Major Arcana – Speedy Ortiz

Carismatica e talentuosa, Sadie Dupuis (mente e parole degli Speedy Ortiz) è il nome nuovo dell’indie americano intelligente e pungente. Giovanissimi ed originari del Massachusetts, il quartetto sfodera un rock animale, nel quale parole e musica si muovono su piani diversi per collidere nello stesso punto: il talento grezzo, quello più bello!

Major Arcana - Speedy OrtizL’idea Speedy Ortiz nasce nel 2011, dapprima pare un qualcosa costruito attorno alla persona di Sadie Dupuis, poi le forme musicali prendono forma (Mike Falcone, Darl Ferm e Matt Robidoux si aggiungono) così nasce il buon The Death of Speedy Ortiz (2011), che traccia le linee guida per quello che sarà l’evolversi del sound della band. In bilico tra la nostalgia delle college-radio e la rabbia endogena della musica alternativa americana, gli Speedy Ortiz crescono di brano in brano, volumi che giocano sulle montagne russe, distorsioni che appaiono e poi tornano crunch, trame di basso taglienti ma tanto corpose da addolcire una sezione ritmica molto sostenuta. Se molte band coetanee hanno prodotto un discreto esordio nel medesimo periodo, è con Major Arcana che gli Speedy Ortiz mettono la freccia e superano tutti, convincendo e facendo innamorare Picthfork ed eleggendo la Carpak Records (la label che credette per prima dei Beach House) come una delle etichette più interessanti di questa generazione.
Major Arcana del 2013 è un disco viscerale, molto intimo in alcuni passaggi, nel quale la teenage angst torna prepotente in una versione meno cupa dei precedessori dalle camicie a quadri, ma forse emotivamente più potente e tagliente. No Below è forse l’emblema della bellezza della scrittura di Sadie Dupuis e delle trame che la band riesce a costruirgli attorno; lungi dall’essere la litania di un’adolescente, i versi mantengono una certa musicalità sofferta per raccontare come il crescere nella vita sia un mestiere difficile ancora oggi:

And though I once said I was better off just being dead
Better off just being dead, without my old friend
True, I once said, I was better off just being dead
But I didn’t know you yet

Le rumorose scorribande alla Dinosaur Jr (il produttore Justin Pizzoferrato è stato ingegnere del suono in Farm ed in altri lavori di J Mascis), sembrano sedate dal convincente compromesso di accodarsi alle vocalità emozionanti della Dupuis, tuttavia i momenti più adrenalinici e “sonici” si possono trovare in Tiger Tank che sembra uscito direttamente da qualche parte dagli anni ’90 (My mouth is a factory for every toxic part of speech I spew).
Seppur ci sia un debito confessato con i Pavement (Stephen Malkmus è ammiratissimo da Sadie Dupuis), il lo-fi è confinato ad un’ideologia piuttosto che ad un approccio musicale pratico; gli Speedy Ortiz curano con molto acume le melodie, vedasi il susseguirsi di cambi in Hitch e nei suoi atroci versi (In this blood a sickness you could learn to love and I’ll learn, too) che corrono a ridosso della commiserazione lucida. Le prove più sorprendenti le troviamo in brani come Plough (scarno e livido in un mezzo college-hardcore «Don’t let your lids black, oil down that attractant», siete avvertiti!) o come Fun che apre con un arpeggio malato per virare presto in vivaci e fugaci distorsioni, o ancora in Casper nel quale la Dupuis gioca con le parole come se fossero pezzi di pongo su un telaio musicali essenziale.

Major Arcana regala momenti di musica fantastica nel quale mescolare il meglio della generazione X con quello che li ha ispirati (leggasi MKVI con cui si chiude il disco), porta ad issare gli Speedy Ortiz come una delle migliori band di questo scorcio di decennio.
Nel 2015 esce Foil Deer che ricalca le orme del predecessore (nonostante qualche cambio nella line-up, esce il chitarrista Matt Robidoux per far posto a Devin McKnight) mostrando un piglio più emotivamente aperto ma sempre molto acido e anti-mansplanner. La stessa Dupuis è chiara quando afferma: «E ‘frustrante vedere le donne e le ragazze, me compresa, venire a patti con il proprio talento rischiando di essere etichettata come prepotente e stronza. A volte è necessario rispettare se stesse o dirlo con un pungo!»
P.S. (Raising the Snake e The Graduates sono assolutamente da ascoltare!)

recensito da RamonaRamones
M_Ramona Ramone

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