The Golden Conspiracy – Your Noisy Neighbors

Può sembrare un’anomalia per i frequentatori di questo spazio, leggere di parabole elettroniche piuttosto spinte, eppure nei palermitani Your Noisy Neighbors convivono tutti gli elementi di ribellione e passione sincera verso cui, idealmente, questo angolo di recensioni musicale vuole tendere, nonostante tutto.
Your Noisy Neighbors _ The Golden ConspiracyThe Golden Conspiracy
non è solamente il primo vagito elettro-industrial o cyber-punk del duo composto da Emmanuele (tutto quello che riguarda la programmazione e gli arrangiamenti digitali è suo!) e dalla voce di Meddi, ma è una spinta centrifuga verso una nuova concezione di musica, che mette da parte le corde di basso e chitarra, per concentrarsi solo sulle vibrazioni che i classici strumenti del rock celebrano, incalzando un’energia cupa ed oscura, verso una caustica condizione di isolamento. La carica e l’alienazione sono temi portanti del disco, così come una certa claustrofobia di fondo sembra calare come una nebbia su tutti i nove brani che compongono questo fulminante esordio edito per Almendra Music. Se l’elettronica può ricordare la breakbeat della seconda metà degli anni novanta, alcune soluzioni tenebrose e sinistre prendono a piene mani dal freddo industrial americano e da una spiccata attitudine punk, che trova nei proclami di Meddi la giusta vena cattiva e critica. La realtà di tutti i giorni viene denudata della retorica che ci viene messa dinanzi agli occhi, svelando così una giungla metropolitana ove il sopravvivere giorno dopo giorno diventa una sfida ed una necessità. Proprio quel sopravvivere a sé stessi ed alla propria integrità individuale, diventa l’incombente esigenza da esternare con rabbia e grinta, scegliendo il proclama acido piuttosto che il cantato-slogan del punk più datato. Il dinamismo tra beat acrilici e synth intrisi di eco e mistero, costruisce un terreno sonoro fertile alla sana sperimentazione, calandosi addirittura nella jam solitaria, ove barlumi di chitarra modulata tra effetti e sfumature, assume contorni cibernetici e futuristici.

Call to Action è forse il brano più completo di The Golden Conspiracy, ove la collaborazione con N’Hash (altro guru dell’elettronica industriale) esalta ancora di più gli sforzi dei Your Noisy Neighbors di risultare autentici e spontanei. La libertà di prendere ogni volta una nuova strada musicale, consente al duo di migliorarsi sempre e di scavare tra grumi e grumi di suono alla ricerca della frequenza e della vibrazione perfetta. Broken Arms sembra uscita dagli altoforni di un’industria siderurgica: la graffiante elettronica apre fauci facendo di un sol boccone tutte le infatuazioni heavy-metal che si possono immaginare; mentre diviene incalzante l’ascolto di Golden Cage, sbarazzina e fresca, che quasi viene voglia di ballarla in qualche club sotterraneo. Intrisa di una nostalgia anni ottanta (chi ha detto Depeche Mode?) è Fake Idols, ove la melodia del cantato prende a sorpresa il sopravvento, dimostrando una certa delicatezza decadente nelle movenze dei Your Noisy Neighbors, per uno dei migliori pezzi del disco.
La gutturale Straight to the Corner torna pesantemente big beat grazie anche a puntuali cambi di tempo che ne allegeriscono il carico elettronico, mentre la finale Dark Box rimarca un carattere cupo e meccanico, come se i mensch-maschine kraftwerkiani avesse preso vita e spodestato definitivamente gli umani dietro ogni singolo strumenti. Avveniristico e rarefatto, il brano regala nel finale un cantato molto intimo ed evocativo, sfumando le armonie e delineando così nuove prospettive sonore per eventuali futuri progetti.

La musica dei Your Noisy Neighbors può apparire fredda e densa di nero pece, eppure sottopelle vivono soluzioni armoniche e mescolamenti di stile molto curati e precisi, che denotano non solo un’attenta conoscenza della musica degli ultimi vent’anni, ma anche una certa maestria nel mettere insieme poli apparentemente opposti.
The Golden Conspiracy mantiene intatta l’energia e lucentezza dell’acciaio nonostante venga attraversato da scariche fluorescenti di elettricità continue e costanti, realizzando un disco (forse di genere) che sicuramente smuoverà qualche inquietudine entro l’ascoltatore, ma di cui non se ne può ignorare la grezza bellezza.

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recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

 

 

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