Rabid Dogs – Monsieur Gustavo Biscotti

Gradito ritorno sulle scene dei mantovani Monsieur Gustavo Biscotti, con il loro math-rock rivisitato e rivalutato: un muro di suono che si conferma sempre più granitico anche in Rabid Dogs.
Sette brani piuttosto fugaci (non si superano mai i 4 minuti!), ove una fine ricerca sonora porta i Monsieur Gustavo Biscotti ad esplorare i meandri del rock alternativo e suburbano, con un approccio molto diretto, tra dinamiche garage ed una risolutezza degna del miglior post-hardcore. Se nelle esperienze precedenti (e mi riferisco in special modo a the disastrous fall of​.​.​. del 2012) si delineava un rock sperimentale piuttosto secco e grezzo, in questa nuova uscita, il quintetto mostra variazioni interessanti in arrangiamenti stratificati che si muovono con un’armonia indiavolata, senza stravolgere la ruvidezza di fondo che li fin qui sempre contraddistinti.
Rabid Dogs esce pure in vinile, grazie alla collaborazione di quattro label indipendenti: le italiane FCE (la mitica Frammenti di un cuore esploso), Annoying Records e Sonatine Produzioni, e la polacca Antena Krzyku. Uno sforzo congiunto degno di nota ed ammirevole nel marasma delle etichette indipendenti: è bello che la lotta per la sopravvivenza passi anche per queste collaborazioni che fanno solo bene alla scena independent. 

Monsieur Gustavo Biscotti Rabid DogsEchi fangosi alla Jesus Lizard, movenze epilettiche che ricordano i At the Drive in, nella musica dei Monsieur Gustavo Biscotti risiede la forza delle chitarre distorte e l’imprevedibilità di una sezione ritmica che non si ferma un minuto. Ecco che questi sette brani scorrono senza singhiozzi o indecisioni, verso una catarsi apparentemente minimale, ma al cui interno succose sonorità elettrificate soffiano come una brezza liberatoria e benevola. Il fugace intro di sei corde in Louis’Wine ricorda appena qualche vaneggiamento di un indie newyorkese rivisitato, mentre il proseguo del brano martella un garage possente, ostinato e senza compromessi. Riff adrenalinici, poche pause e molti cambi di tempo assicurano quella freschezza che la perentorietà della distorsioni non poteva infondere in profondità; nella successiva Little Bastard, un post-punk elaborato entra nelle orecchie per non lasciarci più. 
Confinante con le regioni più remote dello stoner, First Time Shadow scorre lungo una lama tagliente, eppure piacevole da ascoltare; così come il rovescio della medaglia in Twenty Tunnel, rutilante hardcore intriso di proclami e di urla sostenute e talvolta incontrollate. Le sonorità assumono tonalità baritone nella cavernosa Paralytic Taylor, scivolando tra echi di farfisa in terre selvagge e brutali, senza perdere tuttavia il contatto con la linearità di un disco tirato e senza compromessi. Impressione confermata anche nella traccia più imprevedibile, Modernism is my past continuos, ove ecco che un’effettistica liquida e lisergica ben si allaccia ad un tessuto sonoro secco e graffiante, generando una sorta di hardcore edulcorato, reso tale da ottimi arrangiamenti.
Chiudo con una celebrativa e pirotecnica Johnny Glamour (in un certo senso omaggiando nelle intenzioni la comicità anni novanta), ove cori finali arricchiscono di un’indemoniata carica uno brano feroce, molleggiato, suonato alla velocità della luce.

Rabid Dogs non è un disco arrabbiato che sputa veleno dalla prima all’ultima traccia, anzi è un percorso musicale ragionato ed adrenalinico verso quelli che sono gli istinti e le prime intenzioni. I Monsieur Gustavo Biscotti si confermano realtà feroce ma estremamente tecnica, capaci di mescolare velocità, buona arte di composizione ed empatia per un disco passionale e sentito come pochi, gettando le basi per un futuro ove il superamento dei limiti precedenti, diventa una necessità.

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Monsieur Gustavo Biscotti bandcamp

recensito da Poisonheart

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