Fino all’anima e ritorno – Anonima Noire

Di cantautori e di nuovo cantautorato italiano se ne parla molto in questi ultimi tempi, spesso basta qualche buon verso per acquisirne il titolo onorario, senza tuttavia averne le credenziali. Testi di facile presa o il cui significato è presto svelato, non fanno parte del vero cantautore, che anzi si nasconde dentro le parole, e come se fosse una calda coperta, ci si avvolge attorno come per proteggersi, e per poi contrattare, perché le parole sanno anche andare molto nel profondo. Niccolò Neri, la sua chitarra e le tasche piene di parole, tenta la difficile scalata ad un carriera di spessore, e grazie alla potente e variopinta sezione ritmica di Andrea Brizi e Mirco Brozzi, si costituisce il progetto musicale Anonima Noire, che cerca di valorizzare reciprocamente un approccio cantautorale su di un tessuto sonoro molto spigliato ed indipendente.
Anonima Noire - Fino all'anima e ritornoFino all’anima e ritorno è un esordio ragionato e figlio dell’esigenza di comunicare quell’interiorità che spesso le parole non riescono a spiegare. Relazionarsi al mondo esterno e vedere l’effetto che provoca nell’animo più segreto e circoscritto di ciascuno di noi; non ci sono leggi universali o modi d’essere che possano racchiudere un’ampia cerchia di persone: in questo disco si racconta quello è più sotto mano, senza per forza dipendere da una morale o da una redenzione immaginifica. E’ un viaggio fugace, un blitz emotivo per raccogliere tutto quanto è possibile, per poi interiorizzarlo come meglio si può. Giovanni Gambelunghe è il fortunato singolo che ha avuto il privilegio di essere tra i brani indipendenti più ascoltati d’Europa; e se lo stile da mascalzone italiano (alla maniera di Mannarino, per intenderci) con sonorità calde e d’ispirazione jazzistica, è quanto di più ammaliante sia lecito ascoltare, non rappresenta in toto quanto l’album intero ha da offrire. Leziosi giri armonici e delicati arpeggi sorreggono il racconto di Niccolò Neri, che tra immagini di vita e poliedriche metafore, riesce a sublimare un’elettricità emotiva che scorre senza peso, come se fluisse naturalmente. Se Meravigliosa maledizione rincorre una tradizione rock-pop all’italiana (con tanto di assolo “gitano” in un finale malinconico ma speranzoso), Inchiostro mette subito in chiaro che la proposta degli Anonima Noire non si regge solamente sul mestiere di paroliere. L’intro funkeggiante viene protratto con testardaggine, mente la modulazione della voce assume pieghe inaspettate, così quei stop&go per nulla catartici che sbattono su di un chorus potente, ove distorsioni controllate e rombi di batteria s’abbattono come un breve temporale. Un’aura maudit avvolge Carta o Contanti, brano ruvido e molto sostenuto, che non sembra volere accettare compromessi né melodici, né tantomeno lirici; in un ritratto di questi tempi così’ sporchi e disinibiti, ove la ricerca della purezza viene spezzata da un’ubriachezza necessaria per poter superare tutto ciò: “dai versaci un altro bicchiere” più che un invito, sembra una disperata richiesta.
Altro brano velatamente ipercritico è Scacco Matto, nel quale l’amore viene vissuto come una partita ragionata a scacchi, ove non c’è posto per l’irrazionalità o per mosse avventate; citando Cat Stevens (First call is the deepest) il brano approda armoniosamente verso un dolce obliò sonoro. Libero Commercio è una sorta di jam, pronta sempre ai cambi di tempo, mentre il ruggito indie di Le Mie Rose profuma di un’intimità molto spinta, che però sul più bello si ritrae a riccio, passando per distorsioni brucianti nella sua endemica timidezza.
A concludere questo viaggio tra la luce e l’ombra ci pensa la poetica disillusa di Brivido, nel quale i giochi di volumi si fanno più istintivi, concedendo maggiore enfasi evocativa alle parole; infine L’acchiappasogni si concede l’ultima virata rock rabbiosa, come a rimarcare quel conflitto insuperabile tra un’irrequieta volontà di esternare i propri pensieri ed il sacro dovere di difendere una propria vulnerabile interiorità.
Fino all’anima e ritorno ha una passionalità innata ed una voglia di raccontare la vita in maniera diversa; lontano da mode o tendenze musicali, gli Anonima Noire basano la loro musica su sontuosi arrangiamenti, calcando quando serve la mano con soluzioni più rock, che ben si inseriscono in una trama cantautorale ben avviata, ma che non s’accontenta e vuole ambire a nuove sfide, perché quando c’è la passione di raccontare qualcosa, questa non t’abbandona mai!

 

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Anonima Noire soundcloud

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

 

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