Gramigna – Lorenzo Giannì

Giovane, giovanissimo classe 1997, Lorenzo Giannì armato di voce, chitarra ed omaggi letterari, tenta la scalata al cantautorato con l’umiltà e la semplicità dell’esordiente, confezionando un corposo long-playing, ove il prog-rock è più di un vizietto della tenera età.
Lorenzo Giannì GramignaGramigna è un lavoro ispirato e denota una certa mano nello scrivere, senza tuttavia scopiazzare la tradizione cantautorale italica o inventare metafore generazionali da svendere ad una tribù hipster. Il tono personale, vagamente disincantato, mostra tiepidi segni di riconoscenza verso la terra d’Albione, almeno nel metodico inseguimento del ritmo e la complessità degli arrangiamenti. Produzione e registrazioni curate da Paolo Messere e dalla Seahorse Recordings, consentono a Lorenzo Giannì di preoccuparsi con maggiore serenità della stesura dei pezzi, che sono ricchi di spunti e di rimandi verso un’attualità quotidiana capace di raccogliere la vena critica di quelle che furono le voci fuori dal coro della cultura italiana. Eppure l’entusiasmo giovanile permette soluzioni musicali fresche, ove synth traballanti soffiano melodie pastello, o arpeggi squillanti di sei corde garantiscono vaneggiamenti appena onirici, lungo un cantato onesto e sempre limpido.

L’apertura petulante di basso in Deiezione -e la tempesta ritmica che ne segue- scivola in una lucida presa di coscienza non solo su mirato esistenzialismo, ma più in generale abbraccia le meccaniche di tutti i giorni, svelandone le contraddizioni ed i punti in cui i sentimenti ristagnano; concludendo con un karmico e redivivo «Dovrei identificarmi con il mio lavoro». Segue una cupa e maculata title-track, ove la poetica visionaria di Lorenzo Giannì squilla di mille sfumature, senza appannarsi in stucchevoli esercizi dada; mentre in Nave Inverno la freschezza di una voce rotta dalla preghiera si muove tra arpeggi limpidi, toccando sin dal principio delicate corde emotive.
Apparentemente anacronistica è Il Ladro Semplice, vuoi un po’ per quel piglio wave e un po’ per l’enfasi metallica del cantato, capace tuttavia nel suo prosieguo di svelare immagini rarefatte ed appena distinguibili, che in virtù della loro segretezza, insinuano la naturale curiosità dell’ascoltatore ad andare oltre. Dal peso grave delle emozioni, ecco Tasche che non supera la crosta di ermetismo e di feroce autocommiserazione con la quale Lorenzo Giannì si ripara dalle intemperie della vita, delineando così una solitudine universale che prolifera tra gli individui sensibili di quest’epoca.
Un sincopato tono da marcia prolungato cementifica una tensione crescente, che tocca sfiziose soluzioni progressive nella strumentale Consonno, mentre in Tabucchi e Tabaccherie l’esigenza synth-pop sfocia in un ballabile motivetto fai-da-te, tanto spensierato, quanto lineare nei suoi cambi di tempo. Come laudano sciolto in una bevanda calda, le rivelazioni contenute ne Il Miglior Fabbro invadono tanto la mitologia, quanto la perdita delle illusioni, risultando -senza macchia- la ballata più cruda ed onestissima di tutto il disco.
La parte conclusiva di Gramigna, offre facce opposte di uno stesso approccio non-convenzionale: dal pop-apocrifo ed elastico di Marta (forse non del tutto convincente), alla disincantata bellezza di Disperata Vitalità, ove il ritratto decadente di un’anima va a confutare con grande sensibilità ogni forma di emozione o di reazione. Chiude il minimalismo di Never Cared ‘bout John (Not the Universe), un flusso di suoni vivaci (in taluni punti al limite del rumore bianco!) che conferma la caratura sperimentale di alcune soluzioni stilistiche apprezzate durante l’ascolto del disco.

Gramigna
è un esordio piuttosto complesso ed articolato per essere la prima “esperienza” musicale di un artista emergente. Ricchissime di ingredienti, puntuale negli arrangiamenti, la musica e le liriche di Lorenzo Giannì sono un’esplosione di idee e di immagini originali, a cui in futuro, si dovranno solo adeguare melodie pronte a far implodere la tensione già presente nella sua visionaria poesia!
Da annotare il suo nome sul taccuino …

Lorenzo Giannì soundcloud
Seahorse Recordings facebook

recensito da Poisonheart

 

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