Shameless – Jack ‘n’ Lies

Avevamo già apprezzato lo squinternato hollywood-rock dei Jack ‘n’ Lies nell’autunno 2016, con l’efficace ed orecchiabile The Shocking Truth (leggi recensione); è passato un anno e rieccoli qua, più forsennati che mai, con l’inequivocabile Shameless.
Jack'n'Lies - Shameless La band che si divide tra Spagna ed Italia registra tra la primavera e l’estate 2017 agli El Invernadero Studios di Madrid, un lavoro che nell’essenza non si discosta troppo dalla formula vincente del suo predecessore; calcando inizialmente il pedale sull’hard-rock più viscido e su un’innata ironia di fondo. Il mito del sex-drugs-rock ‘n’ roll viene emancipato, truccato e vestito con colori sgargianti, facendoli perdere quell’aura deifica, disegnando così una caricatura sagace (vedi Honey Funny Bunny) di un modo di fare musica spesso bistrattato dagli orecchi fini (ma che sotto sotto tutti canticchiano sovrappensiero). I Jack ‘n’ Lies se ne fregano delle pose e delle etichette del galateo rock, e giocano tra riff acidi e power-chords roboanti, mettendo in scena un patto diabolico con un rhythm ‘n’ blues più fetido e sporco, quello cantato con la bocca impastata di whisky, toccando buone sensazioni -anche grazie ad un’armonica disincantata- con la sofferta Neil’s Game (One Minute).

Se l’inizio del Shameless è arrembante e chiassoso, You love when I do it (primo singolo uscito, con un simpatico videoclip in stile arcade) ne è il portabandiera, confermato dalla feroce Son of a Gun; eppure durante il prosieguo del disco i ritmi si fanno meno impulsivi con impertinenti influenze glam-rock come in Ode to Naughty Nights. Da segnalare la ballata nineties Still Alive, intrisa di una ovvia nostalgia, che tuttavia spezza nel punto giusto l’adrenalina di Shameless, facendo tirare il fiato all’ascoltatore. Maggiori elementi di matrice blues riecheggiano a macchia di leopardo durante il disco, ad indicare la volontà da parte dei Jack ‘n’ Lies di sottrarsi alla solita formula di un hollywood-rock alla lunga troppo corroborante; da notare anche una maggiore cura negli arrangiamenti, con soluzioni meno prevedibili rispetto al passato. Dal sapore eigthies è certamente Don’t Say Uncle, con quel riff martellante ed un approcciò vagamente anacronistico, che infonde al brano quella vena malinconica e viscerale. Chiude il disco Give it to you in una tape version godibile e grezza quanto basta da tentare i Jack ‘n’ Lies verso la strada di un blues maledetto, dissonante ed alcoolico: un gran bel finale, del tutto inaspettato!

Dalle cover-art sempre piuttosto piccanti e provocanti, i Jack ‘n’ Lies (da gennaio in tour per la Spagna) confermano una notevole maturazione in Shameless; un disco di passaggio che potrebbe portarli finalmente a solcare le terre desertiche di rhythm ‘n’ blues aspro e secco, a discapito dell’esigente -ma dopotutto ripetitivo- hard-rock con cui hanno già dimostrato di saper ammaestrare alla perfezione.

Jack ‘n’ Lies facebook
Jack ‘n’ Lies bandcamp

recensito da Poisonheart

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