose nascono per gioco. Questo spazio non fa eccezione. In realtà non c’era consapevolezza in quello che stavamo facendo. E ad oggi non so nemmeno dire se sapessimo qualcosa riguardo la “moda” (oggi lo chiamerebbero “trend”) di creare un blog personale. Nessuno avrebbe mai pensato -io per primo- che questo spazio di recensioni potesse sopravvivere così a lungo.

E’ stato difficile negli anni, organizzare e gestire la pubblicazione di recensioni musicali tra soggetti che vivevano e prosperavano a 204 km di distanza. Senza avere la minima idea di come funzionasse una redazione, un blog, una rivista musicale. Tutto d’istinto. Tutto quello che ci piaceva. Con la competenza dell’innamorato di quella manciata di dischi. Un anno dopo, altrettanto per caso, la possibilità di recensire band emergenti ed indipendenti di tutta Italia. Non esisteva l’it-pop, e se esisteva noi non lo sapevamo. Non esistevano le piattaforme streaming. Myspace stava lentamente morendo, i colossi social di oggi erano la precoce tendenza di ieri. Ma ripeto, noi non lo sapevamo!
Tra il 2010 ed il 2012, evidentemente a suggellare il buon lavoro fin qui fatto, Recensioni Musicali Heart of Glass  veniva inscritto tra le nominations dei Blog Awards di Macchianera. Esperienza giudicata dal sottoscritto piuttosto contraddittoria, visto che i blog veri e propri soccombevano uno dopo l’altro alla concorrenza di siti ben più organizzati, ed oggi punto di “riferimento” della “critica musicale” sul web. Curiosamente, qualche anno dopo, è -finalmente- cambiata la denominazione del riconoscimento, in un più consono -generico/generalista- Interner Awards, sic!

Nel corso degli anni, oltre ad una manciata di amichevoli defezioni di qualche membro fondatore, Recensioni Musicali Heart of Glass ha continuando a recensire la musica indipendente italiana cercando sempre di far emergere gli spunti positivi e propositivi di ciascun disco ascoltato ed analizzato. Un approccio che non prevedeva voti, giudizi radicali o troppo umorali, idiosincrasie verso generi o stili particolari. Lo scopo era raccontare la musica indipendente e spronare il confronto, la discussione. Avremmo potuto applicarci di più, espandere gli orizzonti musicali e tematici, immolarci a collaborazioni personali o partnership più redditizie. Non è stato fatto. Non ne faccio una colpa. Il carattere indipendente di questo spazio (e repulsivo del sottoscritto) lo ha reso vulnerabile (e refrattario) alle regole via via stringenti del web e della concorrenza di settore, relegando alcuni contenuti interessanti ai margini delle ricerche di Google e nelle preferenze dei social.
Ovviamente non è questo il motivo di una pausa indeterminata e meditata da tempo. Né si può incolpare la spirale mainstream che ha avvinghiato una parte della musica indipendente italiana. Tantomeno l’improvvisa mancanza di motivazioni personali. Sarebbero all apologies. Semplicemente ritengo, oggi come unico recensore rimasto in Recensioni Musicali Heart of Glass, che il ciclo di questo spazio web sia finito, che sia tempo di fare altro. Magari in altre forme. In altri modi. Con alle spalle un’esperienza di dieci anni. Inutile forse in un piccolo blog, ma indicativa della perseveranza adoperata in questi anni.

Abbiamo e ho sempre anteposto e preferito la qualità dei contenuti, rispetto alla quantità martellante e vuota dell’informazione pesata sui like, sulle visualizzazioni, sulla pubblicità ed i guadagni. Lo certificano centinaia messaggi e mail di stima da parte di band ed artisti. Questi riscontri, queste reazioni, sono state la nostra unica vittoria. L’aver indagato tra il sottosuolo musicale di questo paese, ci ha permesso di conoscere persone, di vedere concerti, di scoprire piccole label indipendenti. In totale autonomia, in totale libertà. In Heart of Glass non ci sono giornalisti, non ci sono critici musicali, non ci sono sedicenti blogger. C’era e c’è un manipolo di giovani -oggi adulti- con la passione per il punk, i giubbotti in pelle, il vinile e qualche film o libro che nessuno conosce.
Tuttavia, avremmo potuto far meglio, sotto tanti aspetti. Avrei potuto (dovuto) far meglio.
Era mia responsabilità.

Così, Recensioni Musicali Heart of Glass, si prende una pausa. Lunga. Forse infinita. Forse definitiva. Sono consapevole che cessando la pubblicazione di recensioni di band indipendenti -anche se non escludo qualche sporadico articolo-, perderemo anche quel piccolo seguito che negli anni avevamo costruito. Lo accettiamo. E’ la logica del blog, dei social, del mondo digitale.

 

Il singolo Heart of Glass dei Blondie (da cui non so perché questo spazio prende il nome) quest’anno compie quarant’anni.
Ron Asheton (a cui questo spazio è dedicato) se n’è andato esattamente dieci anni fa.
Non poteva esserci tempismo migliore.

Arrivederci.
E grazie a chi ha seguito questo spazio di recensioni musicali.

Pace, Amore ed Empatia

 

La Firma: Poisonheart

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