Convivenza Arcade – Jocelyn Pulsar

Jocelyn Pulsar ha sempre posseduto naturalmente l’ironia, la sagacia ed un linguaggio iconico per essere apprezzato nello sparuto panorama indipendente italiano. Come dimenticare la solerzia di Aiuole spartitraffico coltivate a grano (2012) o l’irriverenza degli esordi rigorosamente lo-fi, che lo hanno portato nel corso di tredici anni di carriera a registrare per alcune delle più importante label italiane indipendenti. Un adesivo indelebile è l’istrionismo di descrivere pezzi di vita e piccole storie della penisola più sciagurata dell’umanità, costruendo efficaci metafore e geniali immagini che rendono Jocelyn Pulsar un personaggio unico in questa scena musicale. Nel maggio 2016 registra per La Sete Dischi un disco ragionato ed intriso di un onesto cinismo made in Italy: Convivenza Arcade è cosa succederebbe a SuperMario se sposasse la Principessa che ha sempre salvato in numerosi episodi della sua saga. Una parodia che ha molto da insegnare, in quanto contiene un impatto sociologico che difficilmente potrebbe essere spiegato con se non con questa originalità ed efficacia. Voce e chitarra sono i protagonisti di una produzione da sempre scarna ed essenziale, perfetta per mettere in risalto emozioni viscerali che appartengono alle piccole cose (come «il cartone della pizza che hai buttato viveva qui da molto più di te» della title-track o «sarà l’ultima volta da single» di Domani mi sposo).
jocelyn pulsar - convivenza arcadeNella logica e nella scrittura di Jocelyn Pulsar convive l’irrequietezza dello spirito libero e la disillusione di ogni difficile realtà; rendendo la propria musica fottutamente indipendente e sincera: un inno a tutti i losers italiani che tra mille peripezie quotidiane tirano a campare!
Tra gli alti e bassi di una relazione, Convivenza Arcade coglie i piccoli particolari della condivisione degli spazi e delle indipendenze, dei piccoli -ma pericolosi- segreti passati e di quello status adulto a cui nessuno vuole far parte. Il cantato affabile ed asciutto è quanto più indie si possa volere, disdegnando quell’onda armonica che farebbe altrimenti di Jocelyn Pulsar un cantautore impegnato. Anche L’indie senza il pubblico pone i giusti quesiti al precariato artistico, senza peccare di modestia, ma aggredendo con orgoglio quelle zone d’ombra che la scena alternativa non vuole più di tanto mostrare. Ogni brano così racconta una storia o una condizione a cui è facile immedesimarsi, nonostante un eclettismo intelligente («vieni a vedere i Robinson da me?» della innamorata Bella Coppia), ma consapevole e fiero del proprio andare controcorrente.
L’altro Baggio è uno dei brani più originali del disco, con Jocely Pulsar abile ad usare la metafora calcistica di Eddy Baggio (fratello del più famoso Roberto), per amplificare quel senso d’isolamento che solo chi ha vissuto in provincia può provare. Arpeggi più o meno elaborati ruotano malinconici nell’ultimo brano di Convivenza Arcade, l’epitaffio di In nome di Barbarella, Attrice, usato come espediente per celebrare i primi e nostalgici approcci al sesso ed all’erotismo («più ci penso e più la vita è un film porno, che sappiamo tutti benissimo come andrà a finire»), ma fornendo anche un interessante parallelo con le nostre esistenze, cercando di esorcizzare la morte ritardando uno scontato finale.

Convivenza Arcade è l’ennesima prova geniale di un artista che probabilmente ha raccolto meno di quanto davvero meritasse (sarà mai che forse altri hanno raccolto troppo?!); eppure nella sua condizione di artista precario ma indipendente, Jocelyn Pulsar può insegnare a molti musicisti la fierezza di essere liberi ed una certa leggerezza nel non prendersi troppo sul serio. Da riscoprire l’intera discografia!

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La Sete Dischi sito ufficiale

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

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