Detuned – Later

Celebrazione dello shoegaze! Se siete innamorati di Kevin Shields o dei ritmi anfetaminici dei Jesus and Mary Chain o degli effetti “echo” tardo wave, allora non potete non provare la monodose di Later e il suo Detuned.
Questo progetto solista-evoluto di Edoardo Troilo, fa del lo-fi una scienza esatta, mescolando pasticche solubili di malinconia in pozzi di catrame apatici e psichedelici. Il ritmo tribale e sciatto del disco porta all’ennesima potenza la forza evocativa della propria musica, costruita su ed in diversi piano stilistici, incrociando chitarre e feedback in maniera tanto trasversale quanto convincente.

Detuned - LaterRisolutezza e niente preamboli per un disco costruito con tasselli pratici da manipolare e da ascoltare, eppure Low fa eccezione per la sua anima più pop, quasi facendo il verso a Damon Albarn nella propulsione della propria melodia stagnante e malconcia, in un piatto melaminico-onirico.
Nella dinamica dei brani io ci riconosco qualcosa pure di Philip Glass, ma potrebbe pure trarmi in inganno, vista con quanta cura il disco s’evoluzione, creando un piccolo precedente per la storia dei dischi lo-fi (e forse sfatando parecchi tabù!). September prende lezione di ciclica da Brian Eno, regalando uno dei brani più complessi ed crepuscolari del disco e l’esercizio continua con la successiva Every eyeblink a dream (with leg).
Tuttavia si rimane nell’ambito rock nonostante la completa destrutturizzazione della forma canzone classica, amputata di possibili esercizi di verse-chorus-verse. Sick of you brilla di luce propria con riff portanti semplici e basilari, incastonati senza linearità attraverso uno sfondo cupo e darkeggiante dato dai cori di sottofondo. Il minutaggio di ogni singolo cimelio di questo disco, spesso non supera i 2 minuti e spiccioli, e per precisa indicazione di Later si tagliano le gambe a qualsiasi velleità di omologazione, concentrando la forza onirica dei propri brani in un lasso di tempo tale da stamparsi nella memoria senza creare chorus o reprise. Il concetto pop-rock parla in modo molto più libero, sperimentando direttamente dalla base dello stato dell’opera; ma allo stesso tempo non mancano i richiami a diverse influenze. April fool e la sua litania da drone riporta per pochi istanti ai Velvet Underground, oppure si possono intercettare impronte di “gioventù sonica” in Rocket, o giochi più radicali di elettronica grezza senza un contesto particolare in A Thin Morning. Per i ritmi più canonicamente rock, ecco che Star fa al caso vostro, ribadendo la versatilità della produzione di Later, che elaborando generi ed idee sparse, colora con una tonalità particolari ogni suo brano: ascoltate per credere la radioattività di Omoide Blue, o la pre-wave di Light-shifter.
Per i cercatori di suoni, ecco a voi l’album da cercare …


Later myspace
Hysm? sito ufficiale
Little Room Records sito ufficiale

recensito da Poisonheart
 Poisonheart hearofglass

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