Il predicatore tossico: William Burroughs

«Il punto critico dell’astinenza non è la prima fase, quando si sta malissimo, ma l’ultima, quando ci si è liberati del mezzo droga … C’è un interludio di panico cellulare che è un vero incubo, quando la vita è sospesa tra due modi di essere … A questo punto il desiderio spasmodico di droga si concentra in una fregola assoluta e sembra avere il potere del sogno: le circostanze ti mettono la roba tra i piedi … Incontri un eroinomane di un tempo, un inserviente d’ospedale ladro, un dottore che non ci pensa due volte a farti una ricetta …»

Naked Lunch (1959), William S. Burroughs

Il personaggio: fonte d’ispirazione per i poeti e scrittori della Beat Generation, che di fatto diede vita scrivendo a quattro mani con Kerouac E gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche (1945), William S. Burroughs nacque nel 1914, da una famiglia benestante discendente diretta dell’inventore della prima calcolatrice meccanica. Molto irrequieto sin dalla giovinezza, si rende protagonista di gesti estremi e plateali, come l’amputazione dell’ultima falange del mignolo come rito iniziazione o -come per tutto il resto della sua vita- consumatore abituale di droghe a fini di sperimentazione e ricerca interiore durante i numerosi viaggi tra Sud America e Nord Africa.
William BurroughsNel 1943, quasi trentenne, si trasferisce a New York dove conosce Neal Cassady, Allen Ginsberg e Jack Kerouac con i quali stringe un’amicizia artistica e letteraria molto profonda negli anni a venire. Sposatosi con Joan Vollmer, nonostante una mai sconfessata omosessualità, Burroughs durante un soggiorno a Città del Messico nell’estate del 1951 imitando Guglielmo Tell, uccide la moglie in circostanze ancora piuttosto misteriose, fuggendo verso Tangeri ove iniziò una prima e confusa stesura di Naked Lunch (Il Pasto Nudo). Aiutato dagli amici Ginsberg e Kerouac a riordinare i suoi folli appunti, nel 1958 da alle stampe un romanzo rivoluzionario per l’uso della tecnica del cut-up, una sorta di collage letterario stralunato e fortemente influenzato dal consumo di morfina ed eroina.
Lo studio di William Burroughs per le droghe diventa ossessivo, come le frequentazioni nei bordelli maschili e la pratica della sodomia, tendenze accentuate anche nei suoi successivi romanzi (specialmente in The Soft Machine e Nova Express, che completano The Nova Trilogy) ed accompagnati da una mania escatologica piuttosto marcata e senza ritorno. Raggiunta la fama con Naked Lunch, William Burroughs ha vissuto anche il riflesso ed il mistero della propria personalità estrema, anche quando viene definito -suo malgrado- precursore della letteratura cyber-punk e fantascientifica, scrivendo dalla seconda metà degli anni sessanta con cadenza più rilassata, esplorando con ancora maggiore libertà i meandri della psiche e dell’ossessione umana. Negli anni novanta non disdegna il cinema (compare in Drugstore Cowboy di Gus Van Sant) o la partecipazione ad alcuni video musicali o progetti spoken-word.

Lascito letterario: radicale, irrazionale, trascinato dai propri vizi ed ossessioni, William Burroughs non solo ha influenzato e forgiato la Beat Generation, ma anche ammaliato la letteratura e l’arte dei decenni successivi. Naked Lunch (ma prima ancora Junkie) ha la struttura del romanzo, senza pur tuttavia esserlo: costipato, frammentario, massima espressione di un cut-up che segue il fluire dei pensieri allucinati di Burroughs. Nella sua ampia e distorta parabola, lo scrittore distorce la realtà attraverso un cospirativo controllo delle menti da parte di una sovranità statale e dispotica. Quindi tutte le libertà assumono contorni gonfi ed estremizzati (dal sesso anale, al bondage scatologico, al suicidio sessuale) trasmutando una deviazione degli stessi ambigui protagonisti dal nazismo perverso del dott. Benway all’ombra rarefatta della polizia Nova, che perseguita William Lee agente segreto ed alter-ego dello stesso Burroughs. Con una buona dose autobiografica verso i soggiorni a Tangeri ed in Marocco, il linguaggio frammentario gode soprattutto di immagini allegoriche quasi kitsch, ma che attingono tanto dalle metamorfosi kafkiane portate all’ennesima potenza, quanto alle falliche opere disturbate di Francis Bacon. Una lettura complessa nel ricercare briciole di linearità e razionalità, in una destrutturazione totale della trama a favore di una libagione di sensazioni e di reazioni, raggiungendo limiti ancora più esagerati in The Soft Machine o in Nova Express.

Altri riferimenti: Nel 1992 la curiosa collaborazione tra Kurt Cobain e William Burroughs sfocia nel 10” The “Priest” They Called Him, nel quale lo spoken word dello scrittore è accompagnato da un feedback di chitarra del leader dei Nirvana.

 

«Il tossicodipendente della strada, che ha bisogno della roba per vivere, è l’unico fattore insostituibile nell’equazione della droga. Quando non ci saranno più tossicodipendenti disposti a comprare la droga non ci sarà più traffico di droga. Finché esisterà il bisogno della droga, ci sarà qualcuno pronto a soddisfarlo»

La Firma: Il Gemello Cattivo

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