29/5 – Eierkoch Automat

Sotto la sigla Eierkoch Automat in realtà si cela lo spettro sonnambulo di Emme! (quello del chitarraxu, vedasi 7th Floor Symphonies) e del Collaudatore, figura emblematica dedita ai fischi o ad ogni suono che sia acuto!
Certo, presentata così la faccenda sembra poco appetibile. E se vi dicessi sperimentazione nuda e cruda? E se vi dicessi che il Collaudatore suona il sax meglio dei cinici pupazzi del Muppet’s Show? E se vi dicessi che tra le 8 tracce di questo 29/5 instant composing duo è difficile sceglierne una, ma che alla fine trattasi di un unica infinita jam, sospesa tra la non-logica, la non-materia, la non-essenza?

Nemmeno troppo semplice scovare aggettivi per far apprezzare al pubblico plebeo e arido di cultura dell’improvvisazione, un disco così naturale nella forma ma estremamente raggomitolato su stesso.
Fluisce libero come il vomito, in un senso spontaneo, privo di inibizioni: W il libero arbitrio! Da una parte le ritmiche acute di Emme! costellate di stridenti sibili, di viscide strisciate di corda, di pingui battiti che sanno di tonfi nell’acqua calma di uno stagno, di pulsazioni inanimate, di sospiri nel sonno; e dall’altra il blues ammutinato del Collaudatore costruito con fiati e fischietti, con pezzi di questo e di quello, con una lungimiranza lucida e mai casuale. E se proprio bisogna proprio ribadirlo, l’improvvisazione non deve avere ritornelli o slang orecchiabili, come allo stesso modo i sentimenti e le sensazioni sono diverse man mano che il tempo scorre, gli anni passano e i capelli cadono o confondono con la nebbia del mattino. 

Non mi va di mettere su diversi piani, le 8 storie di follia raccontate in questo lp; a sentirle distrattamente nel bel mezzo di un pomeriggio nuvoloso da una cuffia anni ’90, sembra quasi il costante pigiare sui tasti di una macchina da scrivere, di quelle che oramai non esistono più, come quelle degli scrittori, anch’essi estinti. Ecco, immaginate che Eierkock Automat raccontino un interminabile novella e che lo facciano per mezzo della musica e di strumenti non comuni. Alla base ci sta sempre una profonda conoscenza musicale, e al diavolo le sperimentazioni naif o post-Warhol, spesso e volentieri più svogliate del fumo di una sigaretta soffiata fuori con noia. Qui, si cela l’essenza delle cose e chi ascolterà capirà … o forse solamente intuirà qualcosa! Se sarà così allora non sarà stata una domenica pomeriggio sprecata!

PS: sentitamente dedicato a Edoardo Sanguinetti, scomparso nel maggio del 2010 …

 

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Emme! myspace
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HYSM? sito ufficiale

recensito Poisonheart
 

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