Share the Joy – Vivian Girls

Le Vivian Girls sono la risposta newyorkese alle female-bands della west coast, e per un puro atto cronologico (siamo nella seconda metà degli anni ’00), liberamente antagoniste delle più eclettiche e romantic-rock Warpaint.
Il trio originario di Brooklyn è certamente l’emblema di quel lo-fi tutto al femminile, che striscia nei piccoli club ed alimenta un sano e curioso interesse all’interno del microcosmo indipendente. Il loro rock alternativo è piacevolmente grezzo e spigoloso nella struttura, quanto dolce della melodia: è bello risentire (dopo il punk e Kim Gordon) una voce femminile risuonare in quel oscuro underground di New York. Capitanate da Cassie Ramone alla chitarra, da Katy “Kickball” Goodman al basso e originariamente da Frankie Rose alla batteria, le Vivian Girls imprimono una musica potente nella struttura ma accogliente all’ascolto; brani come ballate acide, nel quale il rombo noise di basso e batteria fuoriescono sgraziati e decisamente punk. Il debutto omonimo nel 2008 conferma amaramente che le riot grrrls non esistono più, ma che il movimento femminile nella musica indipendente si è evoluto e, sfruttando le giuste doti artistiche, è ancora possibile produrre un buon disco senza per forza mostrare irruenza, provocazione o sensualità: leggasi Wild Eyes come uno dei primi capolavori delle Vivian Girls.
Il successivo Everything is Wrong (2009) ricalca il medesimo grezzo e tortuoso percorso, non facendo sostanziali passi in avanti nè dal punto di vista della ricerca, nè nella finezza dello stile; nemmeno l’avvicendarsi di Ali Koehler (poi nei Best Coast, vedi recensione) al posto di Frankie Rose alle percussioni sembra aver modificato l’approccio lo-fi del trio. Progetti paralleli di Cassie Ramone e Katy Goodman aiutano le Vivian Girls a trovare il giusto piglio per registrare Share the Joy (2011), il capitolo finale della loro discografia.
L’ennesimo cambio alla batteria (Fiona Campbell) sembra portare bene, poiché nelle meccaniche del disco la componente ritmica se ne esce rinvigorita (ascoltare Lake House ed il ritmo incessante della Campbell che cavalca il brano con sicurezza ed energia); inoltre in fase di produzione compare Jarvis Taveniere degli psichedelici newyorkesi Woods, il quale imprime certamente una mano più imprevedibile nello sviluppo compositivo delle Vivian Girls.

Vivian Girls - Share the JoyThe Other Girls apre il disco con un’impronta di batteria che dapprima stordisce, approdando ben presto nella ballata stonata senza fronzoli, tipico timbro della band. Nessun esercizio di voci, pochi effetti di modulazione, tante pennate di chitarra: nulla a che vedere con l’esuberante The Fool (vedi recensione) che dall’altra parte d’America porta le Warpaint a ritagliarsi una buona fetta di pubblico indie.
Eppure aleggia una leggera nostalgica serenità nella musica delle Vivian Girls, come si può apprezzate in I Heard you Say, uno dei brani più compatti e completi del disco. Sembra una passeggiata solitaria Share the Joy, complice il ritmo di batteria che non s’arresta mai, e la voce di Cassie Ramone che si fa a tratti malinconica e a tratti s’accende di un fuoco purificatore, come nella cruda Trying to Pretend. E’ il seme punk (non a caso c’è una Ramone in rosa) di scuola CBGB’s che nella carriera della band ha sempre un posto ideale, come un vessillo da mostrare in battaglia. Take it as it Comes è in bilico tra le Bangles e una ballata tardo ’77; l’approccio indie-rock è meraviglioso nella sua semplicità e graffiante libertà; mentre Vanishing of Time ne segue le orme, dilatando le voci (in background Katy Goodman) e assumendo una posa di carattere nell’assolo centrale che spezza il brano in un climax eccelso e svuotato di retorica.

É un disco che prende piano piano, Share the Joy ha questo pregio fantastico, che se al primo ascolto si può rimanere indifferenti, appena scorso qualche brano, si ha la voglia di tornare immediatamente indietro a riascoltare meglio le prime tracce. Death è un bubblegum in stile Ramones, privo però di quella goliardica innocenza e rallentato quanto basta per rimanere in equilibrio tra oblio e salvezza; mentre il brano di chiusura Light in your Eyes si presenta con un ammiccante basso e un beat tambureggiante nel quale progressivamente s’intromette la chitarra ed una voce sommessa. Nei sei minuti del brano c’è ben presto una virata energica che lo candida ad essere uno dei più complessi ed elaborati delle Vivian Girls, nel quale si può apprezzare un giro di chitarra tipico del timbro di Greg Sage e dei suoi Wipers (non a caso, Cassie Ramone porta un tatuaggio sul braccio con l’emblema della band di Portland).
Ahimè questo è l’ultimo capitolo delle Vivian Girls, che nel gennaio 2014 annunciano lo scioglimento con due shows finali, uno a L.A. ed uno nella natia Brooklin; i progetti solisti (La Sera, vedi recensione) di Katy Goodman e (The Babies) di Cassie Ramone prendono il sopravvento con alterne fortune … ma questa è un’altra storia! Sic!

Ascolta Share the Joy qui

recensito da RamonaRamone
M_Ramona Ramone

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