How to erase a plot – armaud

Rigorosamente in minuscolo, armaud nasce come progetto autonomo ed intimo di Paola Fecarotta, successivamente allargato a tre con le incursioni di Marco Bonini (chitarra ed effetti dai Mamavegas) e da Federico Leo (percussioni). How to erase a plot è un disco intriso di ricordi (talvolta malinconici, talvolta agrodolci) pensato e suonato con piglio riflessivo in un art-rock costellato di echi e suoni eterei … un po’ come lo sono certi ricordi …

La tela: armaud è un nome molto significativo nella vita di Paola Fecarotta, che rimanda ai ricordi più dolci e nostalgici dell’infanzia, gli stessi poi maturati, portano alla stesura in musica di How to erase a plot nel 2014 ad Amsterdam: fogli di carta, chitarra ed una voce. Pezzi di vita masticati, lividi talvolta superficiali, cicatrici dalla memoria indefinita, lacrime lasciate seccare sulla pelle: un intimismo che difficilmente si può spiegare a parole, ma che si può solo intravedere nell’ascolto dei dieci brani che compongono questo interessante esordio. Uno stato d’animo che viene condiviso attraverso una stesura emotiva dei testi ma anche sostanzialmente sospesa nel tempo e vaga nei contenuti, come se i ricordi fossero evanescenti come fumo, indefinibili ed impossibili da catturare a pieno. A livello compositivo armaud ricorre ad un pop ricco di effetti, esplorativo in alcuni brani, che mantiene essenzialmente il suo carattere intimista ed emotivo (negli Stati Uniti si passerebbe in escalation dal dream-pop o dal sad-pop fino all’art-rock, in Italia invece la materia è abbastanza nuova). Se la voce di Paola Fecarotta assume toni soavi e talvolta distaccati, è l’amalgama di suoni (delay ed echi sono essenziali) che rendono le atmosfere aggraziate, delicate, ma anche ricche di contrasti cromatici, in un dinamismo armonico piuttosto elaborato ma sempre molto equilibrato. Se le percussioni (batteria e drum-machine) colgono tutta la tensione emotiva ad ogni battito, gli effetti di chitarra diluiscono tale energia morbida, rendendola più fluida (vedasi l’intro di Him, con cui si apre il disco); armaud diventa così un progetto introspettivo piacevole da ascoltare.

I colori: la capacità di farsi coinvolgere emotivamente è la chiave per comprendere How to erase a plot (Lady Sometimes Records), poiché le melodie toccano le corde più profonde, per questo motivo un brano come Patterns, nasce freddo ed artificiale per essere poi colorato dalle melodie vocali di Paola Fecarotta, in una sospensione quasi onirica in bilico tra l’androginismo digitale degli XX e la femminilità colta delle Warpaint.
Tratti acustici non appaiono fuoriluogo in un disco ove le movenze elettriche spesso prendono il sopravento, anzi, in una ballata come Spoiler unire tratti di chitarra acustica ad una trama di toni bassi in leggero sottofondo, conferisce ancora più profondità ad un brano che col passare dei secondi assume contorni più elaborati, tenendo sempre in equilibrio contrasti acustico-elettrico.
armaud - how to erase a plotCommon Prayer veste i panni di un flusso di coscienza metropolitano, vagamente trip-pop all’apparenza, ma estremamente umano; mentre in BK la voce struggente infierisce sui nostri cuori e sulle nostre lacrime più fresche. E’ la tensione musicale che man mano si genera che rende questa proposta interessante, poichè è la capacità nel saper dosare i volumi e gli effetti, pur mantenendo intatte le idee acustiche primigenie col quale il disco era stato pensato in quel di Amsterdam. Atmosfere oniriche e sospese, quasi da asciugare il fiato, da rallentare il ricordo per essere vissuto come se fosse reale; c’è tanta femminilità e tanta sensibilità nei brani ascoltati, eppure nessun istinto deprimente invade l’orecchio, rimane solo il buon gusto di ascoltare di musica. In Lullaby, ad esempio, non è difficile sorridere tra pezzi di ricordi e suoni grezzi e glaciali ma meravigliosamente coinvolgenti; mentre Song for Lovers diventa l’anti-preghiera degli innamorati, scura, sofferta e vulnerabile come solo certi amori posso far sentire.

L’impressione: Con May si ritorna ad come How to erase a plot era nato: in solitaria ad Amsterdam, quando una voce flebile ed un finger picking semplice di chitarra acustica scaldava i sentimenti ed il cuore. L’emotività di un disco è niente, se dietro non c’è la passione ed il dolore, poichè solo chi ha vissuto tutti i colori dei giorni può capire e poi raccontare cosa si nasconde dietro un’emozione o dietro una canzone. Paola Fecarotta è armaud, e armaud è un insieme di tante cose, alcune possiamo capirle, altre non è importante comprenderle: anche questo è il segreto della musica.

armaud sito ufficiale
armaud facebook

armaud soundcloud

recensito da Bambolaclara
BambolaClara heartofglass

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