In Movimento – Hyaena Reading

Parliamo schietto. I posters delle vostre rockstars preferite marciscono di polvere nelle camerette tappezzate come un harem di adesivi e ritagli di giornale, ed appurato che grandi geni musicali oggi non ce ne sono, e che siete stufi del solito indie usa e getta, beh questo di sicuro è un bel modo per invertire una rotta che tende al marcio.
Hyaena Reading è un non-progetto destrutturato e non-armonizzato, nel quale il forte senso di claustrofobia digitale urla e si strappa le palle degli occhi. Si approda dunque, in una dimensione senza pre-concetti, nel quale viene riesumata la salma della sperimentazione underground e del pallino per il blues. Una densa carica disobbediente che non ama la retorica, la politica, le frasi fatte e quelle già lette e vissute. Un reading alienato, senza volontà di comunicare solo per avere l’attenzione dei presenti, parole strangolate nella loro agonia, dure, evaporate in un sottofondo musicale sonico.

In Movimento è un lavoro arguto con il giusto egocentrismo di chi “sa di sapere” come veicolare certi messaggi. Niente spocchiose litanie, solo grande enfasi in un rock che sfodera il suo turbine, che s’agita e ribatte colpo su colpo, e nonostante ciò la minuziosa ricetta, sa fermarsi e meditare quando necessario. La pressurizzata tensione di Sinestesia resistente ricorda quel meraviglioso periodo sotterraneo di Nuova York, ove l’arte e la libertà d’essere esaltarono la metropoli nel pieno della sua golden age: un giro del mondo nelle sensazioni e nei profumi urbani, contro la globalizzazione e l’omologazione di massa. Negli Hyaena Reading  ci ritrovo un pizzico di eclettismo e minimalismo alla Nick Cave o la risolutezza di Tom Waits. Riff drogati e sodomizzati evaporano tra effetti catturati dalla vita reale, molto lo-fi nelle intenzioni, molto convincente e pragmatico!

Dallo stile chitarristico tipicamente blues, la title track sembra presa dalla Tangeri speziata di Burroughs quanto alla cupa L.A. Di Blade Runner, una new-born sedata dalla memoria e dall’astuzia di saper raccontare con il giusto senso macabro sensazioni comuni, ma che ognuno tenderebbe a lasciare secretate: finale gitano, tanto inaspettato quanto puntuale.
Acciaio narra una storia dal sapore omerico, come del resto tutto l’album, un cut-up annebbiato nella sua spirale di lucidità, che si sviluppa in un martellante power chord senza velleità metalliche.
Dalle buone maniere da wave italica (spesso bistrattata!), gli  Hyaena Reading  sviluppano Atto d’Amore, la confessione dello strillone sul “come quando …” brillano certe consuetudini; danza su onde analogiche Al mattino, un eco poetico di lucidità senza rime di auto-commiserazione.

Nel calore dell’alba sviscera un deciso criptico garage-rock senza fronzoli e decorazioni vintage, un brano bipolare, dicotomico, in lotta con se stesso e con la propria energia. Dunque, ottima chiusura per un disco davvero ispirato, profano, bello ed fottutamente originale come non ne sentivo da un bel po’ !!!  

 Hyaena Reading myspace
Sub Terra Label sito ufficiale

recensito da Gus

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