Version 2.0 – Garbage

L’intuito di Butch Vig sembra infallibile. Il produttore di Nevermind dei Nirvana e di Siamese Dream degli Smashing Pumpkins, si mette alla batteria per quello che inizialmente doveva essere solo un passatempo. Ingaggiata la provocante cantante scozzese Shirley Manson e accompagnati dagli esperti Steve Marker e Duke Erikson, nascono i Garbage. L’ottimo esordio del 1995 con il singolo Stupid Girl, sembrava l’apice artistico per questa band nata per caso ed invece la consacrazione arriva nel 1998, con l’uscita di Version 2.0, al numero #1 in UK.

Un disco dalle sfumature acide ed alternative ma dalle maniere pop. La voce ruvida della Manson è l’ideale per questa band, che suona come avrebbero suonato i teenagers negli anni ’80. Garage e underground metropolitano sviscerato e riadattato agli anni ’90. Musicalmente ineccepibili e con una indispensabile esperienza in cabina di produzione e in mixaggio, i Garbage volevano che la loro musica sembrasse sgraziata ma potente, paradossalmente che fosse proprio « … come spazzatura!». Tuttavia siamo lontani dal quello che fu il grunge o l’hardcore. Musica da ascoltare a tutto volume per apprezzare tutte le miriadi di sfumature, dal già citato underground nei riff di chitarra di Marker, alla batteria roboante di Vig, sino a qualche velo di quella elettronica oramai un teorema per la musica di fine anni ’90.

Version 2.0 - GarbagePush it in assoluto è la canzone che esemplifica meglio la musica dei Garbage, talmente tirata da scemare nell’isteria; è un rock moderno costellato di pregevoli invenzioni. Le striature synth e le chitarre mordi e fuggi sono espedienti che poche band riescono proporre in modo convincente. Un singolo potente e senza tempo, che, ahimè, ebbe un successo imminente per poi scomparire dalla memoria di tutti, soppiantato dal potente rock-funk di I’m Think I’m Paranoid. Un capolavoro di arrangiamento: orecchiabile e allo stesso tempo non convenzionale.
Oggi sottigliezze di questo tipo sono impossibili da pretendere.
Buono anche il terzo singolo estratto, Special, molto più meditato e commerciale. Il disco si allinea ad uno stile pop sofisticato: sorprende l’intensità di You Look so Fine, come del resto la spensieratezza di When I grow up. Interessante e fresco l’elettro-funky di Hammering in my Head, mentre Temptation che apre il disco strizza l’occhio ai Primal Scream; dalle atmosfere quasi lounge è The Trick is to keep breathing, degno di nota lo swing in Wicked Ways.
Album variegato e ben costruito. Version 2.0 ha l’unico difetto di suonare troppo “perfetto”. In fondo un disco con questi ingredienti era piuttosto inusuale per il 1998: il pubblico inglese lo comprese e lo esaltò, quello a stelle e strisce rimase impassibile. Un vero peccato, per un disco sopra la media.
Da riascoltare oggi !

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

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