Split – Above the Tree / Musica da Cucina

Un album senza nome. Bizzarro no?! Non più di tanto conoscendo certe sfaccettature e manie dell’ambiente della musica indipendente. Uno split ha sempre un sapore particolare, richiama alla memoria l’arroganza punk o quel DIY (do-it-yourself) motore a scoppio di un’arte sotterranea, o più semplicemente, un modo naif per presentare due band con tanta sete di visibilità senza trastullarsi in inutili compromessi.

Above the Tree e Musica da CucinaQuesto lavoro in comproprietà dal minutaggio equamente diviso, ospita due progetti musicali affascinanti, a tratti conturbanti e decisamente folli: Above the Tree e Musica da Cucina.
Nato da un esigenza della Brigadisco (brillante etichetta dalla provincia di Latina) e presente nel catalogo Musica Per Organi Caldi (sempre con le mani pasta quando c’è da scovare qualcosa di bizzarro!); questo split presenta una continuità sonora decisamente omogenea, passando senza strappi dal rarefatto blues di Above the Tree al minimalismo intimo di Musica da Cucina.  
Above the Tree risponde al nome di Marco Bernacchia, un manipolatore di cadenze blues pizzicate da un sincero vizio folk. Ricorda certe trame del più accigliato Mark Lanegan, specialmente in alcuni cambi di ritmo di Bluesz, brano d’apertura e complessivamente anche quello più abbordabile. Tuttavia non si mette mai in discussione l’originalità del progetto Above the Tree, che preferisce gracchiare liriche distorte al richiamo di atmosfere calde e riflessive: una dicotomia che premia e non rende le 5 tracce troppo indigeste. Silent Song e Black Seahorse frizzano come una pillola effervescente immersa in un bicchiere di whisky, una danza tribale dissacrante ed consapevole della propria bontà, suonata con piglio sorprendente da una chitarra acustica, nel quale si può  immaginare il moto delle dita che scivolano tra le corde in principi di bend e slide subito smorzati dall’intensità della melodia. A!oO!O! funge da intermezzo per lasciare spazio a I want to breaking your hands, una ballata lontana dalle litanie dylaniane; piuttosto una solenne ritmica quasi pastorale, incisiva ed ironica.

Idea a metà tra l’originale ed il demenziale per Musica da Cucina, che si può riassumere in « …intimità ed atmosfera del tintinnio dei bicchieri e del fischio del bollitore». Lungi dall’essere una musica casuale e caotica, i 2 brani presenti rilasciano un insospettabile sensazione di pace: come stare in meditazione all’ombra di una grande quercia. Dal sapore a tratti mediterraneo a tratti onirico-celestiale, vengono richiamati suoni ed echi meccanici che non intasano la mente e non disturbano la quiete: lo stesso deja-vù nell’udire una brezza lieve da inalare con sobrietà. E non è uno scherzo, a tratti in Quella notte il Castello di Itri ha aperto il suo cuore al vento, succede davvero. Più orientaleggiante è invece Il vento muove appena, con una cura minuziosa ai particolari e alla loro grande forza evocativa. Una musica che trasporta la mente e l’abbandona in terre o luoghi mai visti con gli occhi o solo immaginati. E chi l’avrebbe detto che la cucina può essere un antidepressivo musicalmente efficace!!!

Sostanzialmente un progetto condiviso curato ed arrangiato con maestria ed intelligenza, nel quale trova posto anche una sorprendente cover-art a cura di Rocco Lombardi (la punk-zine Lamette vi dice qualcosa?!).
Uno split pur sempre senza nome è vero, ma con tanta tanta sostanza. Pregevole!

 Above the Tree myspace
Musica da Cucina myspace
Musica X Organi Caldi myspace

Musica X Organi Caldi sito ufficiale

recensito da Poisonheart
 

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