N’Demo – Francesco Malagutti e I PassaBanda

Come una ventata d’aria nuova, che libera i bronchi dalle nebbie e dallo smog metropolitano. Perlomeno fresco e colorato al tatto e all’occhio fino. Per l’udito, beh ci arriviamo.
Innanzitutto le presentazioni. Francesco Malagutti appare come un dandy romagnolo dedito tanto alle parole quanto alle tradizioni della sua terra; per certi versi un cantastorie romantico alla maniera di Capossela (ma meno dannato!) con una facile ironia alla Gazzè. Pur tuttavia la personalità scaccia via ben presto questi facili paragoni ed accompagnato dalla sua PassaBanda, ecco che possiamo assistere alla rinascita di uno stile pseudo-cantautorale che non ama fare troppo sul serio, che conosce l’arte della leggerezza e dell’originale semplicità.

Francesco Malagutti & PassabandaIl biglietto da visita N’Demo (scherzoso gioco di parole, anche per chi non è veneto!) rappresenta un energica e burlona stretta di mano, che cela una seria e mirata struttura compositiva che conferma lo spessore della band. Uno stuolo di preparati professionisti dello strumento musicale, capaci di concedersi in ballate calde e ritmate, che danno quasi l’impressione di avere la testa fra le nuvole. In realtà dal violino che paventa quelle atmosfere da “romagna” di Nicola Nieddu, passando per il corposo contributo rock funk della sei e quattro corde rispettivamente di Emanuele Gianstefani e Marcello Benati;  si assiste ad una sofisticata ricerca che, beh forse sì, attinge a diverse influenze stilistiche ma sa mescolare il tutto sfornando una poltiglia leggera e spassionata. Un modo di fare che risulta unico e del tutto riconoscibile tra i tanti, e a riprova di ciò, quindi della maschera d’approccio adoperata dai PassaBanda, fondamentale è il contributo di Sauro Sintoni, in pratica un libero tuttofare!

La summa di tutto ciò che vado dicendo la si può apprezzare in L’Illusionista, una ninna-nanna sbadata, lieve, leggera, orecchiabile da tarda estate sul litorale. Nessuna banalità, un pizzico di nostalgia celata, quella bella con il sorriso sulle labbra. La sveglia che rumoreggia nell’incipit di Sbadiglio, appare quasi un ilarità al rombo che apriva la monumentale floydiana Time, eppure il ritmo di questo brano trasporta ed ammalia l’uditore-spione senza resistenza: un po’ il lief motiv dell’intero lavoro.
Enfasi confermata nelle pillole reggae tardo anni settanta di Ritratti, un domino divertente spruzzato da un aura funky che non eccede mai nel groove funambolico. Quello che lega l’intera produzione di questo ep è certamente la capacita’ compositiva di Malagutti, più che cantare racconta le proprie canzoni, recitando con passione le strofe sempre ricche di sfumature e metafore, talvolta illuminanti.

Un movimentato jazz da sala da ballo in (H)Ostile, struscia sul parquet lucido, fa il monello, e si anima in dinamiche viventi e rarefatte allo stesso tempo: eppure Francesco Malagutti & Passabanda risultano ottimi anche nei ritmi lenti come la pensierosa Compasso, satura di richiami interiori e passionali. Un ep simpatico che sa sprigionare simpatia, una cartolina da viaggio, una polaroid per la memoria: da associare ai ricordi felici e lieti. Per la miseria, un grande anti-stress!!!

 Francesco Malagutti & Passabanda myspace

recensito da Poisonheart
 

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