Sono-Mama! – Furious Georgie

Per coloro che fiutano il prog psichedelico made-in-italy da un miglio di distanza, il nome di Giorgio Trombino (alias Furious Georgie) evoca solo buonissime percezioni, in ricordo di quel piccolo capolavoro acustico-lisergico di You Know It (2013). Nel corso di questi quattro anni, influenze, curiosità e nuovi approcci si sono sommati ed incastrati tra loro, creando un tessuto sonoro che è naturale prosecuzione dell’esordio, ma che in un certo senso se ne distacca in alcuni slanci più elettrificati. Sono-Mama! è un manifesto spirituale che volge verso il buddhismo e la meditazione, attraverso l’arte dello Zen e della scoperta di un proprio io che sia in armonia con gli equilibri dell’universo. Tuttavia accanto a questi propositi di illuminazione, si delinea anche un percorso musicale marcato da una psichedelia delle emozioni, nella quale una finissima ricerca musicale conduce a ribaltare le ovvie meccaniche della musica contemporanea. Tredici brani che scorrono molto leggiadri, abolendo la cervellotica logica progressive, e scivolando verso dolci e simpatiche ballate che impattano tanto con l’euforia beatlesiana, quanto con la follia incalcolabile di Daevid Allen. Un tessuto sonoro libero come una lunga jam-session, eppure perentorio nell’imporre una forma originale e slegata dalle armonie delle corde (chitarra, mandolino o lap-steel che sia), strizzando l’occhio a ritmiche calde e a sinuosi fiati.  

Sono-Mama! - Furious GeorgieCostruito con acume e grande autorevolezza, Sono-Mama! (in uscita per sei diverse label, tra cui la Tone Deaf Records) è un disco che poggia su dinamiche ben precise, nonostante una brulicante varietà di tonalità, che corrono sul confine anacronistico della ballatta hippie, trovando grande energia ed intensa armonia sensoriale. Così se Jubilee è una festa lisergica di sonorità tra cui spicca un organo alchemico, rotto appena da una base melodica che ricorda arie indù, in Strange Neighbour è invece l’austerità degli arpeggi di una chitarra acustica a regalare endorfine d’altri tempi. Un bluesy soffuso (alla maniera di Leadbelly) fa capolino nella funambolica Down to the Belice Valley, mentre synth maculati in bilico tra Devo e Talking Heads scoperchiano ogni atmosfera di beatitudine, nella felina Let me sit you down. Come a rimarcare un’indole giocosa e mai doma, Furious Georgie compone anche arie più complesse, come la malinconica strumentale Lascio spazio al vuoto, ove è solo il pianoforte a reggere la tensione di uno dei brani più intensi di Sono-Mama! Nella parte centrale del disco, sono da segnalare sicuramente l’agrodolce Shouting in a Desert Street, guidata da un mid-tempo ipnotico ma allo stesso tempo secco, e la personale Lunar Baby soffiata appena da una lap-steel viscida ma bambinescamente ammaliante.

Senza neanche accorgersene ecco giunti quasi all’epilogo del disco: direttamente da una San Francisco stralunata ecco Stange Windy Day (arrangiamenti davvero preziosi!), passando poi per il brain-storming di What about tha Buzz intriso di una naturale ironia, decollando sulla traccia di chiusura Dream Matter, che rievoca cupe sensazioni di un taciturno blues-siculo, in armonie che non hanno bisogno di alzare troppo i volumi.
Sono-Mama!  (tradotto dal giapponese come “proprio così, esattamente così“) è un lavoro intriso di grande armonia, un pizzico di onirismo e grande bravura da parte di Furious Georgie che sovra-incide ciascuna delle parti strumentali udibili in questo disco. Spensierato a sprazzi, deciso e concreto in quasi la totalità del lp, Giorgio Trombino prosegue nella sua ricerca sonora, trovando gioielli piuttosto interessanti, e colto da infinita generosità ce ne fa dono, con estrema naturalezza e semplicità: psichedelia zuccherosa e visionaria!

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Furious Georgie soundcloud
Tone Deaf Records bandcamp

recensito da Poisonheart

   

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