Goo – Sonic Youth

Ho fregato il ragazzo a mia sorella. Era tutto un turbine di calore, e un lampo. Nel giro di una settimana abbiamo fatto fuori i miei genitori e siamo partiti

No, Gus non ha cambiato abitudini sessuali, ne tantomeno è impazzito (o meglio, non più del solito!). Con questa fredda e vuota confessione si apre Goo (1990), capolavoro della Gioventù Sonica e primo album registrato per una major. Un disco che ricordo bene, secco e diretto come solo i Sonic Youth sapevano fare. Avere un budget quintuplicato per realizzare un disco non crea disturbi alla banda di Moore; anzi si scervellano più di prima alla ricerca di sonorità nuove da catalogare nel loro repertorio. Vigili, sempre attenti alle tendenze nascenti, mai modaioli, mai naif o fine a se stessi. Se volete una band concreta, dannatamente concreta, questo disco (e la maggior parte della discografia dei Sonic Youth) fanno assolutamente per voi!

L’underground di mamma hardcore non muore: passare per una major fu un occasione e un opportunità per far conoscere al mainstream di cosa i Sonic Youth si alimentavano. Dai resti di un hardcore malaticcio, al nuovo rumore di Seattle e dintorni, all’hip pop onesto newyorkese, a qualche infatuazione per giovani e coraggiose band europee o asiatiche. Goo è come una pila che carica e pompa qualsiasi mezzo elettrico. Beffardo e provocatore in superficie, intimo e graffiante al suo interno: uno dei miei 10 dischi preferiti!

I neofiti si innamoreranno perdutamente di Dirty Boots, sgangherato rock sporcato da noize, orecchiabile e abbastanza accessibile. Non pensate che sia il frutto di una ammorbidimento sonoro causato da eccessiva esposizione alle major; mantiene l’onesta ricerca di un riff acido alla vecchia maniera e la feroce carica di una band che non smette mai di stupire.
Goo - Sonic YouthMaggiore spessore ce l’ha Tunic (Song for Karen), esplicita dedica alla sfortunata e talentuosa Karen Carpenter batterista ed anima degli ottimi Carpenters, morta per anoressia nervosa nel 1983. Ho scoperto un dissacrante film di Todd Haynes (quello di Velvet Goldmine e I’m not There) che racconta in maniera originale ma non offensiva la storia di quest’artista presto dimenticata, ve lo consiglio!
Il resto del disco cita alcuni personaggi come Scooter, Jinx (nella rumorosissima Scooter & Jinx) e Goo (nella birichina My Friend Goo). Chi diavolo sono?! Presto detto, Raymond Pettibon (l’autore della cover-art, e famoso anche per quelle dei Black Flag) nel 1989 ha girato un film-cult (che non conoscevo!) Sir Drone, che racconta della classica ascesa giovanile punk verso la musica e forse verso la gloria; nel cast c’è pure Mike Watt (Minutemen e The Stooges), quindi tanto stupido non dovrebbe essere questa pellicola!

I “veri” Sonic Youth, quelli più innovativi e meno scontati, si possono apprezzare in difficili percorsi ad ostacoli come la poco convenzionale Mote o la più (apparentemente) canonica Kool Thing. Quest’ultima esplora, senza parafrasi, i confini razziali, tra il femminismo ed il meno noto movimento nazionalista nero; quindi non stupitevi se Chuck D dei Public Enemy “rappeggia” con Kim Gordon. proprio il ruolo femminile esce allo scoperto all’interno dei Sonic Youth, solidali alle Riot Grrrls (vedi anche qui), la band manda messaggi chiari, e Kim ne diventa una portavoce disinteressata ma sagace.

La mia preferita rimane Mildred Pierce, selvaggia e schizofrenica, nel quale Ranaldo e Moore si lanciano illibati nella più sfrenata danza noise del disco. Melodica e piacente pure Disappearer, nonostante si presenti come l’esatto opposto della precedente. Da ascoltare più volte Cinderella’s Big Store: ogni volta si scopre sempre un particolare in più.

Gus non vuole esagerare, ma Goo rimane uno dei dischi migliori della band (dopo Daydream Nation del 1988 s’intende!), e considerando che fu il primo per la Geffen, i compromessi sonori (ahimè, obbligati!) sono moderati; se non mi credete ascoltate questo e il successivo Dirty (1992): poi parliamone, magari davanti ad una birra!

recensito da Gus
Gus heartofglass

Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.