Kill’ em all – Metallica

Come sia nato il “Thrash Metal” rimane un mistero: c’è chi dice che i primissimi siano stati i Venom; eppure  il proprio sound lo battezzarono come “Black Metal” (titolo del loro famoso omonimo album). Per trovare le origini vere e proprie bisogna andare a cercare nel HC Punk americano dei Dead Kennedys, le sonorità grezze e immediate sono state saccheggiate da tutte le band thrash metal in circolazione, le quali però furono mescolate con quelle della NWOBHM con una aggiunta di pesantezza in più. Il 1983 fu l’anno in cui ci fu l’esplosione delle band provenienti dalla Bay Area americana, tra cui i Metallica, oggetto della mia recensione.
I Metallica si formarono nel 1981, dopo che il cantante/chitarrista James Hetfield fece la conoscenza di Lars Urlich, l’album d’esordio arriverà dopo due anni, durante la registrazione, nella band è presente anche Dave Mustaine che verrà cacciato subito dopo e andrà a formare i Megadeth (e da qui nascerà una battaglia legale per i diritti d’autore mai riconosciuti a Mustaine da parte dei Metallica); al suo posto viene reclutato Kirk Hammet proveniente dagli Exodus.

Kill em all - MetallicaInizialmente il nome dell’album d’esordio doveva essere “Metal up your ass” ma al famigerato “P.M.R.C.” non andava troppo giù; quindi  fu scelto “Kill’em All” (1983). Ciò che si nota subito al primo ascolto dell’album è una band formata da ragazzini adolescenti con la voglia di distruggere il mondo, e ci riescono usando sonorità innovative farcite di rabbia punk contornate da continui assoli pungenti.
Il motto del gruppo è: “We are gonna kick some ass tonight” il quale appare nell’iniziale “Hit the Lights” dove i Metallica si presentano mettendo subito in chiaro che: “ Quando iniziamo a suonare Rock non ci fermeremo più” e i continui assoli e la velocità elevata d’esecuzione ribadiscono il concetto. Poi c’è “The Four Horsemen“( da essa il soprannome della band) scritta da Mustaine, la song è il manifesto del “Thrash Metal” i cambi di tempo continui e imprevedibili e  la pesantezza di fondo mai esagerata e sempre bene calibrata gettano le basi per tutte le band thrash che arriveranno dopo. Parentesi strumentale con “(Anesthesia)-Pulling Teeth“, visto la qualità audio molto probabilmente proviene da un demo, in primo piano c’è il basso di Cliff Burton, un’esecuzione magistrale, purtroppo rimasta sempre in secondo piano.

E’ logico dedurre,che pur essendo un album storico e imprenscindibile (ahimè anche dagli stessi Metallica), sono presenti continui riferimenti e ispirazioni a band del metal dei primi anni ’80 come Maiden, Motorhead e Judas Priest. L’esempio più vivido è in “Phantom Lord” dove la parte acustico/melodica è un omaggio (un modo carino per dire plagio…) agli Iron e alla loro “Strange World“.
Qual è il classico per eccellenza, quello con il marchio “Metallica” inciso in essa?
Signori e signore: “Seek and Destroy“, le melodie incofondibili della band prendono vita qui, servite su mid tempo monocorde indistruttibile. L’album potrebbe concludersi qui, ma i Metallica vogliono dare l’arrividerci come si deve e “Metal Militia” è il migliore dei modi, è assolutamente inconcepibile rimanere impassibili e soprattutto immobili  con un riff che è una mina vagante senza pietà.
Kill’em All” sarà un successo fuori dal normale per una band esordiente (ben sette volte disco di platino più un disco d’oro), la quale entrerà di diritto nell’olimpo del Heavy Metal.

recensito da Mighell
Mighell heartofglass

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