Nightfall and Aurora – State Liquor Store

Il folk americano -quello dei grandi spazi aperti e del culto “beat” del viaggio- nel nostro Belpaese ha trovato contrastanti proseliti, eppure la sua formula semplice ed immediata risulta la migliore quando si vuole tirare un rigo ad un certo punto della propria vita (artistica e personale): questo sembra -almeno a prima vista- l’intento dei piemontesi State Liquor Store, in uscita lo scorso dicembre con l’esordio Nightfall and Aurora.
STATE LIQUOR STORE - NIGHTFALL AND AURORANati nel 2013, la band subisce nel corso degli anni alcuni cambi di line-up trovando la quadratura nel 2016, ed iniziando poco dopo a lavorare per realizzare il primo long-playing, dopo un convincente ed omonimo ep su cui spicca la ballata Wise Man con orecchiabili sfumature country-blues  (riproposta con rinnovato entusiasmo anche in Nightfall and Aurora). Perciò, la base artistica sembra ben radicata in un folk blueseggiante nel quale pennate potenti e ritmate di chitarra la fanno da padrone, mentre sullo sfondo rarefatto lavorano dinamiche di basso e batteria. Il mastering effettuato negli studi di Nashville da Steve Corrao, non fa altro che accentuare quella ricchezza di influenze differenti che sono tipiche della città che fu filmata con occhio penetrante da Altman. 

Nella musica dei State Liquor Store vi è certamente una spontaneità sincera esibita con grande enfasi, a discapito forse di un’originalità di fondo che risente troppo di un genere che in Italia è assimilato come specificatamente “americano”; eppure quello che è peculiare riguarda le liriche e le storie, su cui cade spesso un personale senso di appartenenza. Esperienze ed emozioni vissute passano attraverso un tono confidenziale che prende immagini tra le più disparate e le mescola tra realtà, sogno ed aspettativa, coltivando altresì brevi illusioni che spesso sfociano in redivive speranze. L’eleganza dolciastra degli arrangiamenti di Dreamsleeper segnala il passo con cui il disco si svolge e si riavvolge nella memoria dei loro autori, ritrovando sotto la lingua quel nostalgico retrogusto di passato che si scontra con l’effimero presente dei pensieri.

Arpeggi cristallini rieccheggiano nei nove brani di Nightfall and Aurora, soffiando sul volto ventate di precoce malinconia, ma anche di una sensibilità da ristabilire con il mondo esterno: a tal proposito No Reason trova tanti seguaci in quell’asciutto «And it’s just me leaving outside the anger». Le armonie dei State Liquor Store toccano anche sponde blues (Sad Tale Lost in Time) senza tuttavia farne una malattia dell’anima; l’approccio pop fuoriesce con naturalezza su di un terreno melodico che rende al meglio in chorus canticchiabili e piacevoli (come su Sleeping Close to you ed un efficace e perentorio assolo finale). Pochi imprevisti lungo l’ascolto: dalle melodie da campo di grano al tramonto di Two, passando per la sua gemella assolata Pure Sunshine, planando finalmente in un singulto pop nel commiato di Land of Flowing Leaves. Il finger-picking di Lazy Morning on the Shore regala gli ultimi rintocchi di una musica anacronistica per scelta, come mezzo migliore per descrivere e raccontare frammenti di un determinato stato d’animo.

Scelte prudenti -ma sostanzialmente coerenti e lineari- per i State Liquor Store in Nightfall and Aurora, che si fanno notare più per la pulizia dei loro arrangiamenti che per eventuali riedizioni del folk acustico a stelle e strisce. Lontani tuttavia dall’emulazione, la band procede ordinata verso liriche dallo spiccato sapore personale, come se l’urgenza di questo disco fosse prettamente individuale – e non ci sarebbe nulla di male- come se la malinconia dei suoi racconti fosse qualcosa da cui trarre prezioso insegnamento.

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recensito da Poisonheart

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