Hero Shima (ep) – Hero Shima

A discapito delle apparenze gli Hero Shima sono tre musicisti ben rodati di stanza a Prato con una forte attitudine al punk o almeno a quello che ne è oggi rimasto. Il loro omonimo ep è capace di amalgamare l’ideale punk con una struttura più solida e certamente slegata dai soliti tre accordi suonati ogni volta sempre più veloci. Contaminazioni più recenti, dai riff dall’accento indie passando a trame di basso dinamiche e vivaci, rendono queste quattro tracce molto appetibili, nonostante non siano direttamente legate l’una dall’altra. Provenienti da esperienze diverse, confluite nel 2014 in questo progetto a tre, gli Hero Shima sembrano divertirsi per davvero nel suonare e questo traspare in maniera limpida in questo ep che funge da biglietto di presentazione. Il cantato impastato e a tratti isterico di Cristiano Poli (anche chitarra e tastiere) ricorda a tratti Andrea Giometti dei Soviet Soviet, ma le analogie finiscono qua; il basso pernicioso di Andrea Spagnesi e la persistente batteria di Federico Valente spaziano senza troppo pudore dal post-rock più incisivo, passando per un più digeribile indie-rock impertinente con i suoi grandi occhiali da sole ed il giubbotto in pelle nera.

HEROSHIMA - Ep coverL’energia e l’istinto sembra suggerire come gli Hero Shima siano bestie da palcoscenico, e che forse in studio queste attitudini siano leggermente limate, ad ogni modo è indiscutibile come The Game, la prima traccia dell’ep, sia un atto d’adrenalina puro e sincero. L’andatura è data dalle percussioni, che ribattono colpo su colpo le scorribande delle quattro e sei corde, generando un sound dalle dinamiche punk ma influenzato da sapori a tratti wave, che rendono il brano un ibrido interessante e certamente coinvolgente in ballroom.
Rockfeller allo stesso modo irradia l’energia in un rock più secco, nel quale distorsioni ragionate collidono verso uno stile indie ugualmente ballabile, grazie a dinamiche di basso orecchiabili e consistenti. Se i testi sono frutto dell’istinto e della fusione perfetta con il sound, gli Hero Shima non si tirano indietro nel comunicare una certa repulsione per i poteri forti e corporativi: condizione quasi endemica nell’etica punk, che passa comunque attraverso l’esperienza diretta e personale (senza tuttavia lasciare tracce troppo riconoscibili).
Dall’apertura velvetiana, Disgrace sembra uscita da un’altra epoca, per quella bellezza grezza che la chitarra conferisce attraverso pennate sofferte, ad ogni modo il brano durante il suo scorrere s’evolve verso lidi più recenti, sfociando in una bella ballata acida e con un discreto bagaglio d’ironia. Beachfront è certamente l’esperimento più coraggioso, nel quale gli Hero Shima miscelano passato e presente (come in parte fatto per la traccia precedente), anche se qui sembra che calchino più la mano strappando da una tensione iniziale delle emozioni più coinvolgenti, attraverso cambi di tempo e di velocità.
Un buon ep, nel quale traspare una certa esperienza degli Hero Shima nell’elaborare un sound compatto, e sebbene i quattro brani provengano da idee e forme diverse, la volontà e lo sforzo di unire le grandi passioni punk del passato alle esigenze sonore più recenti rende questo ep originale nell’intento e ben confezionato oltre lo stereotipo classe ’77. Rimango tuttavia dell’opinione che dal vivo gli Hero Shima siano potenzialmente molto più energici e coinvolgenti!

Hero Shima soundcloud
Hero Shima facebook

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

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