Ep Self-Titled – Ecole du Ciel

Potrebbe sembrare diversamente, ma no, non siamo tornati al secolo scorso e ai fangosi suoni garage-post-punk-underground-grunge dell’angolo in alto a sinistra d’America. Poi, beh è vero, ci sono chitarre che ruggiscono come animali selvaggi ed affamati, in un orda di battiti quasi hardcore che avanzano sempre oltre la soglia. I decibel sono a rischio d’estinzione … nessuna cura al vostro apparato uditivo!
Tuttavia se questa spiccia descrizione non vi basta per farvi un idea del modus operandi di Ecole du Ciel, allora lucidate le cuffie (ma fatelo bene!) e ascoltate le quattro pillole adrenaliniche di questo Ep Self- Titled, sfornato a Bari, o se preferite nell’angolo in basso a sinistra d’Italia.

Ecole Du Ciel - EP  self titledIn realtà non c’è moltissimo da dire: ritmi serrati e minutaggio essenziale come da tradizione punk, puntellata da un rumore di feedback sollevato probabilmente da amplificatori grandi un centinaio metri. Niente sputi, niente irriverenza nè sovversione socio-politico-intellettual-nerd, questo è  un proiettile che ti sveglia alla mattina e che dura meno della sigaretta assaporata con la bocca impastata del primo caffè. Potete trovarci qualsivoglia paragone o influenza famosa del recente passato underground, ed il tutto sarebbe inutile per decifrare un lavoro istintivo, primordiale, sgraziato e vanitoso del proprio status. Non ci sono voci o strofe, solo un costante rigurgito urlato, sviscerato in ogni sua forma apparentemente sovversiva e digrignante. Eppure tutto questo scivolare via non lascia traccia tra le mani, né riporta a qualsiasi altra associazione di idee: è un ep fine a se stesso e lo vuole rimanere. Busmalis soffre di un emoraggia “sonica” dalla forza distruttiva senza principi; viene codificato un nuovo linguaggio di comunicazione, scandito dai fulminei cambi di tempo e dal movimento intestino di basso e batteria: quando tutto sembra deflagrare in un enorme bang! ecco che il brano termina prima di lanciare l’ultimo catalogo di headbanging.
Ogre s’insinua con un cenno di riot-punk (se volete a tutti i costi un nome, beh ecco forse i RATM amputati dal funk), 100% lo-fi, abusato e abusato ancora. Un brano tuttavia abbastanza evocativo nella sua parte strumentale, che se razionalizzata e sviluppata potrebbe fare la fortuna del garage barese!

La marcia militaresca di Jesus Jiraffa è una chiamata alle armi per i disertori, risolutezza e capacità di sintesi alla Descendents, direi!  Chiude questo mini, Rats for Kant che implode in meno di un minuto: la grande capacità di Ecole du Ciel è di rendere nell’immediato senza decorazioni sonore. Qualcosa che giustamente può forgiarsi dell’appellativo di “cruda musica da macello”. Copertina da enciclopedia “Conoscere”. Illuminante.


 
Ecole du Ciel myspace
HysM? sito ufficiale

recensito da Poisonheart
 Poisonheart hearofglass

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