White Lies for Dark Times – Ben Harper

Questa che vado a proporvi cari amici, non è una vera e propria recensione, ma bensì una spiegazione in grandi linee dell’album. In poche settimana dall’uscita questo disco è stato letteralmente divorato da chi come me adora l’artista e il genere, ‘ WHITE LIES, FOR DARK TIMES ‘, ultimissima fatica discografica di BEN HARPER.  Album ricco di nuove sonorità e condensato in 11 brani, non lascia spazio al respiro e ci da tregua solo in cantate cosiddette lente trovate in sole 4 canzoni.

White lies for dark times -  Ben HarperA prima vista salta subito agli occhi la nuova formazione a cui fa parte BEN HARPER; abbandonati  ‘apparentemente’  gli storici ‘INNOCENT CRIMINALS’,  il re della slide fa conoscere al grande pubblico i RELENTLESS 7, tre ragazzotti di stile puramente rock  conosciuti per caso ancora quando la band diffondeva, da sconosciuta,  la propria quantità industriale di demo a chi famoso già lo era. Il sound che ne salta fuori non è altro che un rock puro alla californiana con un pizzico di blues alla BEN HARPER e una freschezza, nonché una semplicità, che rende il tutto perfettamente digeribile; ma  allo stesso tempo un piccolo capolavoro.
L’album inoltre non è figlio di strategie da studio, ma bensì di un concepimento durato mesi e mesi nei locali e club della California dove i tre musicisti e  BEN HARPER hanno sperimentato, mescolato diversi sound, messo a rodaggio una line-up vincente e piena della giusta alchimia chiaramente udibile nel disco.

Chi di voi avesse per caso seguito il concertone in PIAZZA DEL POPOLO all’EARTH DAY, mi darà ragione quando vi dico che ci voleva per BEN HARPER un così radicale cambio di rotta. Primo singolo lanciato già da prima dell’uscita dell’album (con il video sul sito ufficiale)  è ‘SHIMMER AND SHINE‘ cantata semplice ma efficace di un rock d’ oltreoceano, arricchito con la consueta slide guitar, compagna di BEN HARPER da una vita. Ma soprattutto impronta decisa nel pezzo ma anche di gran parte dell’album, è la batteria, spinta abbastanza  all’inverosimile che ci ricorda a grandi linee l’essenza rock ma anche il punk-hardcore d’ impronta californiana. Il tutto ci fa correre come dannati tra un pezzo e l’ altro, tra  ‘NUMBER WITH NO NAME‘ (una bella miscela alla riders); ad acuti da tirare le corde vocali in ‘UP TO YOU NOW‘ , fino ad un magnifico assolo  di JASON MOZERSKY in ‘LAY THERE AND HATE ME‘.

Condimento  nuovo, è la chitarra baritona a dodici corde in ‘SKIN THIN‘ pezzo molto simile alla vecchia ‘AMEN OMEN‘ ma ricco ugualmente di forte intensità e di profondità. Il brano ci da un attimo di tregua, interrotta invece con l’arrivo di ‘BOOTS LIKE THIS‘ pezzo di forte impronta con inequivocabili tamburi e voce sofferta, la quale però ci accompagna ad un finale lento, dove con ‘FAITHFULLY REMAIN‘, riusciamo a scaricare  l’aggressività e a far evaporare anche l’ultima goccia di sudore versata. Inutile dirvi di piu’…

recensito da Ramirez
M_TaffaRamirez

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