The Bullring – Cronauta

C’è una buone dose di rabbia e di isteria nei pezzi dei Cronauta; non troppo diverso da una lama che corre verticale per tutto il braccio. Rumore, chitarre sudate, bacchette fumanti: The Bullring (Upupa Produzioni e 5FeetUnder Records) è un concentrato di furia distruttiva, nel quale ogni aggettivo è buono per accompagnare il -core!

Nati nel 2010 nella “bassa” modenese, i Cronauta sono venuti sù tra il grigio della nebbia, il verde smorto della pianura e quell’odore stantio dell’aria umida e ovattata. La provincia che non viene cantata da nessuno, viene invece urlata in un autodefinitosi post-hardcore, che con il punk ha da spartire l’energia roboante e la provocazione verso l’ascoltatore. I minutaggi più estesi portano i Cronauta ad elaborare diversi cambi di tempo e struttura, posizionandosi così nella zona d’ombra tra un math-rock cervellotico ed l’immediatezza dell’hardcore più virulento che si possa immaginare. Luca Begnardi (batteria), Luca Lenzi (basso), Niccolò Cavicchi (chitarra) e Nicolò Fregnan (voce e tastiere) amplificano la concezione grezza di “molto volume, molto rumore” suonando forte forte, e padroneggiando con destrezza gli strumenti tanto da creare trame isteriche e dannatamente dinamiche. Il loro core non suonerà mai uguale, l’unico legame diretto tra un brano e l’altro è la rabbia endemica che sfocia in urla ed ululati che nulla hanno da invidiare ai maestri cantori dell’HC losangelino. E poi che dire di quella sottile (forse, mica tanto!) critica verso un conformismo strisciante che porta inevitabilmente l’individuo ad uniformarsi alla massa … difficili da decriptare, le liriche dei Cronauta sono dirette come sputi in faccia, pungenti e sanguinanti come pugni allo stomaco.

The Bullring - CronautaRegistrato all’Igloo Audio Factory di Correggio da Raffaele Marchetti, The Bullring si compone di dieci proiettili fumanti pronti ad essere sparati alla velocità della luce. Volumi sempre a doppia cifra, i Cronauta non si risparmiano mai, e se l’intro di We Knew Well a Lip-service Payment Would Have Followed The Statement può fuorviare, ben presto assistiamo alla condensazione di basso e batteria che creano quel terreno minato costante per permettere le incursioni rumorose delle chitarra e di qualche contributo esclusivo di tastiera, che aiutano a colorare il brano di tinte scarlatte e possenti. L’isteria rapisce l’ascoltatore, così Harangue (tutta piatti e rullante!) vomita tutto l’odio possibile, concedendosi nella sua parte centrale rallentamenti spiazzanti che permettono alla tastiera di insediarsi con soluzioni estremamente elettroniche, ma in linea con il rombo scatenato dalla sezione ritmica. Anche Gentlemen’s Agreement evade dalle scontante trame di rumore, alternando quel lento-veloce-lento sempre efficace e portandolo ad estreme conseguenze ed azzardando cambi di tempo sempre più improvvisi capaci di stoppare anche il pogo più irrefrenabile.

Il segreto di unire le velocità esorbitanti della sezione ritmica con i motivetti più lenti e digitali della tastiera è un espediente che spesso compare in The Bullring, e se 193100270311 fa da intramezzo di metà disco con un piccolo contributo ricco di echi e di atmosfera, così  nella successiva One-man Business tutto l’hardcore dei Cronauta viene svuotato in una volta sola ed in pochi secondi, per essere nuovamente stoppato da una pausa sinuosa ed ammaliante da piano-bar, che sortisce l’effetto di tramortire l’ascoltatore. Anche calando la velocità, la band si dimostra abile, ed l’idea abbozzata in Harvest funziona molto bene come variante rispetto al tema principale del disco, una strada che personalmente consiglierei di approfondire in futuro. Chiudo con la combo Arizona Law in Northern Italy e la successiva 87% Of The Homicides Are Committed By Truck Drivers nel quale la retrospettiva della cultura americana viene riportata nelle più austere e nebbiose consuetudini italiche, sottolineando sempre i paradossi ed i limiti di una libertà artistica che ansima per avere ancora ossigeno.
The Bullring è un lavoro raffinatamente potente, a tratti distruttivo ed adrenalinico, eppure i Cronauta sono abili nel dosare le pause ed i volumi, concedendo una bella variazione di tema rispetto al monolitico punk o hardcore che spesso viene suonato dalle nostre parti, e facendo intravedere anche una discreta lungimiranza verso il futuro … perché di questi tempi di solo hardcore non si può vivere!

 

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Upupa produzioni sito ufficiale
5 FeetUnder Records sito ufficiale

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

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