Prologue (ep) – Watzlawick

La biografia di questo quartetto dal nome impronunciabile (omaggio al psicologo Paul Watzlawick) sembra lanciare una sfida: “è l’ascoltatore a decidere come interpretare il nostro messaggio musicale”, beh a me sembra di vedere la torre di Pisa dipinta con gli acquerelli , che pian piano prende vita e ti avvolge nella sua maestosità , una sorta di esperienza allucinogena eterea. I primi barlumi di questa esperienza psicotropa avvengono con “Egoism”, dove i Tool si incontrano con i Muse, le atmosfere dei primi e l’energia dei secondi servite dai Watzlawick con sfumature jazz-fusion e un incessante sinistro carillon in lontananza.
In “Red Giant” si va a scomodare il grunge per raccontare una strana visione surreale di un mondo allo stadio finale,dove ”nulla può essere riparato”, anche qui la linea vocale è vicinissima a quella di Matthew Bellamy, e le chitarre trasmettono alla perfezione la rabbia senza mai esplodere, come se si volesse ritrarre l’impotenza dell’essere umano di fronte a questo scenario.

Nella seconda parte dell’ep affiora la vera essenza dei Watzlawick, la band appare a più agio quando ammicca al progressive e tenta diverse improvvisazioni, tutto appare più intimo grazie all’aggressività dello screaming di Luca mai esagerato,sempre alternato con voce più pulita. “Fade to Blue” e “The Path” hanno il potere di essere coinvolgenti nonostante la loro complessità, niente gara a chi fa il riff più ostico, no nulla di tutto ciò, semplicemente il combo si diverte a creare atmosfere surreali atte ad incuriosire l’ascoltatore senza mai annoiare.
Tuttavia qualcosa da limare nel sound dei Watzlawick c’è:  una su tutte è la produzione, più che discreta sia chiaro, ma che fa perdere l’incisività della voce in alcuni passaggi. Altra parte da rivedere secondo me,  è la batteria piuttosto rifilata in secondo piano, risultando troppo distaccata e a tratti ripetitiva. Comunque sia questo è solo un “Prologue” di quello che verrà, e non va dimenticato che in questa “officina delle idee” cose buone se ne sono sentite, eccome. Ad ogni modo, il gruppo ha intenzione di ritornare in studio a giugno per registrare 11 nuove tracce , e con un antipasto musicale del genere c’è da rimanere sazi fino alla prossima estate.

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recensito da Mighell

 

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