Letting You Go – Lucy Anne Comb

Quando si pensa alla Pesaro musicale, la mente si intestardisce su una recente consuetudine dark-indie (Be Forest, Soviet Soviet su tutti), eppure -nonostante la veridicità di tali impressioni- è anche terra di buon folk e di un lucido songwriting d’ispirazione americana, come nel caso di questo primo lavoro sulla lunga distanza di Lucy Anne Comb (all’anagrafe Guido Brualdi).
Letting you go - Lucy Anne CombLetting You Go è un disco di formazione per superare lo shock emotivo della prima storia d’amore, tra puerili vaneggiamenti adolescenziali e la presa di coscienza dell’era cosiddetta “adulta”. La giovane età del protagonista non deve tuttavia ingannare, poiché la metafora del “primo amore” è la nenia che talvolta bussa la porta dei ricordi di ciascuno di noi, in quelle notti nel quale il sonno non rapisce immediatamente e lascia entrare, a passi lenti, un passato ingenuo e beffardo allo stesso tempo. Non devono ingannare nemmeno gli arpeggi cristallini di chitarra acustica che echeggiano nei primi secondi di Letting You Go, poiché anche nella tessitura armonica si nascondono inquietudini e fantasmi reconditi, mossi talvolta da ritmiche dilatate verso l’oblio e curate da Erica Terenzi dei Be Forest. Le liriche spezzate di Lucy Anne Comb seguono il filo illogico dei pensieri, affiorando senza preavviso tra un mood celebrativo alla Father John Misty (Wannabe, ad esempio) ed un minimalismo negli arrangiamenti che rendono pulito e piacevole l’ascolto.
Dalle venature liquide, Windir si lascia cadere (non a caso «I’m falling» è l’ermetico contributo lirico al brano) in una discesa agli inferi emotiva stucchevole eppure molto efficace, aprendo le danze alle altre sei poliedriche tracce. Se Lucy Anne è il doloroso rimembrare a rallentatore degli ultimi istanti di una storia d’amore (con annesse melodrammatiche prese di posizione «you asked me a kiss for the last goodbye but that’s not the way it works»), il folk asciutto tocca corde buckleyiane per poi ridiscendere in territori più morbidi e con paragoni meno pericolosi, come nella rarefatta Daily News  o nel crepuscolare ed baritono tono di Breakdown.
Tuttavia è il finale del disco a regalare le emozioni più forti ed uno sforzo compositivo che giustifica l’appellativo di songwriter appiccicato ad Lucy Anne Comb: Letting You Go tocca gli equilibri fragili della passione e dell’amore, facendo rabbrividire all’ascolto per intensità e delicatezza, spesso racchiusa nel medesimo verso, raggiungendo il pathos in un ripetitivo «it’s easy if you try» prima di esplodere in un «to let me go!» strozzato in gola! Difficile riprendersi dopo un brano del genere, e viene da chiedersi perché non si stato posizionato a chiusura del disco, poiché ogni tentativo di emularne l’emozione sarebbe vano, ed invece -con mia somma sorpresa- September oltre ad essere contestuale alle tematiche di Letting You Go, dispensa briciole di speranza. L’agrodolce andatura di chitarra ed lo spessore di cori obliqui, favorisce quell’atmosfera disillusa di un qualsiasi amato morso dall’amore: intontito e livido, è oltre il sole che deve volgere il suo sguardo per tentare di buttarsi -almeno qualcosa- alle spalle.

Feroce ed emozionante, Letting You Go (per Coward Records) è un disco che non può lasciare indifferenti, sicuramente per le liriche ed un’interpretazione cieca dalla passione, ma sopratutto per la delicatezza e la giusta corrispondenza degli arrangiamenti, che riescono a montare uno spleen romantico, senza cadere nella banalità delle buone intenzioni. Lucy Anne Comb gioca con le parole delle sue canzoni con l’esperienza di un veterano, eppure codeste non sono fredde stringhe di sillabe accomodabili da una graziosa armonia, ma nascondo una potente vocazione all’empatia che in pochi sanno maneggiare e mettere in musica: la strada del cantautorato è tracciata!

Lucy Anne Comb facebook
Lucy Anne Comb bandcamp

recensito da Poisonheart

Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.