Stelvio (ep) – Starship 9

Diamo cronaca di una bella uscita discografica che esula dal panorama indipendente, ma che in qualche modo ne lambisce i confini più sperimentali: ecco l’euro-pop di Stelvio, geniale extended-play del duo tutto synth e delay Starship 9.
Starship 9 Stelvio EPUscito per la Cinevox Records, la famosa etichetta per chi vive di soundtracks e Morricone, questo compatto estratto fatto di 4 brani, annota pillole di raffinata musica da ascoltare con la serenità e l’orecchio fino di chi cerca le sfumature più delicate tra pop ed indole melodica. Ernesto Cornetta e Fabio Fraschini sono i titolari di un progetto che suggella l’amore per il cinema con un retrogusto naïf per la pratica compositiva, prendendosi libere licenze e spaziando in diversi generi ed approcci, creando con grande autonomia. Suite sonore eleganti e sostanzialmente retrò, che omaggiano l’arte anni ’80 di creare colonne sonore dinamiche, ma piuttosto soffuse, senza mai abusare delle tecnologie digitali. Gli Starship 9 si mantengono sempre piuttosto fedeli alle proprie origini musicali, giocando con manierismi jazz e con la vivacità squillante di algidi synth intrisi d’eco e di un pathos polveroso ma ammiccante.
Il disco apre con Home Again, che suona inizialmente così anacronistica nella sezione ritmica, da sembrare quasi fuori luogo; eppure l’abilità degli Starship 9 sta proprio nel saper far evolvere man mano le loro composizioni, modellandoli come materia malleabile. Così, ecco che sonorità spaziali aprono a scenari futuristici, verniciando di fresco e moderno, tra voci soffuse ed arpeggi di chitarra. Esiste anche una versione rimixata, le cui cuspidi digitali sono molto affilate, ma così tanto esagerate, lasciando sostanzialmente inalterato il cuore armonico del brano.
Lo scenario cambia decisamente in Stelvio (Quei giorni insieme), e non solo per la voce calda di Eleonora Cardellini o per l’aria spensierata di un brano spruzzato di vivace jazz melodico; piuttosto è interessante l’arte complessa degli arrangiamenti che gli Starship 9 sanno concepire, allineando strati e strati di suono, mantenendo perfetta l’aura malinconica che il brano porta in dote, tanto da essere inserito nella colonna sonora del film I due soldati di Marco Tullio Giordana
La soffice nostalgia che si percepiva a sprazzi durante il disco, diviene endemica in Cinema Roma, che omaggia l’encomiabile servizio che la musica offre all’arte cinematografica, trovando nell’incontro tra il pianoforte di Massimiliano Gagliardi ed il sax di Davide Alivernini bellissime sensazioni. Ancora una volta curatissimi gli arrangiamenti, nonostante la sensazione di libera jam-session sia deliberatamente marcata.

Stelvio nasce come esigenza di due amici musicisti di cullarsi in quella reciproca passione per il cinema e la musica, riuscendoci con grande classe e sincerità, e mantenendo così genuino ed intatto quel geloso amore verso la dolce melodia che corre lungo i neri titoli di coda.

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recensito da Poisonheart

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