Disco Blu – Hysm? Duo

Hysm?Come fare musica in un era digitale: Have you said midi?
L’ironia che si nasconde dietro questo progetto è sottile e decisamente persuasiva. Stefano Spataro e Jacopo Fiore sono i folli e spregiudicati ideatori di un duo musicale che inneggia al protocollo MIDI (per favore non chiamatela tecnologia!!!). Prerogativa di questo spassionato esperimento è l’improvvisazione, arte ottenuta non tanto con strumenti comuni, bensì cercando un interazione primordiale con rumori, suoni particolari derivati da oggetti di uso quotidiano e non. Gli scettici nemmeno la considerano musica, tuttavia onesti sono gli intenti nel “creare” un sound di questo genere: non è un gioco da ragazzini! Tra le venature sonore si scorge una ricerca minuziosa che invade il campo della caotica improvvisazione; Spataro al basso e Fiore alla batteria: il minimo sindacale è assicurato. Il resto lo fanno i synth, i loop, suoni cercati o suoni non cercati, il tutto in un impasto denso di atmosfere e di enfasi. Ogni strumento o presunto tale, compie un proprio percorso minimale, infierendo senza pesantezza nella trama finale: una musica in un certo senso rilassante, ma non banale!

Vigili a forme di musica similari, Hysm? collabora con altre realtà di questo tipo, costruendo un bagaglio sonoro e di featuring che con il passare degli anni diventa qualcosa più di un divertimento. Ecco che Hysm? si propone come etichetta/catalogo per band no-fi piuttosto che “alternative”  (qualunque cosa voglia dire!) o underground.

Il Disco Blu del duo Hysm? è un concentrato di velleità sonore a tratti calde e a tratti cupe, nel quale l’esaltazione della registrazione a basso costo sembra solo un cliché: sotto il cuscino c’è qualcosa di concreto! Non è un disco di puro divertimento improvvisato, più lo si ascolta e più se ne assaporano gli aromi distorti e maleodoranti di una musica che passa oltre il mainstream, lo supera totalmente e lo sommerge. Incurvate la schiena per sentirne l’alito sotterraneo: una raccolta di brani essenziali e corrosi.
Il disfattismo low-fi è evidente nella nomenclatura dei brani, per semplicità o forse per scherno elencati dal numero 1 al numero 7. “Sette tracce snominate ispirate da un colore, forse da un film.. sicuramente condizionate dall’estate”: il duo indica il cammino, per descrivere il disco non c’è niente meglio delle loro parole. Se in 1 le orme di una nebbia industriale-elettronica aleggiano sopra le teste di tanti piccoli cloni di quel famigerato Pink (The Wall, nda); in 3 si può gustare con un pizzico di scetticismo verso memorie orientali di dune sabbiose; mentre su 6 il duo sembra essere in debito con qualche astruso esperimento alla Sonic Youth, rievocando il famoso “uragano”.

 Il duo promette prossimamente l’uscita di un disco bianco e uno rosso, con chissà quali geniali peculiarità. Sebbene possa sembrare banale da dirsi, in questo Disco Blu, le sonorità acquistano “il” colore ascolto dopo ascolto. Non tentate di posare il cd sul vostro lettore una volta sola: sarebbe inutile, questo disco va iniettato in piccole dosi più e più volte.
Giocare con la musica non è mai stato così conturbante!

HYSM? myspace
HYSM? sito ufficiale

recensito da Poisonheart

 

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