Wanderlust – Bob and the Apple

Quando durante il lockdown di questo incomprensibile 2020, Dnezzar mi ha fatto scoprire il doppio ep Wanderlust dei Bob and The Apple, mi sono catapultato con la fantasia nei meandri di una psichedelia empatica, ma non scontata, sin dai primi liquidi rintocchi. Se l’imprinting mi ha adescato senza troppe resistenze, le vicende artistiche del quintetto + uno, del loro “alto” senso dell’arte e di come nasce questo lavoro sono ancora più sorprendenti e degne di essere raccontate.

Di stanza a Trento e con alle spalle un esordio datato 2011 (Rouge Squadron), i Bob and The Apple si presentano come uno dei tanti giovani tentavi di fare musica nati tra i banchi di scuola. Nonostante un buon piglio ed un affabile cantato in italiano, la band sente l’esigenza di spingersi oltre; eppure le strane diramazioni della vita, portano i singoli componenti a prendere professionalmente strade diverse: l’esodo mitteleuropeo nel triangolo Trento-Berlino-Parigi, non incide sulla coesione dei Bob and The Apple, che stoicamente non abbandonano il progetto. Anzi, la portabilità e le nuove tecnologie annullano le distanze e permettono a ciascun membro di coltivare le proprie infatuazioni musicali, ma soprattutto di concepire il gruppo come una fucina di idee che non si limiti unicamente alla musica. Le influenze sono molteplici e trasversali.

Wanderlust - Bob and the AppleCon Wanderlust l’identità musicale è fortemente impostata verso una fusion psichedelica dai non trascurabili accenti synth, in cui strati su strati di pernicioso suono sembrano quasi impastati dalle lisergiche mani di Dave Fridmann (Flaming Lips e MGMT), concedendo pochi alibi ad eventuali rimostranze pop. Il suono è compatto e leggiadro allo stesso tempo, la title-track d’apertura è un concentrato di ricercatezze: il cantato è etereo, le chitarre ondeggiano tra ispide vibrazioni synth e gommose ritmiche, il karma è allineato con il sole. Pur presentandosi fisicamente come due ep distinti (il secondo registrato addirittura agli Abbey Road, e le infusioni beatlesiane di Soanne sono evidenti!), Wanderlust è un unicum senza per forza doversi accomodare su posizioni da concept-album (anche se ne avrebbe tutte le connotazioni); ad esempio i  crescendo marmorei di Big Sky, o le architetture malinconiche di Feeling (il cui ritornello è qualcosa da brividi), mirano ad uno stesso favoloso gusto per l’armonia e la capacità di creare forme nuove.
Non si tratta solo di proposta musicale, quella che orbita attorno ai Bob and The Apple, bensì di una complessa matassa artistica che coinvolge sia l’aspetto visivo, che quello musicale, attraverso “un’artigianalità” figlia del migliore e più eticamente ispirato DIY. Il vinile confezionato per Wanderlust (ed in tempi di streaming-facile c’è da fregarsi le mani!) affianca in uno stesso universo musica-parole-immagini: dalle fotografie di Juliana Gomez Quijano, alle illustrazioni di Sara Quijano Sierra, una sorta di loop caleidoscopico-concettuale, che convogliano immagini di vita quotidiana inzuppate con le emozioni più recondite dell’animo umano. Solitudine, interiorità, materialismo sembrano essere i punti imprescindibili di critica sociale su cui sia il psych-rock dei Bob and The Apple, sia il sagace bagaglio grafico vuole tendere; non a caso il minimalismo di Stranger che chiude il disco, crea quel “sottovuoto” emotivo a cui la nostra epoca sembra accettare il conteggiamento.

Seppur uscito sul crepuscolo del decennio scorso, Wanderlust è un album che porterò gelosamente tra i miei ascolti più sorprendenti e piacevoli di questo 2020, e questa breve recensione è un modo per condividere e raccontare le belle sensazioni che questo disco mi ha regalato. Il resto è una sorpresa brano dopo brano, ascolto dopo ascolto. I Bob and The Apple mi hanno accompagnato nei loro “viaggi” musicali per alcuni mesi dopo la fine del lockdown, infondendomi quel senso di pace e di vitalità in cui trovar riparo in certi momenti complicati. Sicuramente tra i nomi di culto che ogni fine amante della musica dovrebbe tenere a mente.

Bob and the Apple facebook
Bob and the Apple bandcamp

recensito da Poisonheart

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