Musicrubs

CURIOSITA’_ANEDDOTI_FOLLIE_EPISODI_MUSICA_E_DINTORNI
a cura di Poisonheart
click to listen

 

Il 14 febbraio del 1993  iniziarono le session per il terzo album dei Nirvana, In Utero. Produceva l’istrionico Steve Albini, chitarrista e leader dei Big Black, lui stesso racconta che con la band e con Cobain ebbe un buon rapporto e lavorò molto bene, ma descrisse Courtney Love come: « … una bestia psicopatica!». In risposta, la Love dichiarò successivamente: «Per essere simpatica ad Albini, avrei dovuto essere della East Coast, suonare il violoncello, avere grandi tette e piccoli orecchini ad anello, portare maglioni dolce vita neri, avere le valigie dello stesso modello e non aprire mai bocca!». Quantomeno curioso …

Somerset, 20-24 giugno 1971, Glastonbury Festival: «Si trattò del primo festival ad indirizzo totalmente spirituale ed in cartellone c’erano anche i Gong, all’epoca un gruppo sconosciuto arrivato dalla Francia. Per quanto fossi stato espulso dall’Inghilterra, riuscimmo a fare la traversata a Dieppe una mattina presto con un furgone francese senza libretto di circolazione e un immagine del Buddha sulla mia foto di passaporto» Daevid Allen, Gong.

L’Anarchy Tour partì  nel dicembre 1976 e dapprima coinvolse solo i Sex Pistols (successivamente anche The Clash e Damned) nato per promuovere il singolo “Anarchy in the UK“. Finì in un totale fiasco a causa dei comitati cittadini che impedivano i concerti, con solo 7 date ultimate. Bob Gruen li ricorda così: «Erano ragazzi inglesi assolutamente normali, seduti a bersi la loro tradizionale tazza di tè pomeridiano. E poi c’era Johnny Rotten. Lui era un tipo strano, aveva un tratto di cattiveria davvero negativo. Se ne veniva fuori senza motivo con dei commenti sarcastici e pieni di cinismo».

An Ideal For Living fu il primo Ep dei Joy Division registrato nel dicembre del 1977. Progetto assolutamente artigianale, dato che l’art-work fu disegnata interamente da Bernard Sumner. Il poster raffigurava un membro della Gioventù Hitleriana che suona un tamburo, un soldato tedesco che punta la pistola contro un ragazzino inerme e due foto della band nella quale Sumner fa il verso ai soldati nazisti e Hook con stivali e baffoni si comporta come un poliziotto arraffone. La copertina scatenò ovvie allusioni e speculazioni verso la scelta, secondo alcuni di pessimo gusto, dimenticando il lato provocatorio del punk.

Poco dopo la rivoluzione che Nevermind dei Nirvana fece nelle classifiche mainstream mondiali, Lou Barlow (bassista dei Dinosaur Jr) incontrò l’ex compagno di band J Mascis a Northampton. Completamente ubriaco, questi gli urlò: «Hai visto? Ti hanno battuto! Potevi farcela, cazzone! Potevamo farcela!». Evidentemente l’odio per la rottura con i Dinosaur non era ancora sopita … tzè!

James Grauerholz:«Il termine PUNK mi piaceva da matti, mi sembrava un modo ironico per indicare un giovane, insignificante pezzo di cacca. Fra l’altro in La scimmia sulla schiena di William Burroughs c’è una grandissima scena in cui William e Roy stanno derubando degli ubriaconi in metropolitana quando arrivano questi due punk […]. Capii che la parola punk arrivava direttamente dalla vita e dalle opere di Burroughs»
William Burroughs: «Ho sempre pensato che un punk fosse uno che lo prendeva in culo!»

«Moriarty, che è questa faccenda che ho sentito di te, che vai a letto con tre ragazze in una volta?» e Dean rispose, strusciando i piedi sul tappeto: «Oh sì, oh sì, sono cose che succedono» …“  tratto da On the Road di Jack Kerouac. (Neil Cassady alias Dean Moriarty)

Il C.B.G.B.’s storico locale newyorkese del Lower East Side, il cui nome completo (CBGB & OMFUG)  significava ‘Country Blue Grass Blues and Other Music For Uplifting Gourmandizers’.  Aperto nel 1973 da Hilly Kristal, diventò poco dopo il locale di punta del punk di N.Y. Eppure lo stesso Kristal stava pensando di trasformarlo in una sorta di drive-in. Voleva mettere il palco davanti al locale, in modo che la gente potesse sentire la musica dalla strada, tralasciando eventuali lamentele del vicinato. Ovviamente non se ne fece nulla, per buona pace del punk.

«Indescrivibilmente incasinato da bumba e droghe, stonato e abbastanza, ehm, moscio. Ho perso un quarto d’ora a cambiare una corda di chitarra mentre la gente mi beccava e mi dava dell’ubriacone. Dopo il concerto sono corso a vomitare […] C’era anche Iggy Pop, ma stavolta non portava nessuna maglietta imbarazzante. E’ stato forse il momento più lusinghiero della mia vita!» lettera di Kurt Cobain a Tobi Vail, concerto al Jabberjaw di Los Angeles

Il film-documentario Control diretto da Anton Corbjin nel 2007, racconta le tristi vicende dei Joy Division e in particolare la vita di Ian Curtis.Liberamente ispirato a Touching From a Distance della vedova Deborah Woodruff Curtis, è rigorosamente girato in bianco e nero, riflette magnificamente le atmosfere di Manchester della fine anni ’70. Presentato al festival di Cannes riscosse un buon successo vincendo il “Premio dell’arte & di Essai di CICAE” ossia il premio come miglior film europeo e come miglior film del Sidebar.

Un amica di Pamela Courson, una certa Mirandi Babitz, raccontò della relazione turbolenta tra la ragazza di Orange Country e Jim Morrison: «Una volta, quando vivevamo nella stessa casa, Pamela s’incazzò con Jim perché pensava che se la facesse con qualcun’altra. Così prese la camicia preferita di Jim, quella che gli piaceva indossare sul palco, e scrisse “finocchio” sulla schiena con un pennarello. Poi gli tagliuzzò un mucchio di vestiti e sparì per tutto il giorno!»

Dal Oldham Evening Chronicle del maggio 1966: «Bob Dylan è stato grande nel rivolgersi ai suoi detrattori. Quando al Free Trade Hall di Manchester, Keith Butler studente appena ventenne, gli ha urlato “Giuda!!!”, il cantante si è avvicinato con calma al microfono e ha tranquillamente replicato “Non ti credo! Sei un bugiardo”, e poi girandosi verso la band ha esortato “Suonate forte, cazzo! …»

«Sulle radio AM ne parlarono da tutta la settimana. Correvano voci a scuola “Gli Stones saranno all’ Ed Sullivan Show, non li faranno mai suonare quella canzone!”. Arrivò la domenica sera … Ancora oggi ricordo lo sguardo pietrificato di mio padre, mentre gli Stones suonavano Satisfaction. Ma l’impatto degli Stones irradiato dalla tv nel 1964 era elettrizzante …» Carl Hiaasen

Quando uscivi dall’ascensore della Factory, sulla porta di Paul Morrissey c’era appeso un cartello che recitava: «Assolutamente Vietato l’Uso di Droghe». Tutti gli assidui frequentatori (definiti in maniera spregevole A-heads) si facevano nel pianerottolo delle scale, chi si faceva di metedrina o di acidi. Solo Andy Warhol si faceva all’interno della Factory. Essendo un lavoro-dipendente assumeva l’Obetrol (ossia uno speed dalle pillole color arancione) che lo aiutavano a dipingere.

Alla casa dello studente dell’Università del Michigan, il 22 settembre 1968 gli Stooges si esibirono in uno dei loro concerti fracassoni. Quand’è che Danny Fields per conto dell’Elektra Records avvicinò Iggy Pop: «Arriva questo tizio (Danny Fields, ndr) e mi dice che sono una star, proprio come nei film. Disse che lavorava per l’Elektra così pensai che fosse una specie di custode o uomo delle pulizie. Non potevo crederci, quindi gli dissi di stare alla larga!».

«Mustang/Jaguar  Jag-Stang. PER MANCINI. Colore: acquamarina, blu/verde. Collo molto sottile. Bobine singole e componenti elettroniche della Mustang. Placca antigraffio in tartaruga bianca. Pick up a doppia bobina. Qualunque ponte e cordiera funzioni al meglio. Taglio ulteriore per ala Jaguar. Linea di destra assottigliata e ridisegnata. Ala sinistra sottile, curvatura profonda nel lato sinistro.Questa è una Mustang, disegnata diversamente con qualche centimetro aggiunto all’ala e al lato sinistro del dorso, e all’ala e il lato sinistro ridotti». Appunti personali su progetto chitarra di Kurt Cobain

Il 18 giugno del 1967 al Monterey International Pop Festival andò in scena uno degli episodi più folli e famosi della storia della musica. The Jimi Hendrix Experience partecipa al festival suonando quasi alla fine e nei 40 minuti d’esibizione, Hendrix sollecitò la sua Fender Stratocaster in un modo fino ad allora inaudito mimando perfino rapporti sessuali, suonandola con i denti, dietro la schiena, contro l’asta del microfono e contro l’amplificazione. Per concludere con un gesto epocale, le diede fuoco con del liquido per accendini e la distrusse contro palco ed amplificatori: la catarsi era compituta. I resti di questa “fortunata” Stratocaster furono poi recuperati e sono attualmente esposti all’Experience Music Project di Seattle.

L’11 giugno 1965 si tenne al Royal Albert Hall di Londra l’International Poetry Reading nel quale vi partecipò come membro illustre Allen Ginsberg accompagnato dalla presunta “fidanzata” Barbara Rubin. Solo pochi giorni prima il poete si rese protagonista di un siparietto molto simpatico durante la sua festa di compleanno, mettendosi a nudo ma non in senso metaforico. Lennon, presente alla festa li consigliò di «Non farlo davanti alle pollastre!»

Rob Gretton vedendo i Joy Division in azione su What’s On per Granata Reports si offrì come manager del gruppo e negli anni a venire divenne una sorta di protettore alla fragile figura di Curtis. L’8 aprile 1980 alla Derby Hall di Bury, va di scena uno dei concerti più controversi della band: Curtis non vuole esibirsi mentre il gruppo già on stage suona senza il suo leader. Questo scatena le ire del pubblico che inizia a tirare oggetti sul palco e finisce tutto in un grande caos, due boccali vengono scagliati contro il palco, Gretton si scaglia tra la folla assumendo con molta responsabilità il ruolo di manager.

Gli Hells Angels nati dopo la seconda guerra mondiale, sono un gruppo organizzato di motociclisti in sella prevalentemente ad Harley- Davidson,, il cui nome completo è Hells Angels Motorcycle Club. Celebri negli anni ’60, grazie anche a Sonny Barger (leggendario leader-teppista!), sono stati spesso criticati per le loro idee in favore della guerra del Vietnam e accusati di qualsivoglia crimine da rapine a omicidi.

«Il nostro primo tour in UK fu insieme ai Clash. Io mi lanciai in quell’esperienza con la mente aperta, ma in realtà non sapevo bene cosa aspettarmi, e in definitiva si trattò di un esperienza davvero desolante. Non solo ero costantemente in scimmia e non sapevo mai dove trovare la roba, ma il pubblico inglese era semplicemente orrendo. Proprio uno schifo. In quel periodo si era al picco della tradizione degli sputi!» Richard Hell

 Quando Jack Holzman, fondatore dell’etichetta musicale Elektra Records, chiese agli Stooges appena messi sotto contratto se avevano abbastanza materiale per incidere un disco, Ron Asheton rispose con sicurezza: «Oh, sicuro!». Ahimè la band aveva solo 3 pezzi che ripeteva in lunghe distorte e rumorose jam. Così in hotel a New York prima di registrare, nel giro di un paio d’ore riuscirono a buttare giù un paio di pezzi necessari per l’esordio discografico.

Il 16 dicembre 1979 dopo un concerto al Plan K di Bruxelles, una avveniente (falsa) giornalista Annik Honoré conobbe i Joy Division e promosse un intervista abbastanza banale, allo scopo di conoscere Ian Curtis. Ben presto scoprì che Annik non lavorava per nessuna fanzine, bensì per il consolato, tuttavia divenne la musa e l’amante degli ultimi mesi di vita di Curtis.

«Per una serie di circostanze per me estremamente fortunate mi trovai, nella primavera del 1953, ad attraversare questa pista … Io mi trovavo là e accettai, anzi ero impaziente, di fare da cavia. Così avvenne che, in un luminoso mattino di maggio, ingoiai i 4 decimi di un grammo di mescalina sciolta in mezzo bicchiere d’acqua e sedetti ad attendere le circostanze» Aldous Huxley, da The Doors of Perception – Heaven and Hell

Il Phone Booth, locale strip di West Hollywod, fu protagonista di una scenetta che ritrae bene la pazzia dell’estate del 1966. Alle 3 del mattino entrò Brian Jones in compagnia di due avvenienti ragazze; un ubriacone cominciò ad insultare ed infastidire il chitarrista degli Stones, per via della sua capigliatura. Jones, senza nessun preavviso, ruppe sul bancone il suo bicchiere di vino e squarciò la guancia del malcapitato fino quasi all’osso. Il sangue schizzò ovunque, Brian fu portato via subito dal locale e poi anche dalla città, prima che potesse arrivare la polizia. Testimone dei fatti anche Jim Morrison.

L’incredibile abilità di Robert Johnson alla chitarra rese ben presto il bluesman celebre nella regione del delta del Missisipi. Esiste una curiosa leggenda secondo il quale Johnson abbia stretto un patto col Diavolo (stipulato si dice alla periferia di Clarksdale all’incrocio tra la statale 61 e la statale 49), vendendogli la sua anima in cambio della capacità di poter suonare parti ritmiche e soliste quasi contemporameamente. Dal racconto di Sonny Boy Williamson si evince il suo carattere esplosivo (all’amico consigliò: «Non mi strappare mai una bottiglia di whisky dalle mani») e anche la testimonianza delle ultime ore di vita del bluesman, avvelenato con della stricnina diluita proprio nel suo bicchiere, probabilmente da un locandiere geloso.

E quando mi hai mostrato il Ponte di Brooklyn nel mattino,
Ah Dio,
E la gente che sdrucciola sul ghiaccio nella via, due volte,
due volte,
due persone diverse
sono passate, dirette al lavoro
così oneste e volenterose,
agguantate ai loro pietosi
Dailly News del mattino
sdrucciolano sul ghiaccio & cadono
entrambi in 5 minuti
e ho pianto ho pianto …
estratto da ‘Inno’ di Jack Kerouac

 «I ragazzini col piercing che mi incartavano la roba al supermercato, se gli dicevo che ero dei Meat Puppets mi rispondevano: “ Ma non sparare cazzate!”. Prima erano solo gli ‘artisti’, e quelli che sapevano chi era Graham Parker o i Sonic Youth, a conoscerci» Curt Kirkwood, Meat Puppets

«Non ero un granchè come criminale. I Federali mi tesero una trappola sfruttando un loro informatore […] così mi presentò ad alcuni gorilla italiani grandi e grossi, di quelli che vanno sempre in giro con auto di lusso e con corposi rotoli di denaro in tasca. Ovviamente erano agenti della DEA ed io finii col vendere loro un paio di libbre di cocaina. La mia carriera criminale arrivò all’apice quando feci il mio ultimo accordo con quelli là, 11 once di cocaina pura all’89%. Coca dannatamente eccellete!» Wayne Kramer, MC5

Kurt Cobain iniziò ad interessarsi al bluesman Leadbelly (Huddie Leadbetter) dopo aver letto un articolo di William Burroughs: «Al diavolo l’attuale rock ‘n’ roll!!! Se volete sentire la vera passione, ascoltate Leadbelly!». Il vicino di casa di Kurt, un certo Slim Moon possedeva e fece ascoltare una copia di Leadbelly’s Last Sessions. Cobain ne rimase completamente folgorato, che cercò ovunque tutti i dischi del famoso bluesman.

«Adesso per favore dateci i vostri cazzo di soldi!» esortazione di Bob Geldof organizzatore dell’evento più importante degli anni ’80: Live Aid. Diviso tra il Wembley Stadium di Londra e il JFK Stadium di Philadelphia andò in scena il 13 luglio 1985 con quasi settanta artisti per 16 ore di musica non stop. Scopo unico: raccogliere fondi contro la fame in Africa. Si è stimato quasi 1 miliardo e mezzo di persone (compresa la copertura tv). Aprirono gli Status Quo con Rock all over the World, e si chiuse con un brano scritto ad hoc: We are the World.

Il 7 luglio 2007 ebbe inizio una maratona musicale nei 5 continenti con concerti aperti al pubblico, promossa da Al Gore (futuro premio Nobel) e ispirata alla giornata mondiale dedicata all’ambiente per  sensibilizzare i giovani  ai problemi climatici, in una parola sola: Live Earth. Tra i partecipanti nelle varie location delle 10 città coinvolte, si ricordano Madonna, Roger Waters, Cat Stevens e Genesis.

2 luglio 2005: Live 8. Coinvolti tutti i paesi del G8, con la precisa funzione di chiedere ai leaders mondiali di cancellare il debito verso i paesi del terzo mondo. « Sono giunto, in maniera riluttante, alla conclusione che il Live8 abbia a che fare sia con la voglia di Geldof di mostrare la sua capacità di influenzare i presidenti e i primi ministri che con il mettere in evidenza le potenzialità dell’Africa . Certamente Geldof non appare interessato alla forza dell’Africa, ma solo ad un’Africa in ginocchio», Andy Kershaw

Danny Fields definì il Max’s Kansas City di Park Avenue Sud, come «… la stanzetta al piano di sotto. Il Max’s al piano di sotto era sempre stato un enclave esclusiva e solo la gente che ne sapeva qualcosa, ne sapeva qualcosa. Non appena cominciarono ad esserci fuori dalle porta le fila di gente, fu la fine del Max’s». Nato da un idea di Mickey Ruskin nel 1973 da “stanzetta al piano di sotto” si trasforma nel night club per eccellenza del panorama glam anni ’70, anche se nei primi tempi era frequentato dal giro di Warhol, rimpiazzati poi dall’esplosione glitter di New York Dolls e Slade. In quel periodo personaggi come Patti Smith o Robert Mapplethorpe non riuscivano ad entrare perché considerati troppo trasandati.

«Viaggiare per la Louisiana fu divertente, anche se mi presi altre malattie veneree, il che mi fece incazzare un’altra volta. Pensai che l’intero, fottuto, Paese fosse pieno di malattie veneree, e quindi eccomi qui, che cercavo di fare ritorno a New York, perso con qualche residuo dei New York Dolls e una nuova razione di malattie veneree …» Malcolm McLaren

 «Amavo profondamente Jim Morrison, ma non era così divertente frequentarlo. Sono uscito con lui ogni sera per quasi un anno. Jim usciva, si appoggiava al bancone , ordinava 8 screwdriver, appoggiava 6 Tuinal sul bancone. Buttava giù 2 o 3 screwdriver e prendeva 2 Tuinal. Poi doveva pisciare, ma non poteva abbandonare gli altri 5 screwdriver, quindi tirava fuori l’uccello e pisciava lì sul posto, e qualche ragazza arrivava e si metteva a succhiargli il cazzo. Poi lui finiva i suoi 5 screwdriver e gli altri 4 Tuinal e si pisciava nei pantaloni. Solo dopo, io ed Eric Emerson lo riportavamo a casa» Ronnie Cutrone, pittore e ballerino nella Explodind Plastic Inevitable

NWOBHM è l’acronimo di New Wave of British Heavy Metal, che sta ad indicare l’onda musicale  metal inglese della fine anni ’70, che si contrapponeva alla moda punk di quel periodo. E’ stata la forma più pura dell’heavy metal con meno rock ed influenze blues rispetto alle band metal della prima ora

«Presi una sbandata per Anita Pallenberg e cominciammo a comprare la roba insieme. Lei impegnava qualche gioiello e poi ce ne andavamo nel Lower East Side in limuosine. Gli spacciatori ci urlavano dietro: “Fai sparire quel cazzo di limousine dal mio isolato! Ti ha dato di volta il cervello?» Richard Lloyd, chitarrista dei Television

La grandezza di un personaggio come John Peel e la qualità delle sue Sessions alla BBC sono risapute da tutti gli amanti della musica. Leggendaria voce radiofonica, che a sua volta diede voce a migliaia di artisti emergenti e non, amava profondamente il vinile. Ecco un episodio tra Peel ed un giovanotto che non la pensava come lui: «Stavo parlando con un ragazzo l’altro giorno che cercava di convincermi che i CD sono stati migliori di vinile, perché non avevano il rumore di superficie. E io gli dissi: “Senti amico, la vita ha il rumore di superficie”»

River Phoenix, giovane promessa stroncata di Hollywood, fu cresciuto sotto i dettami della setta cattolica Children of God, e si dice che subì pure delle violenze atroci da parte dei genitori. Phoenix dichiarò anni dopo riguardo alla setta: «Quella è gente pericolosa che rovina la vita delle persone e che dovrebbe essere fermata». Si trova traccia di questo malessere pure nelle canzoni del suo gruppo gli Alekka’s Attic: riferimenti macabri a “pegni da pagare” o “persone intrappolate”. L’attore americano scomparve nel 1993 a 23 anni per overdose davanti al Viper Room di L.A.

« I knew a girl named Nikki, I guess you could say she was a sex fiend, I met her in a hotel lobby, Masturbating with a magazine …» questi versi di Darling Nikki di Prince, scatenarono le ire dei genitori che avrebbero dato poi l’input per la creazione del P.M.R.C., ossia, Parents Music Resource Center, l’organo di controllo e censura in materia musicale. Fondato da Tipper Gore (moglie di Al Gore) nel 1985 e sciolto alla fine degli anni ’90 è celebre per il bollino Parental Advisory che compariva su dischi e cd per così dire “immorali”.

Nella primavera del 1956 l’america puritana e conservatrice fu scossa dalla celebre “mossa” di Elvis Presley, ribattezzato poi “Elvis the Pelvis”. Il tutto ebbe luogo in diretta tv al celebre “The Milton Berle Show”, ed ebbe ripercussioni incredibili dai giornali che titolarono il giorno dopo “Volgare ed animalesco”, sino ad alcune organizzazioni religiose lo bandirono allo slogan “Guardatevi da Elvis Presley”. Il diretto interessato si giustificò dicendo: «Non mi sembra di fare qualcosa di sbagliato», ma per il pubblico era un attrazione incredibile e la sua fama crebbe ancora di più … la cattiva pubblicità è pur sempre buona pubblicità !

«Ricche star del rock che ispiravano la propria vita ai Racconti Berlinesi di Chistopher Isherwood. Ma a noi la decadenza sembrava un concetto troppo fiacco, perché il decadimento comporta che ci sia ancora tempo, ed invece di tempo non ne era rimasto più. Il mondo era crollato. Avevamo perso la guerra in Vietnam contro un mucchio di ragazzini in pigiama nero … Nixon aveva mandato i suoi sgherri a commettere le effrazioni del Watergate per frugare nella sede nazionale del Partito Democratico per pura paranoia. E New York aveva dichiarato bancarotta … ma ci rendiamo conto?!» Legs McNeil

Il Reading Festival del 1992 è stato l’evento concertistico più atteso dell’anno. “Per il loro ultimo concerto, ecco a voi … Nirvana”. Ovviamente non fu l’ultimo ma certamente uno dei più riusciti e una ventata di pace dopo lo shock giornalistico di Vanity Fair che aveva investito i coniugi Cobain. Sospinto in sedia a rotelle con addosso un camice bianco da malato ed una parrucca bionda, Kurt si alzò a fatica dalla sedia e imbracciando il microfono urlò: «Ce la farai. Con l’aiuto degli amici e della famiglia ce la farai», gettandosi poi a terra come morto. La grande ironia fu sostenuta da un grande, intenso concerto come ricorda Novoselic: «Sentire migliaia e migliaia di persone cantare in coro Lithium fu di sicuro un momento sensazionale nella storia dei Nirvana»

«Per quel che riguarda le Riot Grrrls e il loro femminismo, Thurston Moore, Lee Ranaldo e Steve Shelley erano considerati ‘uomini fighi’, non erano certo visti come degli stronzi. È molto importante. Diventarono molto influenti sul Riot Grrrl appena reagirono ad esso con Kim Gordon che conquistò la prima fila del gruppo, scrivendo e cantando sempre più canzoni … » Jerry Thackray

Paul Rothchild, il famoso produttore discografico dell’Elektra Records, invitò i Doors casa sua, nel New Jersey, alla cena del Ringraziamento del 1966. Come spesso accadeva, Morrison si ubriacò e cominciò a fare pesanti avences alla moglie del produttore, sussurrandole frasi confidenziali ed intime e giocherellando con i suoi capelli. Rothchild fece finta di nulla, tuttavia Densmore, il batterista della band, rimase molto colpito e scioccato.

«Seattle non fu più la stessa dopo la morte di Jimi Hendrix. Era una città nel caos, prostrata, che non si riprese per molti anni. Questa è forse la ragione per cui, quando la città ha avuto la sua recente rinascita, questa è stata così potente ed influente …» Robert Plant, riguardo la Scena di Seattle degli anni novanta

«Patti Smith voleva assomigliare a Keith Richards, fumare come Jeanne Moreau, camminare come Bob Dylan e scrivere come Arthur Rimbaud. Aveva un incredibile pantheon di icone su cui modellava la propria esistenza. Aveva una visione molto romantica di se stessa» Penny Arcade, attrice.

«Dopo circa 3 ore di attesa mi stavo spazientendo, ero stufo di starmene lì a fissare John e Marc. Alla fine mi alzai dal divano per andare a cercare Phil Spector e Joey e vedere che cosa stava succedendo. Phil deve aver pensato che fossi un ladro. Non so per quale motivo abbia reagito in quel modo, ma ad un certo punto apparve in cima alle scale e cominciò a gridare agitando una pistola», Dee Dee Ramone

«Nel 1980 ho messo in piedi una fanzine che si chiamava Subterranean Pop, dedicata esclusivamente alle incisioni americane indipendenti. E’ durata un paio d’anni e in seguito uscirono alcune compilations su nastro comprendenti solo roba indipendente da tutte le parte degli States. Nel 1986 ho fatto uscire la complilation Sup Pop 100, simile a quelle su cassetta ma questa volta su vinile. Nell’estate ’87 ho stampato il primo Ep dei Green River (Dry as Bone), che legittimò il nome della Sub Pop su base locale … » Bruce Pavitt

Nel gennaio del 1967 andò in scena il Great Human Be-In festival organizzato al Golden Gate Park di San Francisco, che diede ufficialmente iniziò alla folle Summer of Love. Migliaia di giovani invasero Haight-Ashbury nel quale figli dei fiori, militanti pacifisti, poeti beat e perfino membri degli Hells Angels (come “servizio di sicurezza”) mostrarono al mondo intero la controcultura pacifista e ambientalista con il celebre motto dell’amore libero.

Nella primavera del 1965 il Sunset Strip Boulevard di L.A. divenne particolarmente famoso per l’assidua frequentazione dalle star del cinema e della musica, in particolare Brian Jones. Non erano soltanto i ragazzini o le puttane messicane ad impazzire per lui, istrione e catalizzatore della scena modaiola di L.A., girovagava di locale in locale come un dio in uno stato di confusione mentale indotto da alcool e droghe.

Velvet Goldmine, film del 1998 diretto da Todd Haynes e prodotto da Michael Stipe, celebra il glam rock attraverso due personaggi di fantasia, l’istrionico Brian Slade (una sorta di contorto Ziggy Stardust) e l’irrequieto Curt Wild (per metà Iggy Pop, per metà Lou Reed). Costellato da famose canzoni dell’epoca in versione originale o attraverso cover (da segnalare T.V Eye), ha avuto critiche controverse ed ambigue, e non ha mai convinto del tutto.

«Quando Stiv Bators era con Sid Vicious, sembrava di assistere al dialogo tra il cieco e il mostro di Frankenstein, non mi viene in mente paragone migliore. C’era Stiv che faceva vedere qualcosa a Sid, e Sid annuiva: “O … o … k … ay … già … bello … oh … Stiv … proprio … bello …”. Il povero Sid aveva finito per credere a ciò che la stampa diceva di lui. Si era completamente identificato con il suo personaggio!» Cheetah Chrome, Dead Boys

«Poi anche Nico cominciò a frequentare Andy Warhol, che stava mettendo insieme la sua collezione di fenomeni da baraccone, Perché era questo che aveva Warhol, dei fenomeni da baraccone, ed era questo che attirava tutti quanti. Aveva questo posto chiamato Factory che era come un baraccone da luna park … e tutto il jet set della città andava a vederli» Al Aronowitz

Nell’estate del 1977, Ian Curtis cercò dei contatti nel mondo discografico per la sua band ancora agli inizi. Deluso dai suggerimenti espressi da Richard Boon (Buzzcocks) decise di chiamare la band Warsaw, ispirandosi a Warszawa di Bowie contenuta in Low. Il nome fu cambiato nel dicembre dello stesso anno definitivamente in Joy Division, a causa di una band londinese dal nome simile (Warsaw Pakt), giusto in tempo per registrare il primo Ep.

«Il Whisky a Go-Go era un locale per modaioli di West Hollywood. Quando eravamo all’ UCLA era l’antitesi di tutto quanto potessimo immaginare di artistico. Tutti se ne facevano beffe. Era falso, molto Hollywood, molto Sunset Strip: una versione rock del Rat Pack. Finimmo per diventare la band fissa, ironia della sorte», Ray Manzarek, The Doors

All’Elecric Circus, Tony Wilson conduttore del programma di culto So It Goes?  per Granata Reports, incontro uno scontroso Ian Curtis che si presentò con queste parole: «Sei uno stronzo del cazzo, bastardo».
Wilson senza scomporsi gli rispose «Eh, già … perché mai?»
«Perché non ci hai fatto venire in televisione». I Joy Division parteciparono alla rubrica What’s On come promesso da Tony Wilson, memorabili le performance di Shadowplay, Transmission e She’s lost control.

Woodstock = il concerto più famoso della storia. Si tenne a Bethel dal 15 al 17 agosto del 1969 e rappresenta l’apice della cultura hippy e pacifista che ospitò più di 400 mila giovani. Una scaletta impazzita vide salire Santana, Canned Heat, Janis Joplin, Creedence Clearwater Revival, The Who e ovviamente Hendrix, che suonò all’alba e chiuse il concerto. Durante la performance degli Who, Townshend, senza badare al pacifismo, urlò «Scendi cazzo, dal mio palco!!!» all’attivista hippy Abbie Hoffman cofondatore di “Youth International Party”.

Il 3 luglio del 1973 va di scena al Hammersmith Odeon di Londra la celeberrima “morte” artistica di Ziggy Stardust, con il clamoroso annuncio di Bowie che si congedava assieme a i The Spiders from Mars, ventilando un ritiro di fatto solo platonico. Bowie successivamente spiegò il rapporto travagliato con il suo avatar spaziale Ziggy: «Non mi stavo liberando di lui, anzi mi stavo alleando con lui. Il mio doppio ed io stavamo diventando una persona sola. È una strada che porta al caos e alla distruzione della psiche!»

Bibliografia principale:
Michael Azerrad >Come as you are e Our band could be your life; Stevie Chick >Psychic Confusion; Deborah Curtis >Touching from a distance; Stephen Davis >Jim Morrison, life, death, legend; Gabriele Lunati >Cuore di Napalm; Legs McNeil >Please, Kill me; Mark Paytress >I was there; materiale vario rielaborato personalmente.

Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.