La Grande Famiglia – Modena City Ramblers

La Grande Famiglia: mai nome fu così azzeccato! E’ proprio una grande famiglia il secondo album dei Modena City Ramblers che raccoglie i nomi, le sonorità, i racconti, le lingue, le tradizioni e la cultura di tutti i posti e le persone che la band ha conosciuto e con cui ha vissuto nel proprio viaggio attraverso l’Italia dopo il primo album. Ma se volete sapere i nomi precisi che compongono la grande famiglia leggetevi cosa c’è scritto all’interno dell’album, e ascoltatevi “Grande Famiglia“, secondo brano dell’album che chiama in causa un po’ tutti.

Le sonorità rimangono quelle del primo disco (Combat Folk, 1993), buon folk suonato con qualsiasi tipo di strumento, ma gli stessi Modena City Ramblers parlano di una maggiore apertura al rock, e anche qua ogni brano ha una sua connotazione propria. In base al suo contenuto vengono usati strumenti e ritmi diversi, alcune tracce sono persino quasi solo suonate “L’aquilone dei balcani” e “La mondina“, la quale inizia con una canzone che cantavano le stesse mondine nelle risaie. Riconfermato l’uso del dialetto per ben due brani, “Al Dievel” dedicato a un partigiano accusato di un crimine che non aveva commesso e “La fola dal Magalas” tratto da una leggenda molto divertente di Spilaberto, comune delle prime colline modenesi.

La grande famiglia - Modena City RamblersI temi trattai nei diversi brani sono meno politici rispetto al primo album, ma non per questo meno critici, si passa da “Santa Maria del Pallone” dove viene denunciata la superficialità della nostra società, in particolar modo del mondo del calcio; a “Giro di vite” in cui si parla della borghesia corrotta, per finire a “La banda del sogno interrotto” dalle sonorità siciliane in quanto viene raccontata proprio la realtà di una compagnia di Palermo.
C’è spazio anche per una delle tante tragedie della seconda guerra mondiale nel brano “L’unica superstite“, racconto davvero straziante di una bambina sopravvissuta ad una rappresaglia tedesca.
Che dire poi di uno dei più bei capolavori di Francesco Guccini ? “La locomotiva” cantata dal grande cantautore assieme ai Modena City Ramblers: tale brano non può essere recensito, va solo ascoltato parola per parola!!!

Non mancano le canzoni spensierate, “La fola dal Magalas” (vedi sopra) e “Le lucertole del folk” immerse in tante altre più serie e nostalgiche come “La strada” (forse  la miglior traccia che potreste ascoltare di quest’album) e “La mia gente” ultima traccia che dedicata a tutte le persone comuni, quella gente che appunto “[…] non si trova sui libri di storia […] ma cammina per strada e sogna e lavora […]
E che dire della poesia, l’abbiamo persa dopo gli esordi? Affatto, ascoltatevi “Canzone alla fine del mondo” e “Il fabbricante dei sogni” quest’ultimo dai ritmi quasi gitani.

Piccola nota personale: recensire queste 16 tracce con poche righe è davvero complicato perché La Grande Famiglia è un album che raccoglie così tanti aspetti diversi che ad ognuno gli si potrebbe dedicare una pagina, e ciò connota un po’ tutta la musica dei Modena City Ramblers, quindi l’unico modo per conoscere veramente questa band e di dedicargli del tempo e ascoltare i loro lavori che, sono sicuro, saprete apprezzare.

recensito da Ronco
M_Ronco

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