NOIZ! – Cromosauri

La leggenda narra di un dinosauro coloratissimo, Jeremy, capace di ispirare tre ragazzi originari di Cecina (i Cromosauri) verso un post-grunge non retorico, compatto e dal discreto tasso di immedesimazione. NOIZ! (in uscita anche per Ghost Label Record) è un lavoro ricco di spunti personali, senza che questo lo renda per forza stucchevole o troppo condizionato da una lieve teenage-angst di matrice nineties.
Nati nel 2014 da Davide e Lorenzo Salvadori (chitarra e percussioni), presto si affianca il basso di Michele Demi a completare un classico trio tutta distorsione e saliscendi di volumi. I dettami grunge sono abbastanza rispettati, imprimendo scariche fuzz a ballate piuttosto intense ed acide allo stesso tempo; eppure l’esordio di Cromomito (2015) mostrava velleità ancora non ben delineate, spaziando con ampi balzi di baraonda tra il rock alternativo e qualche goccia di stroboscopica psichedelia.
Cromosauri NOIZ!NOIZ! anche a detta degli stessi Cromosauri è un lavoro più complesso e tornito, ove sonorità più ruvide e cupe scorrono lungo un cantato ruggente ed enfatico, concedendosi anche a sparute parentesi concept che delineano stati di agitazione e di repulsione piuttosto accentuati. L’evasione, il soffocamento delle proprie aspirazioni, il richiamo loser, ed in generale un comune stereotipo asfissiante e claustrofobico si muovono con emozioni primordiali e personali, concedendo un pizzico di calore e di pathos sempre ben accetti.
L’apertura hard-rock rallentata di Broken Green, non smentisce il passo maculato di un post-grunge secco e ben tirato; eppure nel dna dei Cromosauri si può benissimo soprassedere alle distorsioni, come nelle ballate lisce (sponda Jerry Cantrell) di Acustico o di P.A.L, ove il gioco di voci che s’inseguono lungo arpeggi dinamici è davvero godibile. Torna nei binari del Sound of Seattle la narcolettica Loud, fatto salvo per l’inaspettata scelta di collocare con un assolo ubriacante nella parte finale; mentre la liquida Friendly evidenzia la buona vena compositiva dei Cromosauri, inserendo geniali cambi di tempo e di sonorità all’interno di ogni singola parte del brano.
Momenti di contemplazione in When Somebody Loses Myself, ove un’armonica imprime tonalità rock-folk con un’andatura tirata nelle distorsioni, che in background ne inspessisce una tensione endemica; T-Rex invece si presenta fresco e talmente arrembante da essere uno dei momenti più piacevoli di NOIZ! Accenti più metallici nella violenta e rabbiosa Bad, come a rimarcare un’energia nera ed istintiva che sale nei volumi per poi retrocedere nel limbo dell’alienazione: anche in questo caso buoni spunti negli arrangiamenti. Chiude la metaforica Chocolate, brano particolarmente caro ai Cromosauri, nel quale una furia infantile investe il brano nel suo rutilante saliscendi di armonie, proiettando il trio verso interessanti lidi post-rock.

NOIZ!
rappresenta sicuramente una tappa fondamentale nella giovane carriera dei Cromosauri, una svolta che potrebbe portare il trio ad esplorare sonorità ancora più complesse e sperimentali, senza ovviamente venir meno alla carica adrenalinica di cui sono buoni fomentatori. E sarà un grande orgoglio per il dinosauro (ehm scusate, cromosauro!) Jeremy, vedere i suoi ragazzi crescere ed spaccare il culo a tutte quelle band che badano solo all’estetica e non ai contenuti, poiché questo piccolo concept-album è un interessante punto di partenza ed un buon viatico per il futuro!

Cromosauri facebook
Cromosauri bandcamp
Ghost Record Label sito ufficiale

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

 

Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.