Swallow – Greta Olm

Mentre sto scrivendo, un temporale mattutino imperversa. Non troppe auto passano veloci, pochi rumori tutt’intorno, una sorta di calma solenne avvolge un’atmosfera ricca di tensione e di elettricità. I fulmini saettano al rallentatore, mentre la luce opaca del mattino risveglia pensieri inzuppati di nostalgia e pace. Non troppo diverso all’udito, rassomiglia questo Swallow dei genovesi Greta Olm.

Swallow - Greta OlmDalle ceneri di altri progetti Matteo Filippone (sei corde e voce), Manuel Monforte (quattro corde) e Marco Cavaleri (percussioni) decidono di riprovarci e dal 2010 danno vita ad un progetto, ove la ricchezza musicale e la capacità di creare atmosfera e pathos coincidono con una raffinatezza armonica ed un discreto bagaglio tecnico. Gli echi arpeggiati e la predilezione per le ballate acustiche sono i punti di forza dei Greta Olm, che si tengono alla larga da sofisticati cambi di tempo o di genere, per mantenersi fedeli ad uno stile che alla fine dell’ascolto di Swallow sembra decisamente chiaro e consolidato. Dei Wolf Parade meno languidi o dei Wilco più genuini, se mi sono permessi paragoni con band che amano fondere il rock indipendente con uno stile più cantautorale ed un equilibrio di volumi e consistenze armoniche ben bilanciato.
Il tema del disco pare essere il viaggio e tutte le conseguenze che da esso ne derivano: abbandoni, nuove scoperte, impressioni a posteriori. Eppure tra le righe emerge un’inquietudine riflessiva verso la continua ricerca di un posto dove trovare finalmente un equilibrio. La cosa non viene presentata in maniera ossessiva o forsennata, piuttosto è la presa di coscienza di una condizione che può anche essere solo temporanea. I Greta Olm non vogliono farne una malattia; solo che in certi incroci della vita uno ha anche bisogno di pensare e liberare una sensibile interiorità verso nuovi orizzonti.

Se il precedente On the Bench (2013) è stato un po’ la palestra nel quale i Greta Olm hanno approcciato (e convinto) ad un certo tipo di sound, in Swallow le certezze si rafforzano e maturano quanto basta per sfornare un long-playing corposo e completo. Non voglio parlare troppo di folk (né in senso largo, né in senso stretto), in quanto credo che la band preferisca la dimensione acustica più per predilezione alle tematiche che vogliono comunicare al pubblico, piuttosto che per ceca convinzione di voler fare quel determinato genere.
Northern Sea sembra venire dalla contemplazione di un paesaggio scandinavo (a me ha dato questa allucinazione!), la voce di Filippone è emozionante nonostante non sia limpida come richiederebbe il genere; eppure questo rappresenta un punto di forza che colora il brano di tinte del tutto personali. Toys ricorda una ballata primaverile sotto la pioggia inglese; spensierata nelle pennate del ritornello, pittoresca nella sua struttura che la rende una delle canzoni più dinamiche del disco. Perfect Grace è un’altra traccia da segnalare per l’uso esotico delle melodie (mandolino docet) e per la seconda voce di Martina Calabrò, grazie al quale si enfatizzano sapori mediterranei per palati fini. Nel disco trovano posto anche banjo, organo ed un piccolo pianoforte; a riprova che non è tutto folk quello che viene da un arpeggio di sei corde acustica. Mi ha colpito personalmente In May and June per la maturità negli arrangiamenti e l’autorevolezza col quale si presenta. Un’ottima nostalgica colonna sonora per accompagnare la mia mattinata piovosa. Concludo con la tensione esplorativa di Velkomin, nel quale i Greta Olm si mettono alla spietata ricerca di sonorità nuove senza bruciare tuttavia il buon lavoro fatto. Sarà per le traduzioni islandesi, o per l’approccio coraggioso, ma non posso che promuovere a pieni voti questa scelta per chiudere degnamente il disco.
Swallow è un lavoro che va ascoltato nel giusto stato d’animo per poterlo apprezzare nella sua complessa interiorità; ad ogni nuovo play qualcosa di questo disco ti si appiccica addosso e non ti abbandona più. Ma non è una timida inquietudine, piuttosto è la volontà di cercare, di esplorare, di non smettere mai di viaggiare. A piedi o con la fantasia ha poca importanza!

Greta Olm sito ufficiale
Greta Olm Bandcamp
Greta Olm Facebook

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass 

 

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