Everyday Struggle – Samsa Dilemma

Erano i primi giorni di ottobre del 2019, quando sulla mia cartella di posta arrivò il link di un nuovo brano dei Samsa Dilemma, di cui avevo recensito entusiasticamente l’esordio del 2017, Wake up, Gregor!! Non un brano qualsiasi -ma all’epoca non potevo saperlo-, il cui titolo 21 Novembre 2018, andrà a posizionarsi in conclusione di questo secondo lavoro della band trentina, Everyday Struggle, uscito nel maggio 2020 via Kutmusic. L’amara ballata è in realtà un commiato ad un amico che non c’è più (In Memory of Luciano), un livido indugiare non tanto su quelle “fatidiche” parole non dette, piuttosto su un inerme senso di sconforto, su quel vivere con il peso della mancanza. “There’s a trip we organised and I’m terrified…” srotola un flusso di coscienza che, reiterata ad ogni ascolto o esecuzione, apre uno straziante squarcio emotivo che supera il fatalismo ed il libero arbitrio: eppure rimane l’unico e meraviglioso modo per onorare la memoria di chi non c’è più. Il brano, la cui fragilità esonda tra gratitudine ed inconsolabilità, mi toccò nel profondo subito al primo ascolto, ingaro che solo poche settimane più tardi, sarei stato colpito io stesso da una perdita -che tutt’ora non voglio accettare- di un amico a me caro. Oltre il mistero della vita e dei suoi imprevisti, permane quel senso precario di stabilità, quella fibra sottile e sfilacciata che ci tiene sospesi tra i ricordi, propositi, ed azioni future.

Tuttavia, il ventaglio aperto da Everyday Struggle ammette diversi percosi stilistici ed altrettanti rimandi -tanto ai nineties quanto agli eighties-, convogliando liriche sfaccettate ed elastiche sul concetto di “perdita”, confrontandosi con il quotidiano tra superamento e convivenza. Riccardo Pro e Daniele Sartori allestiscono un’archittettura compositiva strabiliante, prediligendo sonorità d’ispirazione alternative, ma con punti di rottura sostanziali: da un velato slow-core quando i ritmi si fanno più meditati, come in 1000 Nightmares (for Dad), a bozzetti rock-slacker nella magnifica Brand New Day, toccando audaci tonalità sulfuree nella lunga battaglia velvetiana di Barrel March. Le percussioni patinate di Fabrizio Keller e la ritmica funkeggiante ed avvolgende di Fausto Postinghel, impreziosiscono la tessitura chitarristica di Pro e Sartori; tuttavia il lavoro di squadra non sarebbe completo senza menzionare all’interno dei Samsa Dilemma le eleganti suite di archi di Vanessa Cremaschi e di Chiara Morstabilini, particolarmente evidenti in 2 AM, o la matassa elettronica curata da Marco Ober.

Un album sociale, ecco come ho definito Everyday Struggle dopo il primissimo ascolto, poiché in 12 tracce passa in rassegna tutte le inquietudini dell’organizzatissimo individuo digitalizzato ed iperconnesso, ma sostanzialmente carente nella materia umana ed interrelazionale. Il maculato solipsismo di Potion Mood si affida l’artificio per ingannare proprio la coscienza (“This wine brings me the truth“), senza tuttavia trovarne duraturo appagamento e lasciando intravedere risacche di amarezza; mentre nel post-punk camaleontico (ad un certo punto persino un’armonica!) di I Need a Map, il disordine esce dalla sfera personale, per diventare collettivo e virale. Nella parte centrale due brani cantati in italiano (era accaduto anche in Wake up, Gregor!!), a segnare un breve spartiacque stilistico sotto forma di ballata rock-funky, nel quale si predilige il contenuto alla forma; Destino e Non funziona necessitano di quell’esplicità figlia della migliore stagione wave italica, “con il sorriso di Rotten, con il sorriso di Lydon” ha tutte le caratteristiche più che del manifesto di una generazione, di uno zeitgeist maturo per essere iconograficamente inquadrato e studiato.

La parte finale del disco si concede ad un consolidamento di diverse e contrarie sfumature rock e pop: dai rimpianti di Destroy The Future (i Mahatma Transistor del sottotitolo, meritano di essere assolutamente ripescati!), al delicato gioiellino di Turn the Big Light On, passando per un reprise (Rotten Underneath) direttamente dal disco d’esordio dei Samsa Dilemma. E poi alla fine, riecheggiano gli arpeggi di Enrico Merlin in 21 Novembre 2018, ove la solennità si tuffa nel ricordo.
Coraggioso e maturo, a Everyday Struggle non sfuggono le ruffiane contraddizioni del nostro vivere moderno, dalle storpiature nelle relazioni umane, agli ostacoli della vita che costringono continui slalom tra compromessi e concessioni ad una vera -e forse utopica- libertà d’espressione. Ancora una volta i Samsa Dilemma dimostrano una conoscenza e ricerca musicale sempre molto propositiva ed perennemente in cerca di nuove sfide e nuovi stimoli, chiudendo tematicamente il cerchio rispetto alle turbe kafkiane di Wake up, Gregor!! e spingendo l’uomo-scarafaggio a confrontarsi oltre che con il proprio lato interiore, anche con lo schizofrenico mondo là fuori, facendo intravedere che la metamorfosi collettiva è più endemica di quello che ci è dato credere…

Samsa Dilemma sito ufficiale
Samsa Dilemma facebook
Kutmusic facebook

recensito da Poisonheart

/ 5
Grazie per aver votato!
Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.