Davanti a me – Stone Lizards

Prima osservazione: Stone Roses o Jesus Lizard ?
Beh, dal nome, Stone Lizards, questa giovanissima band dal piglio decisamente vintage, sembra pendere per il partito di Ian Brown, almeno per certi giri di chitarra e per quell’atmosfera quasi sognante e un poco puerile dei testi, piuttosto che verso il garage malandrino della band di Austin.

Ad ogni modo gli Stone Lizards sono un prodotto 100% italico, avvolto ed impacchettato in quella confezione di pop-rock accessibile a tutti, dallo sguardo generazionale e dai messaggi facilmente recepibili ed assimilabili, come le pappette ai natanti. La band fa la sua gavetta girovagando un po’ per tutta l’Emilia e per la Eomagna, ottenendo ottimi riscontri, tant’è che recentemente partecipano alle selezioni di San Remo Giovani, e per il loro bene (parlo sinceramente!), vengono esclusi dai finalisti. Almeno avranno nel futuro prossimo, la possibilità di seguire un percorso proprio, senza inquinamenti esterni o “major”.

Stone Lizards - Davanti a meDavanti a Me è il secondo episodio discografico, essenzialmente pop e sfumato da qualche livido rappreso di chitarra e basso. Lo stile è in linea con quello che si sente per le radio, orecchiabile, non uditivamente offensivo, aprendo così le braccia ad un pubblico ampio e non particolarmente esigente o di nicchia.
Gli arrangiamenti sempre puliti e ricercati, contengono in seno un lavoro armonico importante, ove riff spaziali e plettrate acustiche trovano posto in un tessuto sonoro movimentato ma sostanzialmente lineare. Voce modellata sull’emotività dei brani, sempre spiccata, che domina sul campo delle relazioni interpersonali e sugli errori commessi lungo il cammino, eppure, idealmente il tutto si riconduce ad uno sguardo fiducioso verso il futuro: e vista la giovane età, questi ragazzi possono permetterselo!
Se l’intro grida un po’ alla Max Pezzali, già con la seconda traccia si può comprendere l’intento reale della band. Come faccio si presenta come un power-chord limato e dal tempo sostenuto, ma a dispetto delle chitarre, lo spirito rimane pop, grazie ad una produzione ben costruita e ragionata: non a caso viene proposto come singolo da rampa di lancio. Decisamente più meditata é la ballata agrodolce di Instabile, puntellata da un basso vispo e redivivo, per un atmosfera vagamente funk, spazzata via poco più tardi da un chorus armonico che segue la tensione di un testo evocativo e dagli accenti sicuramente, vista l’intensità, personali!

La mia Realtà, Il Prezzo delle mie Bugie
e la traccia di chiusura La Via, raccontano di rimpianti e sbagli di gioventù, come se fossero legate da un unico filo conduttore. E vi dico di più, pare quasi che gli errori di cui tanto si parla, in realtà sia uno solo, visto da diverse sfaccettature e sviscerato nelle sue componenti più inclini al rimpianto. Tuttavia un altra relazione comune è l’acida tastiera che fa capolino, in una trama sonora dai ritmi lenti e delicati, a volte percepibile chiaramente come quasi a sostituire le frasi della 6 corde, a volte in maniera più dimessa, da semplice sottofondo.
Chiudo con la traccia che mi ha lasciato gli interrogativi maggiori: Mani Legate. Unica virata puramente rock, veloce, rabbiosa e giocata sullo scontro delle due voci (con il cameo di Fabio Fox D’Urso, professione rapper), che battono e ribattono colpo su colpo. E questo mi è decisamente piaciuto più di tutti, anche se nell’ascolto complessivo dell’album pare quasi fuori luogo: come un tradimento nella Casa dell’Amore.
 
Buoni spunti, ma consiglierei maggiore insistenza sulla componente più cruda ed spontanea, dall’incoscienza coraggiosa di intraprendere le proprie cavalcate artistiche: di band pop in Italia ne abbiamo già abbastanza!

 Stone Lizards myspace
Stone Lizard sito ufficiale
Stone Lizards facebook
Progetti e Dintorni sito ufficiale

 

recensito da Gus
 Gus heartofglass

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