Innocence – Day After Rules

Come le ginocchia sbucciate sull’asfalto. Escoriazioni musicali di un punk grezzo nell’approccio, ma melodico nella forma. I Day After Rules sono un trio con quasi quindici anni di gavetta alle spalle, tra i primi approcci in sala prove fino alle produzioni più o meno consistenti nel minutaggio; le precise nelle terzine punk della chitarra di Giulia con la sua voce isterica, Fabio ed il suo basso corposo ed infine Gio alle prese con una batteria dall’accento decisamente hardcore compongono quella che è una band dai forti connotati punk, eppure non così scontati …
La strada da seguire è quella di un sound da artiglieria pesante, lievemente in stile U.S., ma fedele alla propria indipendenza artistica e all’etica di andare sempre controcorrente. Il trio di stanza a Lodi, si mostra granitico nei sette brani che compongono Innocence (2014, Ghorsrecord), evidenziando sonorità che confinano con un soft-core chitarristico che evade dal solito intercalare punkeggiante già sentito mille e mille volte. Se le tematiche rimangono quelle fedeli alla visione irruenta e sovversiva del movimento, lo stile dei Day After Rules vira leggermente tra la melodia vocale di Giulia ed approcci appena appena metallari, specie della struttura ritmica. Il paradosso non infastidisce per niente; l’amalgama complessiva è pregevole e segnala una certa esperienza musicale ed una volontà di sperimentare entro confini ben precisi.

Innocence - Day After RulesTutti i brani si tengono alla larga dal filo spinato dei tre minuti, echeggiando così uno stile tipicamente hardcore californiano, ma attingendo a soluzioni piuttosto complesse che esulano dallo schema usuale del punk. Timeless è un esempio di musica d’assalto, non chiudibile in un genere specifico (ma in fondo ai Day After Rules non importa seguire strettamente uno specifico genere!), così ci si trova dinanzi ad un brano esplosivo, nel quale il dinamismo vocale di Giulia sorprende per varietà e velocità: versi sparati come proiettili nella direzione di un chorus che spesso deflagra in un urlaccio che parte dallo stomaco. My Innocence avanza su due livelli diversi, quello della chitarra solista che si esibisce in un riff decisamente poco punk e di una batteria pepata che ricorda i primi esperimenti della NWOBHM; il basso galoppa sottotraccia ed è una goduria mimarne le movenze. Questo brano che chiude il disco è decisamente antitetico rispetto a come Innocence apriva solo una manciata di minuti prima le danze; Swamp usa lo schema classico di un punk stelle e strisce sufficiente melodico per essere apprezzabile anche da chi milita solo sporadicamente nell’universo hardcore. L’intramezzo col quale si congeda l’ultimo chorus, segnala un apprezzabile punto di rottura rispetto al canonico punk mordi e fuggi; un espediente stilisticamente azzeccato che arricchisce d’imprevedibilità il brano e ritrovabile qua e la nel corso nel disco.
Atmosfere tenebrose e piene di tensione pervadono le tracce successive; così Wrong e My Fall sono la continuazione naturale del filo conduttore che porta i Day After Rules a giocare con gli ingredienti che meglio sanno maneggiare: il timbro vocale a tratti melodico e a tratti aggressivo di Giulia, e soluzioni ritmiche articolate ma piene d’energia.
No More Future e I Must Bleed sono omaggi non troppo nascosti al nichilismo di fondo della musica indipendente, che così bene s’intreccia con la vita di provincia: così la prospettiva del futuro è offuscata dai problemi quotidiani di cui pochi si fanno portavoce, cosicché l’esigenza del presente vissuto sia prioritaria rispetto a qualsiasi altra cosa, come lo è la sofferenza nel viverlo attimo per attimo. Se i Germs sanguinavano tutti insieme, i Day After Rules tengono il dolore ognuno per conto proprio e sanguinano in disparte: più intimisti nella loro ribellione, urlata ad un ascoltatore che senz’altro potrà immedesimarsi nella parte.
Forse il punk trent’anni dopo la sua nascita ha fatto giudizio, ed intende esprimere le proprie intenzioni in maniera più educata ma non meno energica. Le emozioni sono sempre livide, così come i Day After Rules sono bravi cantori (ed urlatori) di un disagio sociale ed intimo che anche dopo trent’anni non è mai cambiato!

Day After Rules facebook
Ghostrecord sito ufficiale

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

 

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