NuovoNormale – NuovoNormale

In principio era Malenky Slovos con cui tra il 2010 ed il 2016 vennero confezionati rispettivamente un ep (Antiquambience) ed un complesso e sfaccettato long-playing (Mood Swings), entrambi entusiasticamente recensiti su queste pagine. Eravamo tutti molto più giovani, arrembanti, probabilmente ingenui (il sottoscritto sicuramente!) e la tormentata musica della band spezzina condensava la vitalità di quegli anni ruggenti e spensierati. Ma appunto il tempo passa, la maturità e le responsabilità dell’età adulta portano in seno un vigoroso distacco da zuccherose illusioni ed una maggiore consapevolezza di ciò che abbiamo vicino e che necessita di costanti cure. Tuttavia, il cambio di ragione sociale in NuovoNormale non è da leggersi come una svolta artistica più coscienziosa, svelando magari una saggezza che spesso nella musica viene confusa con prudenza. Né questo nuovo disco -uscito per la storica l’etichetta Baracca & Burattini– somiglia ad un compassato esercizio di stile, semmai suona palesemente come una rediviva sfida verso sé stessi, con uno slancio del tutto inedito, ponderato, ma che non abdica al mestiere.

NuovoNormale

Questo finto debutto è una decalcomania di un presente isterico e vulnerabile, povero di virtù ed infestato da fantomatici portatori di valori assoluti. Il tono che i NuovoNormale scelgono di usare è sempre contraddistinto da una beffarda ironia che ti sbatte in faccia con un ghigno sinistro la cruda realtà. La priorità rimane la scrittura in senso ampio: se appare evidente la qualità delle liriche con quel perentorio confronto con il qui e ora; briosa e ricercata è la fase di composizione, in un intruglio intelligente di rock alternativo di una volta (sì, quello buono che ci spaccava in due!), con il vizio di una rediviva old-wave sbarazzina, strizzando talvolta l’occhio a melodie squisitamente pop.
Azzeccata quindi è la scelta di Italian Riot come primo singolo, non solo per il lucido spaccato dell’Italietta populista e social-dipendente che la band argutamente dipinge, ma soprattutto per il convincente rock che i NuovoNormale propongono, senza inventare nulla, senza rinunciare ad essere orecchiabili. Interessanti i riferimenti sportivi sparsi in Retromania (che apre il disco) e nella stessa Italian Riot, come a suggerire un linguaggio fatto di immagini semplici e dirette, a cui i NuovoNormale vi appiccicano una sinuosa sagacia, nel quale la competizione assume le tinte di una lotta di classe o (in maniera decisamente più rude) di una battaglia alla sopravvivenza. Deviazioni elettro-pop in salsa Nineties (con tanto di festosa tromba iniziale) per il secondo singolo estratto, Uomo di Gomma, perfetto identikit (ombre orwelliane ed oculate citazioni dantesche) di un qualsiasi protagonista della classe dirigente italiana. Anche quando i ritmi si fanno più eterei, sospesi e le chitarre rallentano (Freddo subliminale notturno, Eternauta, Forchetta di plastica) o quando la ritmica sibila un funk ubriaco (Otto prototipi), i NuovoNormale dimostrano un dinamismo incredibile nel far convivere diverse tendenze musicali, maneggiando con esperienza ed entusiasmo linguaggi differenti ma adiacenti. La non scontata rilettura del maestro Franco Battiato (Chanson Egocentrique) è la ciliegina sulla torta di un disco che esce spesso dalla propria comfort-zone per abbracciare sonorità più istintive: nei giochi di tromba sfumati tra muri synth di DRIVER-19 (uno dei brani che personalmente mi ha più colpito) o tra le nebbie elettroniche di Sola andata, che chiude con la giusta tensione il disco.

In mezzo a questa coraggioso “esordio”, un’altra iniziativa molto importante, sempre promossa da Baracca & Burattini, nel quale ci mettono lo zampino anche i NuovoNormale. Parole Liberate è una compilation bella come quelle di una volta prodotta da Paolo Bedini (che ritroviamo anche nel disco della band), nel quale convivono i testi scritti dai detenuti delle carceri del Belpaese con le musiche di alcuni tra i grandi nomi della musica alternativa italiana (Gianni Maroccolo, Andrea Chimenti, Yo Yo Mundi …). I NuovoNormale vi partecipano con la malinconia agrodolce di Sbagliato, mentre la compilation entra come finalista per il Premio Tenco 2022, sfiorando di poco la vittoria: un rammarico che viene ben presto superato dalla grande soddisfazione per aver portato alla luce le tematiche riguardanti lo stato delle carceri italiane, sensibilizzando gli orecchi e gli animi più ricettivi.

Terzo disco di una lunga parabola artistica che non ha mai abbandonato la passione di fare musica che possa stimolare il cervello dell’ascoltatore, i NuovoNormale, sotto abiti nuovi e puliti, si distinguono ancora una volta perché anacronistici e notevolmente più ispirati rispetto a molti altri colleghi che i duemila li hanno attraversati tra barricate indipendenti e depravazioni mainstream. Senza mai scadere nell’ovvio o trascinarsi stancamente verso l’ennesimo redivivo tentativo rock, i NuovoNormale confezionano un omonimo disco che obbliga a pensare e a rivedere le proprie posizioni/ossessioni verso un vile presente che recita l’ennesima farsa, sperando che la tanto agognata apocalisse possa redimere tutti i nostri peccati.

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recensito da Poisonheart

 

 

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