Il Viaggio, Il Futuro & Jolanda – Zein

Spontaneità e pensieri diretti nella musica dei giovanissimi Zein, che esordiscono con un extended-play di quattro traccie (uscito in questi giorni per ALKA Record Label) che si ascolta con la leggerezza di un pop bubblegum ed allo stesso tempo con la fierezza di un prodotto indipendente.
Senza necessariamente far urlare e stridere le proprie chitarre, gli Zein coltivano la spensieratezza dei loro vent’anni creando nelle ballate de Il Viaggio, Il Futuro & Jolanda un mix solido tra flussi sparsi di coscienza e pezzi di vita vissuta che odorano ancora di caldo. Nati nel 2014 per iniziativa di Bruno Mazza e Manuel Colacino, gli Zein trovano oltre a words&guitar anche la quadratura del cerchio con l’inserimento della sezione ritmica di Andrea Cingottini e Lorenzo Manzi, e registrato a stretto giro di posta un ep dal carattere radiofonico e con un piglio poetico-cantautorale tutto ancora in evoluzione. Prodotto da Michele Guberti e Massimiliano Lambertini, gli arrangiamenti strizzano l’occhio a sonorità aperte e calde, che mimano un nostalgico addio alla bella stagione, avvicinandosi un passo alla volta ad una maturità lucida ed un tantino malinconica. Le speranze appena spezzate o le occasioni perse si prestano al gioco di un precoce rimpianto, spazzato via presto da una serendipità solare e curiosa verso nuove sfide.
Zein - Il Viaggio, Il Futuro & JolandaIn sole quattro tracce -peraltro dal minutaggio standard- non pare facile inquadrare la proposta degli Zein, eppure questo apparente difetto diventa la forza di un disco che non vuole legarsi a generi o stili particolari, e a cui piace confondere e solleticare l’attenzione dell’ascoltatore: sinceri e senza quella fastidiosa retorica indie, il quartetto convince subito per perseveranza e potenziale.
Milioni di parole è il singolo apripista che si presenta subito con un basso molto caldo ed una vocalità intima e confidenziale, che non perde pathos con lo scorrere dei minuti, nonostante l’assenza (proverbiale in questo caso) del solito saliscendi dei volumi tra verso e ritornello. Le tensioni amorose vengono spezzate dalla semplicità di un cantato che s’immedesima in una pagina di diario, mentre la dinamica della sezione ritmica colora di pastello il divenire delle emozioni.
M’are suona come il classico brano di fine estate, ricolmo di una malinconia dal sorriso che sa di smorfia sul viso e da un mid-tempo orecchiabile e facilmente assimilabile.
Discorso diverso per il brano più complesso ed interessante del disco, Un’occasione speciale è il vero biglietto da visita degli Zein, che -forse sarà stata l’aria della provincia di Ferrara ove hanno registrato l’ep- sciolgono con tensione un flusso di coscienza che trova in Vasco Brondi qualche lontanissima reminiscenza. Musicalmente, il brano si evolve autonomamente con amarezza lungo il sentiero dei rimpianti («Ho visto morire un’occasione speciale») tra le tonalità basse e crepuscolari  del chorus, che frigge di un’energia che non vuole e non deve essere trattenuta (interessante anche l’uso delle tastiere). Con la finale Questo Brivido, gli Zein cambiano ancora pelle, approdando in territori pop-rock eclettici, mantenendo inalterato il livello di empatia, ma prendendosi qualche licenza più sbarazzina e “sperimentale”, mostrando discrete doti tecniche e di arrangiamento.

Il Viaggio, Il Futuro & Jolanda è una “prima volta” ricca di spunti e di idee; colpisce soprattutto lo slegarsi da qualsiasi schema o stile che porterà di certo gli Zein ad affrontare il proprio futuro discografico senza il peso di qualche moda  o qualche vecchio rimpianto da dover cavalcare: essere indipendenti vuol dire anche questo!

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ALKA Record Label sito ufficiale

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

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