…thought it was longer! – Ellis’

Lo dico con tutta franchezza, su queste pagine c’è maggior soddisfazione ad ascoltare e dedicare qualche riga a band, come i cuneesi Ellis’, che fregandosene dell’andazzo dell’indie italico, suonano fino allo sfinimento il loro abrasivo post-hc, dimostrando di essere more independent than indie.
Ellis' - ..thought it was longer!…thought it was longer! è il secondo ep del quartetto, licenziato per la Scatti Vorticosi Records, sempre attenta nel proporre qualcosa che vada volutamente “in direzione ostinata e contraria”, quattro brani ruvidi, sporchi ed autentici che esaltano lo spirito “casinaro” della band. Segue al primo It’s coming for ya (2016) più orientato ad un sound crossover con latenze metalliche non disprezzabili; tuttavia il questo secondo lavoro vengono logicamente limate alcune componenti: dalla sezione ritmica ovattata, alle velocità più costanti sempre pronte a spingere sul pedale del distorsore, senza dimenticare un cantato/urlato che fuoriesce dalla pancia e non cerca soluzioni ovvie e già sentite.
Più rotondo, il lo-fi degli esordi viene apparentemente accantonato per soffiare di rabbia un hardcore dinamico, che resetta le ovvietà del genere e si proietta con cori in background e giri di chitarra heavy verso posizioni più personali ed originali.
Personalmente mi ricordano con qualche confusa reminiscenza i fugaci i Be Your Own Pet di Jemina Pearl, benché gli Ellis’ risultino essere più tecnici ed complessi nell’evoluzione dei loro brani. Infatti se Dicking è la grassa e potente chiamata alle armi, corroborante nei suoi saliscendi di volume ed enfasi, già in Loop ol’ hoe si notano promettenti spiragli di composizione che escono dai canoni stringenti del hardcore: dal riff liquido di chitarra che porta ad un crescendo che implode in un convincente ed urlato chorus. Marcore corre su velocità violente come da abitudine del genere, mentre nella conclusiva The Sad One aperture inaspettate alla melodia -specie nel cantato- fanno intravedere ancora succose evoluzioni per il futuro degli Ellis’, a patto che non scendano a compromessi con pasticci melodic-metal di cui francamente nessuno ha ancora necessità!

…thought it was longer! è un ep ben costruito, grazie ad una sapiente alternanza di brani veloci, ruggenti e a qualche esperimento che non va a contraddire l’etica punk degli Ellis’. Se musicalmente ci possono ancora essere spiragli di miglioramento negli incastri e nella complessità degli arrangiamenti (senza magari incorrere a inutili giri di synth!), il cantato mostra già grande personalità ed una grinta che non deve cedere mai il passo alla routine del melodico e mellifluo a tutti i costi.
Se queste sono le premesse, un ipotetico long-playing non vorrei perdermelo …

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recensito da Poisonheart
 

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