(MIA) The Complete Anthology – Germs

Vivi in fretta, muori giovane. Un titolo o piuttosto uno stile di vita sin troppo seguito nel panorama musicale. Se il punk britannico ebbe il suo martire sgangherato in un bassista poco dotato, Sid Vicious; l’ancora neonato punk hardcore losangeliano lo ebbe nel giovanissimo Darby Crash.
La storia del punk hardcore è necessariamente legata a quella del punk ’77. Se nei primi anni ’80 quello che rimaneva del punk erano solo le spille da balia scassate e qualche giubboto in pelle sbiadito, il tutto soppiantato dalla “new wave” inglese o dalla minore “no wave” newyorkese; alcuni giovani adolescenti colsero l’energia primordiale e la scagliarono con tutta forza in liriche velenose a velocità supersoniche. Il punk hardcore si sviluppa a macchie in tutti gli USA, scene sotterranee e apparentemente silenziose, tuttavia quella californiana fu la più significativa, grazie a gruppi come i potenti Black Flag o i geniali Dead Kennedys, o ancora i deliranti Germs di Darby Crash.

Un leader non troppo leader. Più autodistruttivo che carismatico, accompagnato dall’ottimo Pat Smear (diec’anni dopo seconda chitarra dei Nirvana), dalla avveniente Lorna Doom al basso e dall’assatanato batterista Don Bolles. Il primo singolo Forming/Sexboy è datato 1977 e mostra tutti gli ingredienti essenziali del punk più genuino. Acerbi ma pungenti.

«Rip them down, hold them up
Tell me them that, I’m your gun
Pull my tigger, I am bigger than …
»

E’ il chorus della pungente Forming, versi brevi, sputati con rabbia, taglienti come lame. Ironici e crudi allo stesso tempo. Il primo singolo edito dalla What? Records porta la seguente avvertenza:“Warning: This record causes ear cancer“. Un monito lucido e cinico. Un monito punk !
Un ulteriore conferma con l’ep Lexicon Devil, in cui l’omonima canzone è un concentrato di energia che non ha eguali, con Crash che sembra letteralmente posseduto: «I’m a lexicon devil with a battered brain». Sprezzante e piena di pathos marcio.

MIA - GermsUn punk che ad ogni modo rientra ancora nei canoni dell’epoca. Solo con il primo vero e proprio album (GI) ossia Germs Incognito, si scatena tutta la forza del gruppo. Le esibizioni dal vivo sono assolutamente pazzesche, come condensare in uno spettacolo solo rabbia, energia, euforia: solo chi ha visto può giudicare. Tuttavia da qualche raro contributo video o semplicemente nell’ascolto dei successivi brani si ha la conferma di questa sensazione di assoluta energia. Manimal. Appellativo dato a Darby Crash a causa della sua irruenza sul palco. Un vero e proprio animale selvaggio che propone musica selvaggia ma metropolitana. Con tutte le sue contraddizioni, assorbe lo smarrimento di un intera generazione, troppo giovane per i sussulti hyppie, ma crudelmente vissuta in fretta. We must Bleed diventa un inno impossibile da dimenticare, che racchiude una verità inquietante ma assoluta per i giovani americani della Western Coast.

La buona tecnica di Smear consente ai Germs di attingere ad un repertorio mai omologato e univoco. La velocità dei brani rimane essenziale come l’incisività dei testi di Crash, ma dal piano prettamente musicale non si può ignorare un progetto organico e ben strutturato. Richie Dagger’s Crime è il rigurgito hardcore più completo: graffiante la chitarra di Smear sulle linee di basso di Lorna Doom, ma la violenza maggiore la propone la martoriata batteria di Bolles. Essenziali nel messaggio le sintetiche Manimal e Our Way (piccoli classici da appena  2 minuti), mentre Shut Down (Annihilation Man) è il brano più complesso e lungo della band, in cui Crash sembra un predicatore isterico che sputa le sue liriche putrefatte e disperate.

Caught in my Eye esce postumo nel Ep del 1981 What we do is Secret (sempre prodotto da Joan Jett) e conferma tutte le qualità della band e se possibile intensifica la spasmodica esplosione di un hardcore geniale. Da citare l’ultima esperienza come Germs nella colonna sonora del film Cruising (controverso thriller con Al Pacino) nel quale compare confulsa Lions Share.

Darby Crash scioglie i Germs nel 1980, e il 7 dicembre viene stroncato da un overdose di eroina. Una morte silenziosa e oscurata da quella, paradossalmente avvenuta il giorno seguente, di John Lennon.
(MIA) The Complete Anthology racchiude tutta la carriera dei Germs e rimane il disco più “facilmente” reperibile (quasi introvabili gli esordi in 7 pollici) di una band che fece sentire la sua voce a suon di urla e di riff velocissimi. Una band costretta a sanguinare. Crash aveva ragione !

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.