Farm – Dinosaur Jr.

Quando nel 1997 J Mascis decise di sciogliere la band, probabilmente il tutto passò inosservato e non vi restò traccia nelle menti dei giovani appassionati. Altri tempi in fondo, e forse quel rimpianto datato 1991, di non essere riusciti a compiere l’impresa di scalare le classifiche commerciali, come invece fecero i Nirvana. Defunto il grunge e finito lo sfruttamento della musica indipendente da parte delle major, a nessuno interessava più il rock alternativo, quello stesso rock che oggi tutti riesumano come indie-rock. In fondo lo è sempre stato!
Dopo i fasti underground e troppo spesso sommersi degli anni ’80, culminato con un tour inglese nel 1991 con Sonic Youth e Nirvana documentato nell’immenso
1991: the year punk broke, il gruppo di Mascis ha onorato il panorama rock con genialità ed intelligenza, ma perdendo via via (coincidente all’addio di Lou Barlow) l’anima indipendente. Forse troppo spesso in preda alle ansie e alle insicurezze del proprio leader, i Dinosaur Jr. non hanno ottenuto una fama all’altezza della qualità espressa; ecco quindi il rimpianto datato 1991.
Nel 2005 Mascis decide di rimettere mano al progetto, tornando alle origini, ossia con la line up storica, composta dal bassista Lou Barlow (dopo aver appianato le divergenze, ma ci crediamo davvero?!) e dal batterista Murph.

Farm - Dinosaur JrFarm è il secondo album dopo la reunion, e si riflette come un lavoro più maturo e meno istintivo del precedente Beyond (2005). Rispetto ai “volumi altissimi”, come direbbe Thurston Moore, della fine degli anni ’80 (su tutti il maestoso You’re Living All Over me del 1987), in questo disco è palese la maturità e la ricchezza sonora, fatta di riff precisi e ammiccanti; come in Pieces che apre le danze. Un ritorno al rock alternativo delle origini, chitarra-basso-batteria: la grande abilità di Mascis con la sei corde è oramai consolidata, mentre Barlow e Murph sorreggono bene la melodia di base, senza però essere comprimari come nel 1987. Quello che sorprende che i Dinosaur Jr. riescono ad essere allo stesso tempo duri nei suoni (tipica estrazione indipendent) e morbidi in liriche acute e sincere. A volte sembra di sentire la stessa malinconia di gruppi come Smashing Pumpkins o Pearl Jam, senza però la cupezza di sottofondo e quel peso che solo gli anni novanta sapevano dare: eppure i Dinosaur Jr.  sono venuti prima, e sono stati come minimo d’ispirazione per l’esplosione nineties. Solo così si possono descrivere al meglio brani come I Want you to Know o Ocean in the Way, quest’ultimo proprio uno dei migliori del disco, languido e graffiante come solo lo stile slacker di Mascis sa dare.

Testi, spesso figli dell’angoscia adolescenziale, introspettivi ed intimi; in Plans «I can’t filter what I want, see my face and see the cost»: non è semplicemente un quarantenne dai candidi capelli lunghi che parla di sé stesso, piuttosto è un viaggio riflessivo sulle piccole cose di tutti i giorni, quelle che regalano sempre mezzo sorriso. I riff melanconici e pieni di pathos, spazzati via da suoni sporchi e ruvidi dei mille effetti a pedale, che come scogli infrangono la fragilità emotiva dei testi. Deliziose anche Over it e Friends, movimentate e frizzanti.
Con Said the People, i Dinosaur Jr. fanno riflettere verso una solitudine lecita in un mondo ove l’indifferenza prolifera «Of all the people / Of all the people who let me down … Say to me … Save me». Profondi ed incisivi, con un meraviglioso assolo centrale che poi glissa verso il reprise di un intro maturo e non convenzionale: è il pezzo meno underground del lotto eppure è quello che forse coglie meglio nel segno. Da citare pure I don’t wanna go there dal sapore retrò anni ’70, come a rievocare la musica con cui sono cresciuti Mascis e Barlow.  

Da parte dell’industria discografica c’è una sorta di rivisitazione del lascito degli anni passati di questa band. Farm è l’ultimo arrivato, e di questi tempi di marciume rock c’è di che baciarsi le mani. Un disco piacevole, coinvolgente, affascinante. Se vi capita di trovare negli scaffali musicali qualsiasi disco dei Dinosaur Jr. non esistiate a metterlo in saccoccia: ne vale la pena. Da scoprire !!!

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

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