In Riva (ep) – Il Fiume

Il Fiume - In RivaUltimamente abbiamo ospitato più di qualche band pugliese, a dimostrazione di una ridente e rigogliosa scena musicale spontanea, senza l’orbita di qualche etichetta indipendente. Oggi tocca a Il Fiume, trio chitarra-basso-batteria che ricalca le orme di un rock italiano piuttosto secco e tirato, attraverso liriche che cercano di richiamare l’attenzione verso un (non ancora delineato) disagio generazionale. Il progetto nasce nella primavera del 2015 e nel giro di poche settimane, anche grazie ad discreta attività dal vivo (aprendo tra i tanti anche agli Ex-Otago), il primo singolo è già sulla rampa di lancio delle più importanti radio indipendenti pugliesi. Alberto Tappi (voce & chitarra), Giorgio Di Dio (basso) e Davide Tappi (batteria) offrono un sound compatto e senza troppi fronzoli, preferendo la forma canzone standard per cercare di veicolare il loro messaggio di fuga da tutto e da tutti. Nei testi questo traspare in maniera piuttosto lampante, senza tuttavia scegliere un linguaggio articolato, ma cercando di essere sinceri e diretti, confessandosi giovani degli anni 2.0 come tanti altri e buttando tra le righe alti contenuti di immedesimazione.
In Riva è il formato ridotto che raccoglie l’ultimo anno e mezzo de Il Fiume; tre brani ciascuno dei quali racconta una storia personale con l’istinto di togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa, e nel quale è possibile anche ascoltare l’evoluzione stilistica del trio. Parole su Parole è l’esordio assoluto, spontaneo in tutti i suoi difetti e sincero nell’approccio strumentale, ove rintocchi di chitarra prendono la discesa grazie ad una rediviva sezione ritmica dai toni frizzanti. Se il cantato è ancora acerbo ed alla ricerca della sua dimensione (falsetti alla Negrita non proprio convincenti), l’approccio melodico mostra buoni propositi di stabilità specie quando i volumi si alzano. 2.22 è il secondo singolo (uscito nel febbraio 2016) e mostra Il Fiume in una veste più rockettara, nonostante non si rinunci ai saliscendi lento/veloce/lento senza sfumature o fronzoli. L’amalgama è buona, come il ritornello piuttosto orecchiabile, senza essere scontato o banale: l’evasione ed una moderata alienazione sono ancora al centro dell’attenzione. Coincidente con l’uscita dell’ep, ecco Portami via, nel quale gli arrangiamenti sono più maturi e dinamici, viranti ad un rock viscido e distorto, a dimostrazione della maturità conseguita da Il Fiume.
Alcuni dettagli sono sicuramente da limare per il futuro, magari conferendo maggiore profondità a delle liriche che arrivano già bene all’ascoltatore, ma che con la giusta dose di empatia possono colpirlo ed affondarlo per davvero. In Riva (per TPIC Records) non può che fungere da base di partenza per il successivo lavoro de Il Fiume, le conferme radiofoniche e l’interesse locale lo hanno dimostrato, non rimane che suonare sodo e scrivere tanto e questi ragazzi lo sanno fare senza problemi.

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recensito da Poisonheart
 

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