Louder than Love – Soundgarden

Louder Than Love - SoundgardenLouder Than Love (1989) è il primo lavoro dei Soundgarden con una major (A&M), dopo aver onorato la Sub Pop e soprattutto la SST Records: nonostante il grande salto siamo decisamente lontani da qualsiasi influenza “sinistra” o ammorbidimento da grande etichetta. In questa occasione i Soundgarden si prendono il “pesante” appellativo di Led-Sabbath, derivato ovviamente dalle atmosfere corpose della band di Tony Iommi (da notare come in Hands all Over, la voce di Cornell sia contaminata dall’idealizzata presenza di Ozzy) e dalle melodie di chitarra  molto zeppelliane di Kim Thayil,. Tuttavia rimane solo un paragone, neanche troppo da prendere sul serio. Quello che salta all’orecchio in questo album è la consistenza delle canzoni: sound tirato e ruvido che non lascia tempo all’indecisione e che strizza l’occhio talvolta al metallo più immediato, come Gun (potrebbe benissimo appartenere ai primi Metallica).

Al basso è ancora presente (questo sarà il suo ultimo lavoro con i Soundgarden) Hiro Yamamoto, le sue trame avvolgenti e secche sono apprezzabili in tutto il disco, in particolare in Power Trip, la traccia più sabbathiana del lotto. Il suo addio lascerà una decisa lacuna nel sound complessivo del gruppo (sostituito dall’eclettico Ben Shepherd); portando tuttavia i Soundgarden a concentrarsi maggiormente sui saliscendi di distorsioni della chitarra.
Parvenze non del tutto grunge in Ugly Truth che apre il disco in maniera portentosa, successivamente qualche contaminazione darkeggiante in Loud Love, spiegabile nell’influenza di gruppi come Killing Joke e Bauhaus su chitarrista Kim Thayil. Se il pensiero che i Soundgarden siano sul punto di passare all’heavy, la svolta definitiva la si ha con l’ironica Big Dumb Sex, in cui Cornell schernisce quel metal demagogico e stazionario che negli anni ’80 ormai era diventato un cliché!

Un bel disco che appartiene a quella di categoria che necessita di più e più ascolti per cogliere le sfumature più interessanti. Nonostante le numerose influenze che potrebbero oscurare il reale valore di Louder Than Love, il lavoro è ricco di energia ed è decisamente la miglior prova del gruppo prima di raggiungere il successo nel tardo 1994. Ma questa è un altra storia.

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

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