Football Won’t Save Your Children From Drugs – Katana Bloom

I Katana Bloom inondano la provincia veneziana di un hard-rock redivivo, fatto di belle cavalcate di chitarra e della potenza espressa da una sezione ritmica sudata e pulsante. Football Won’t Save Your Children From Drugs è il primo long-playing registrato dai Katana Bloom nel 2015, ed uscito nella primavera del 2016 con irruenza, ma senza quella ingiusta retorica che ha da sempre avvolto il genere. Anche perché l’hard-rock e tutti i suoi innumerevoli tentacoli non hanno mai attecchito troppo nel Belpaese, una questione genetica molto stupida, poiché nell’immediatezza e nell’urgenza di comunicare quel “determinato” messaggio è probabilmente uno dei generi più adatti. Il quartetto raggiunge la line-up definitiva in prossimità delle registrazioni del disco: il trittico chitarra-batteria-basso porta i nomi di Thomas-Nick-Tore (l’ultimo arrivato), mentre la voce abrasiva e profonda ce la mette Mylo. Il risultato finale è un hard-rock deciso e senza troppi compromessi, ispirato tanto dal garage americano ruvido e sgraziato, quanto dal punk newyorkese, e secondo me da qualche traccia di NWOBHM degli esordi.
FWSYCFD - Katana BloomFootball Won’t Save Your Children From Drugs si compone di dieci brani secchi e monolitici, che consolidano, ascolto dopo ascolto, il lief-motiv di un disco che non è troppo incline ai compromessi o alle sperimentazioni fatte tanto per fare. Il basso rapido di The Best Way apre la pista al ruggire dei power-chords di chitarra, mentre il cantato si modula con le velocità (sempre piuttosto sostenute) della ritmica, risultando sempre piuttosto ordinato e composto nella sua rutilante energia. Un bel biglietto da visita, rimarcato da All Bumper Cars, la cui mossa sembra presa direttamente dai seventies più stoogesiani che possano essere riprodotti. F.E.A.R. nuota ai limite del punk (un Hey Ho Let’s Go si alza quando meno te l’aspetti), il dinamismo di batteria e basso è colorato ulteriormente da un backing vocal frizzante ed esplosivo nel finale. American Girls on Holiday (in Europe) gioca di stop&go frequenti, perfetti per rendere ancora più devastante un power-chord distorto quanto basta per concedere uno spiraglio di luce alla melodia; How we’re gonna get this guy out invece tocca i vertici di tensione musicale grazie ad un alchimia sonora perfetta, che sfiora di lato l’heavy più morbido, senza rimanerne invischiato.
Shadow by my Side prende da Angus Young l’elettricità chitarristica, prima di lanciarsi in un assolo rock ‘n’ roll davvero godibile, virando su cambi di tempo costanti, ma ben amalgamati alla struttura del disco. Avvolta nella cupezza del proprio basso è Anger Management, imbevuta di fumo e whisky rancido; così come tornano le migliori velocità rockeggianti dei Katana Bloom in Myself the Enemy.
UFO 25 cambia registro ed approccio, abbracciando una ballata più emotiva ed intima, il cui groove animalesco rimane pur depurato dell’irruenza hard-rock, facendo intravedere altre possibilità future del progetto musicale dei Katana Bloom; che chiudono il disco con Please The Jeezus, ultimo sprazzo di un rock vissuto e bel che fatto.

Football Won’t Save Your Children From Drugs è la prova dei muscoli dei Katana Bloom, imprimendo un revival sensato all’hard-rock diretto del passato, preferendo giocare più con gli arrangiamenti che con la tecnologia, risultando così intelligenti oltre che genuini e strenui difensori del rock sempre spacciato per morto, ma che morto non lo sarà mai!

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recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

 

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