Superrealismo – Mad Krampus

Provenienti dai quattro angoli del poligono punk e post-qualcosa, Edo, Botta, Andre e Falla da Alessandria trovano l’energia e la chimica giusta per suonare in una band che, se ascoltata bene, non assomiglia alle altre. I Mad Krampus suonano ed usano la musica alternativa (con le solite contaminazioni dal punk all’art-rock) per veicolare dei testi molto più profondi della media che ci capita solitamente di ascoltare.
La provincia e la nebbia, la noia e le storie di tutti i giorni assumono contorni molto più veritieri di quanto sia lecito aspettarsi, le immagini sono nitide e raccontate con quel trasporto di chi sa esattamente di cosa sta parlando. Pochissima retorica, pochissimi richiami al quel modo di scrivere un po’ “paraculo” (che ultimamente il Belpaese sembra apprezzare!), senza le velleità di voler radunare tante anime sparse in una unica e stonata generazione.

Superrealismo viene registrato ruvidamente nel 2015 negli studi “Imagina Production”, portandosi appresso una buone dose di nichilismo disilluso, che fuoriesce dalla voce roca e graffiante di Andrea. I Mad Krampus prendono elementi potenti tanto dalla musica rumorosa ed alternativa degli anni ’90, quanto da quell’approccio molto tecnico che fa parte del know-how metal; eppure è il racconto dei testi che sorprende per lucidità e soprattutto originalità. Gli arrangiamenti si allacciano molto bene alla fase di scrittura, schiacciando la struttura verso-coro-verso e facendola evaporare verso un dinamismo che all’orecchio suona piacevole. La sezione ritmica batte più forte che può (ecco le reminiscenza hardcore), eppure nonostante ciò, l’ottima autoproduzione bilancia volumi e gli scatti di distorsione che di tanto fuoriescono dalle chitarre. Un cenno alla copertina ad opera di Stefano Bonazzi, un giovane e promettente artista di Ferrara che con le arti fotografiche e le emozioni ad esse collegate sembra saperla lunga (date un occhio qui), nel quale forse si vuole, enigmaticamente, svelare la vera anima musicale dei Mad Krampus.

Mad Krampus - Superrealismo Copertina (by Stefano Bonazzi)Lacrime di XanaX è una sofferta ballata suonata con la forza della disperazione, che si svolge in un contesto sociale/mentale che pesca un po’ dai ricordi, un po’ dalla livida vita vissuta. Il ritmo swingato del ritornello mi richiama personalmente a certe dinamiche alla Canali con i Rossofuoco, non tanto per l’approccio disimpegnato dell’ex CSI, quanto per la bravura nel creare immagini durature (e non scontante) che si fissano nella mente dell’ascoltatore suscitando emozioni che bramano molte risposte. L’intimismo di Difese di Cristallo corre contropelo verso una ninna-nanna narcolettica, che trova nella batteria che picchia sul charleston quell’elemento particolare che spezza la nenia degli strumenti a corda. L’esplorazione continua molto intestina in Azzurro é l’embrione del blu, probabilmente il brano più sentito di Superrealismo, nel quale l’autocommiserazione trova colore e vigore attraverso una presa di coscienza lucida e mai arrendevole. Con il sole che gli sbatte in faccia, i Mad Krampus, innalzano un inno alla precaria condizione umana, con quella volontà di sparire (quel meraviglioso scappare via dalla provincia che equivale allo scappare da sé stessi) che risiede nell’ombra dell’anima di ciascuno di noi, apatici individui alternativi.

Castelli di sabbia ritorna verso le dinamiche di inizio disco, nel quale la ruvidezza del cantato («Ho aperto un foglio di calcolo per vedere se ne vale la pena», ti rimane dentro un bel pò) impatta con la potenza di basso e batteria, mentre la sei corde si lancia in riff aggrovigliati di influenza metallara, senza snaturare il brano, verso un finale adiacente al noise ragionato. L’into cupo di Non stop you nella pelle, ritorna alla provincia piatta e a quella protesta punk insita nel dna di ciascun membro della band; è la lotta contro la noia e contro il bigottismo (o forse sarebbe meglio parlare di “poca propensione al cambiamento”) che attanaglia la gola e fa urlare che bisogna scappare il più lontano possibile da “qui” (o da quei milioni di “qui” sparsi nella provincia italiana, nebbiosa o meno). Mentre in Il prossimo inverno l’approccio acustico ed intelligentemente dimesso, cade come una ciliegina sulla torta a conclusione di Superrealismo, che sorprende ancora per la cura nel dettaglio e per l’originalità di fondo.

Se è vero che la concorrenza indie è spietata, è altrettanto comprovato che sono poche le band che riescono a coniugare grande musica e grandi messaggi, mantenendo una certa integrità artistica. I Mad Krampus sono tra queste, l’impatto sonoro (per non parlare dei testi…) apprezzato in Superrealismo rapisce e ti porta via, immaginando idealmente di scappare da quella provincia che tutto allinea e che tutto paralizza.
Gran bel disco. Gran bella band!

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Mad Krampus youtube

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

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