Quattro (ep) – Montezuma

Montezuma. L’imperatore dorato non avrebbe mai pensato di ritrovarsi nel 21secolo dentro un band dalle velleità rock. Eppure è questo che la band di Pesaro presenta, nel suo primo assaggio promozionale che fa da antipasto all’esordio in full leght Di Nuovo Lontano.
Ci sono ancora livelli da limare e da impreziosire con soluzioni più personali, anche se la combo finale appare come un sinistro new-metal tirato a lucido da storpiature tipicamente rock. Quattro da il nome all’intero ep ed al brano più in vista della band. Una cavalcata di 8 minuti nel quale lo spirito e l’impegno non mancano, ma l’ascoltatore rimane in attesa invano del cambio di tempo definitivo che conceda al brano quel qualcosa per essere ricordato. La sospensione contemplativa del minuto 4.40 circa, non fa altro che confermare le buone premesse, ma onestamente manca il saltino di qualità, nonostante tecnicamente la band sia valida e pronta per qualsiasi prova di maturità. Capitolo outtake: Uccidete Rostow parla in maniera abbastanza intuitiva una lingua meno sofisticata, e si lancia in soluzioni chitarristiche che ricordano gli anni ’90 dai jeans strappati: buon groove e buon senso della jam. La sperimentazione a volte prende strade incomprensibili (power chords ostentati allo sfinimento) ma nella concezione slegata da logiche mainstream è apprezzabile. Si chiude Palm Desert, CA ove il riff iniziale concede una buona variazione al tema, tuttavia nei cambi di ritmo manca il bombardamento della batteria e le tonalità basse spesso latitano nei fraseggi della sei corde.

contatti:
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recensito da Gus
Gus heartofglass

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