Painless (ep) – Swomi

Nato a Brescia nel 2014, il duo Swomi (Matteo Bassi + Francesco Bortolini) esordisce con un auto-produzione minimale e corrosa da un elettro-pop sintetico ed impulsivo: i 5 brani che compongono Painless, hanno in essere l’alienazione della provincia ed un’etica indipendente che va oltre le mode del momento.
Sonorità digitali e rarefatte, non nascondo una ferrea attitudine alla melodia ed alla ballata lo-fi immediata ed istintiva; le umide giornate bresciane creano quell’atmosfera claustrofobica ed ovattata che nella musica degli Swomi sembra una sincera boccata di vita. Poiché se l’approccio è fieramente homemade, è altrettanto vero che la ricerca musicale è talvolta minuziosa, specie in quella nenia giocosa e ripetitiva che implode in brani dalle velocità variabili e dai cambi di tempo progressivi e controllati.

Painless SwomiAddentrandomi senza troppe informazioni nella musica degli Swomi (mezzo indispensabile per renderla pura!), è possibile apprezzare una buona dinamica pop nell’enfasi d’organo che colora l’acidissima Gun, diamante grezzo dalle sorprendenti potenzialità. Verso l’estinzione del superfluo, gli Swomi non caricano troppo la musica di raffinate soluzioni elettroniche, preferendo uno stile più personale e sobrio ad echi più radiofonici e ruffiani: la mescalinica A-Line è più legata ad un’edulcorata forma di new-rave, piuttosto che a qualche dopata imitazione di soluzioni androidi alla Kid-A. Il rincorrersi di echi e ritardi in New-Ways è ammiccante e confuso allo stesso tempo, lasciando l’ascoltatore estasiato ed intontito in una melodia ciclica degna delle più integerrime strategie oblique; mentre nell’ermetica Peach, gli Swomi producono un “qualcosa” di non ancora perfettamente modellato, gettando importanti basi per un approfondimento a parte.
In Jelly Beans lo sforzo compositivo è maggiore, evidenziando più di un sentiero da battere nell’immediato futuro: dilatazioni acustiche, vibrazioni elettriche, livelli sonori che gareggiano paralleli, verso una dinamica forma-canzone che confeziona l’oblio in un bel pacchetto col fiocco e lo lascia alla porta del primo sconosciuto.   

Nelle loro cavalcate elettro-indie, gli Swomi non sembrano voler controllare ogni singola variabile nella propria musica, preferendo che sia l’istinto e la naturale evoluzione dei brani a condurli nel prosieguo delle composizioni. Come materia che passa da uno stato fisico all’altro, l’arte del duo bresciano sta nel prendersi tutto il tempo necessario, attendendo che sia l’ispirazione ad arrivare a loro e non viceversa. Per questo motivo Painless è un disco che suona diverso ogni volta che lo si ascolta, poiché è vivo ed in continua trasformazione.

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recensito da Poisonheart

 

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